La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Le origini della neurofisiologia
Guido Cimino
Franco A. Meschini
Le origini della neurofisiologia
La tradizione classica, medievale e rinascimentale
di [...] nei muscoli; i filamenti nervosi non apparivano duri e rigidi per permettere la trasmissione del movimento dall'organodisenso al cervello, bensì al contrario si mostravano ‒ come scrive Borelli ‒ "molli e circonvoluti"; la ghiandola pineale non ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Dall'ambiente interno all'omeostasi
Stefano Canali
Dall'ambiente interno all'omeostasi
A partire dalla metà del XIX sec., l'applicazione [...] 1928 De Castro ipotizzava che il glomo carotideo fosse uno speciale organodisenso in grado di rispondere a determinate modificazioni chimiche del sangue.
L'idea di un meccanismo neuroumorale alla base della regolazione della pressione e del ritmo ...
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Motricità
Francesco Lacquaniti
Il termine motricità (dal francese motricité, derivato dal latino motor, "che mette in movimento") in neurofisiologia indica l'attitudine a compiere, controllare e coordinare [...] una determinata informazione spaziale in maniera specifica, diversa da quella degli altri canali sensoriali. Consideriamo per primi quegli organidisenso, la vista, l'udito e l'apparato vestibolare, che si trovano all'interno del capo. La vista ...
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BAGLIONI, Silvestro
Astorre Baglioni
Nacque a Belmonte Piceno, nell'Ascolano, il 30 dic. 1876, da modesta famiglia di agricoltori. Conseguì la laurea in medicina e chirurgia presso l'università di Roma [...] vari metodi sui teleostei, il B. dimostrò l'importanza della vescica natatoria dei pesci come organodisenso connesso con l'organo labirintico, i cui eccitamenti periferici provocano in via riflessa movimenti locomotori che tendono a ricondurre l ...
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Organo ghiandolare complesso annesso all’intestino, presente negli animali Vertebrati.
Anatomia e medicina
Anatomia comparata e umana
Il f. è la più grossa ghiandola del corpo dei Vertebrati, situata [...] si trovano tre solchi disposti a H. Due decorrono in senso anteroposteriore e corrispondono alle fosse sagittali destra (che contiene di molte vitamine (in particolare delle vitamine A, B1, B2, B12, PP e K, delle quali è il principale organodi ...
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Organo proprio dei Vertebrati, dotato di due attività essenziali per la vita: la funzione escretoria e quella endocrina.
Anatomia comparata
I r. si originano, nell’embrione dei Vertebrati, dal mesomero [...] i tre tipi di r. dei Vertebrati che, nello sviluppo dell’embrione, si succedono in senso antero-posteriore: il l’organo può essere suddiviso in lobi (in numero di 8-12, come le piramidi di Malpighi), ciascuno dei quali consta di numerosi lobuli ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] aristotelica κοινὴ αἴσϑησις «sensazione comune», designante l’atto percettivo che fonde in unità i dati dei vari organidi s., riferendoli all’unico oggetto da cui sono determinati e accompagnando ogni esperienza sensibile in quanto ne rappresenta ...
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Organo
Rosadele Cicchetti
Serenella Salinari
In biologia il termine organo (dal greco ὄργανον, "strumento") indica l'unità anatomica, fisiologica e funzionale costituita da diversi tipi di tessuti, [...] si sono avuti nel settore delle protesi, cioè dei dispositivi sostitutivi di arti od organidisenso. In linea generale, si può osservare che gli organi artificiali costituiscono una delle possibili opzioni, insieme ai trapianti, nella sostituzione ...
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Senso specifico che presiede alla visione e che ha come organo recettoriale l'occhio e come mezzo afferente il secondo paio di nervi cranici. I problemi della v. derivanti dalle patologie oculari sono [...] oggetto di studio dell'oculistica. ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] i dati del senso, e la reminiscenza come la ricerca attiva di quelle immagini, che organodi m. è caratterizzato da una capacità pari a un numero di byte dato da una potenza di due. Per es., una m. da 1 MB non contiene esattamente 1 milione di ...
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organo
òrgano s. m. [lat. ŏrgănum, dal gr. ὄργανον (affine a ἔργον «opera»)]. – In senso ampio ed etimologico, strumento, da cui discendono tutti gli altri sign. particolari. 1. In biologia, unità anatomica, fisiologica e funzionale costituita...
organico
orgànico agg. e s. m. [dal lat. organĭcus, gr. ὀργανικός «attinente alle macchine, agli strumenti; che serve di strumento», der. di ὄργανον: v. organo] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che si riferisce a, o ha rapporto con, gli organismi viventi,...