Legislazione e codificazione
Carlo Ghisalberti
Dall’invasione longobarda del 568, con l’unità politica della penisola era venuta meno anche quella giuridica tramandata dal mondo romano. Se le leggi [...] della tutela penale dei rapporti civili e dell’organizzazione delle materie processuali, repentinamente fondata su criteri tra l’altro, delle conseguenze che anche nel settore criminale avrebbe potuto provocare l’abolizione del codice penale toscano ...
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Diritto romano in Cina
Sandro Schipani
Premessa
Dalla prima pagina del Milione di Marco Polo, apprendiamo che il Gran Khān aveva chiesto notizia dell’imperatore, «e che signore era, e di sua vita e [...] non ci è giunto il nome, un altro tipo di presenza organizzata iniziò, con intenti commerciali, nel 1517, quando i portoghesi aree e due modalità: l’area della repressione criminale; quella delle istituzioni dell’amministrazione; quella dei ...
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SICILIA, REGNO DI, AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA
MMario Caravale
Numerosi sono i passi del Liber Constitutionum Regni Siciliae in cui Federico II definisce l'amministrazione della giustizia il principale [...] che l'inchiesta condotta sul delitto avesse denunciato come notori criminali (II, 10). Erano consentiti rinvii del processo per 1985, pp. 81-83, 96, 100-102; G. Fasoli, Organizzazione delle città ed economia urbana, ibid., pp. 178-180. Sui rapporti ...
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Mauro Palma
Carcere
«Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato» (Costituzione italiana, art. 27)
La criticità del sistema [...] , restringendo sempre più persone nell’area dell’illegalità e, quindi, ampliando il loro possibile contatto con organizzazionicriminali ed estendendo la loro esposizione al rischio di commettere reati. Il consistente aumento, negli ultimi quindici ...
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LUZZATTI, Luigi. - Nacque a Venezia il 1( marzo 1841 da Marco ed Enrichetta Tedeschi, in una benestante famiglia israelitica. Il padre possedeva due fabbriche, una di coperte di lana e una per la pettinatura [...] dove conobbe G. Tolomei, docente di diritto criminale, che si ispirava a un'antropologia aristotelico- Il provvedimento autorizzò il Banco di Napoli ad accollarsi il servizio e la sua organizzazione (l. 4 febbr. 1901, n. 29); in tal modo, con l' ...
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La magistratura
Antonella Meniconi
Al momento dell’unificazione l’assetto della magistratura del Regno sabaudo era palesemente riconducibile al modello francese, così come scaturito dall’esperienza [...] eletto al parlamento napoletano e poi giudice della Gran corte criminale di Santa Maria Capua Vetere, alla reazione dei Borboni iniziato a farsi sentire sempre di più, fino all’organizzazione (nel 1909) dell’Associazione generale fra i magistrati d ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La critica del diritto giurisprudenziale e le riforme legislative
Maria Gigliola di Renzo Villata
La prima metà del Settecento tra conservazione e cambiamento
Critica del diritto giurisprudenziale e [...] iter di riforma, destinato a mutare l’organizzazione amministrativa e giudiziaria del piccolo Stato (nel F.M. Pagano, Considerazioni sul processo criminale, Napoli 1787.
F.M. Pagano, Della ragion criminale libri due, dettati nell'Università degli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia penale
Renzo Orlandi
Una pluralità di significati
L’espressione giustizia penale possiede e sintetizza una pluralità di significati. Essa designa in primo luogo l’insieme delle regole (legali, [...] (creazione di un ufficio europeo di polizia; rafforzamento della lotta contro terrorismo, traffico di droga, criminalitàorganizzata). Nella stessa direzione si muovono gli accordi di Schengen, che liberalizzano la circolazione delle persone fra ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Le scuole penalistiche
Floriana Colao
La scuola italiana, che sarà detta «classica per dileggio»
«Quantunque partiti da scuole diverse, tutti però eravamo figli della scuola penale italiana, e tutti [...] classi sociali con uguale energia», col penalista indifferente alla «organizzazione concreta della società» (E. Florian, La fase odierna del problema penale, «Rivista di diritto penale e sociologia criminale», 1900, p. 8). Anche per la fiducia nello ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La costituzionalizzazione del processo penale
Giorgia Alessi
Il minimalismo dei lumi e le sue aporie
La prospettiva minimalista con cui i lumi guardarono all’orizzonte del penale d’ancien régime e alle [...] aristocratica, che contava sulla giurisdizione per assicurarsi risorse e soggezione, aveva documentate tradizioni di contiguità con la criminalitàorganizzata anche nelle terre sottoposte al papa, in Liguria, e in molte parti degli antichi Stati. Nel ...
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criminalita
criminalità s. f. [der. di criminale]. – 1. Carattere criminoso: provare la c. di un atto. 2. Attività criminale, complesso di manifestazioni criminali, soprattutto in rapporto alla natura e ai caratteri dei delitti, oppure alla...
mondo di mezzo
loc. s.le m. (fig.) Punto d'incontro tra interessi della politica e dell'imprenditoria e interessi della criminalità organizzata, in cui si organizzano e si trattano vantaggiosi affari illegali, che possono anche prevedere il...