Musica
Spettacolo, detto anche melodramma, in cui l’azione teatrale si sviluppa attraverso la musica e il canto. Pur assumendo denominazioni diverse a seconda di argomento (o. buffa, o. seria), epoca e [...] la Rappresentazione di Anima et di Corpo. A questo tipo di spettacoli diede un grande impulso C. Monteverdi con il suo Orfeo (1607), ma soprattutto con L’incoronazione di Poppea (1643). Nel frattempo a Venezia nel 1637 era stato inaugurato il primo ...
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L'esperienza letteraria
Alberto Guasco
«Generazioni ne ho vedute molte...»
I confini di un problema
«Uomini, persone: generazioni ne ho vedute molte succedersi o variare da quelle originarie e via via [...] di cui la prosa s’impregna all’indomani del Vaticano II, e impensabili senza quell’evento.
Così, ad esempio, in Orfeo in paradiso (1967), Santucci mette in bocca all’erborista don Pasqua un inno all’alterità difficilmente adattabile alla Milano belle ...
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DAVIDE
M. Mihályi
Profeta e re d'Israele (ca. 1000-961 a.C.), figlio di Iesse, unto segretamente re da Samuele per ordine di Dio, fondatore della dinastia che regnò per quattro secoli sul regno di Giuda.La [...] in trono e incoronato, suona l'arpa circondato da animali selvatici; il tema appare chiaramente modellato sulle rappresentazioni di Orfeo con gli animali e le affinità tra le due figure dovevano apparire evidenti a una cultura come quella tardoantica ...
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CORRADINI (Corradino), Nicolò
Giancarlo Landini
Nacque a Cremona nell'ultimo scorcio del sec. XVI.
Il 1593, proposto dal Lucchini come data di nascita, non è accertabile ed è comunque troppo avanzata, [...] che pure coltivò. Rimase sostanzialmente estraneo all'interesse che certamente si creò per le rappresentazioni gonzaghesche dell'Orfeo di Monteverdi, pur esso cremonese. Né tale interesse fu stimolato dall'affermazione del melodramma, che in Venezia ...
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Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] di elementi orientali, è invece il concetto del l. quale si trova nelle religioni di mistero, ove è identificato ora con Orfeo, ora con Ermete Trismegisto, o con altre divinità.
Nel cristianesimo, la dottrina del l. si afferma con il prologo del ...
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panteismo
Raffaele Savigni
La fede in una forza divina che pervade l’Universo
In alcune tradizioni religiose, soprattutto in Oriente, la divinità è concepita come il Tutto, una forza che pervade l’Universo [...] quindi non è possibile identificare con uno o più esseri materiali.
Nell’antica Grecia, il movimento religioso detto orfismo (Orfeo) e le filosofie di Pitagora e di Platone accettano l’idea della metempsicosi e concepiscono la vita spirituale come ...
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Saturno
Emanuele Lelli
Il dio romano dell’età dell’oro
Il dio greco Crono è il sovrano degli dei della seconda generazione, quella dei Titani, ma non è un dio molto venerato, e il suo nome diviene a [...] , finisce anche «Crono dal pensiero ritorto», appunto perché uccide i propri figli.
Crono, secondo le interpretazioni dell’orfismo (Orfeo), è il simbolo del Tempo (in greco chrònos), del peso degli anni, un essere primordiale da cui nascono Etere ...
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TITANI (Titåneq)
E. Paribeni
Il nome contraddistingue una classe di divinità dell'antico ordine, anteriori agli dèi dell'Olimpo. I T. sono figli di Urano e Gea, il Cielo e la Terra che stanno ai primordi [...] I pretesi T. sono qui delle selvagge creature con barbe incolte e grandi mantelli non dissimili dai Traci compagni di Orfeo. Altrettanto discussa è la figurazione su un frammento di sarcofago un tempo in Villa Albani, che affiancherebbe i T. uccisori ...
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Ade
Massimo Di Marco
Il dio dei morti e l'aldilà degli antichi Greci
L'Ade non era, nella concezione classica, il luogo in cui i giusti ricevono il premio delle loro virtù e i malvagi sono condannati [...] le dottrine mistiche e i movimenti misterici (per esempio l'orfismo, che prende nome dal suo mitico fondatore, Orfeo). Secondo alcune credenze, il soggiorno dell'anima nell'Ade era soltanto transitorio, poiché essa era destinata a reincarnarsi ...
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Scienza greco-romana. Religione, societa e scienza
Giovanni Pugliese Carratelli
Mario Torelli
Religione, società e scienza
Dal 'mïthos' al 'lógos'
di Giovanni Pugliese Carratelli
Dalla fase più remota [...] cedere all'immagine di mánteis partecipi di rivelazioni divine e perciò dotati di poteri taumaturgici. L'esempio classico è quello di Orfeo, musico e poeta, incantatore di uomini e di animali, e maestro di una norma di vita che all'anima immortale ...
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orfea
orfèa s. f. [dal nome di Orfeo, il mitico cantore greco, per la bella voce di questi uccelli; cfr. lat. scient. (Sylvia) orphea, già nome specifico, ora sinon. di Sylvia hortensis]. – Altro nome della bigia grossa (Sylvia hortensis),...
orfico
òrfico agg. e s. m. [dal lat. Orphĭcus, gr. ᾿Ορϕικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo a Orfeo, mitico cantore greco: musica o.; la cetra o.; canti orfici. b. Che si riferisce al movimento e alla dottrina dell’orfismo, e al culto...