Musicista (Torremaggiore, Foggia, 1598 circa - Roma 1653); studiò a Napoli con J. de Macque. Fu dal 1620 al servizio di Marcantonio Borghese a Roma, poi (dal 1641) presso il card. Antonio Barberini, componendo [...] barberiniano. Nel 1646 fu chiamato da Mazzarino a Parigi dove gli fu commissionata un'opera per il Palais-Royal, che fu l'Orfeo (rappresentato nel 1647). Dopo alcuni viaggi riprese, da ultimo, il posto (che aveva sin dal 1633) d'organista a S. Luigi ...
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(gr. Κιϑαιρών) Catena montuosa della Grecia di SE, lungo il confine tra i nomoi d’Attica e Beozia. Culmina a 1411 m, è coperta di boschi e attraversata da valichi.
Sul C. sono localizzati alcuni episodi [...] della mitologia greca: il mito di Penteo e di Dioniso, il canto di Orfeo, le nozze di Zeus e di Era, la morte di Atteone, l’esposizione di Edipo, la strage dei Niobidi; vi si celebravano feste in onore di Dioniso e le feste dedalee. ...
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Scultore statunitense (Milwaukee 1915 - Roslyn, New York, 2002). Studiò disegno industriale a Chicago; dal 1942 si dedicò alla scultura realizzando, con sottili fili metallici, giochi geometrici di chiara [...] impalpabili qualità di luce e leggerezza anche in opere monumentali (World Tree, 1950 circa, per l'Harvard graduate center; Orfeo e Apollo, 1962, per la Philarmonic Hall del Lincoln Center a New York; baldacchino per la cattedrale di San Francisco ...
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ZUCCOLI, Luciano
Nome usato costantemente dal conte Luciano von Ingenheim, scrittore, nato a Calprino (Canton Ticino) il 5 dicembre 1868, morto a Parigi il 26 novembre 1929. Fu uno dei primi collaboratori [...] del Marzocco, a cura del quale apparve nel 1898 una raccolta di novelle, La morte d'Orfeo; diresse quindi, militando nel campo che allora si diceva conservatore, un giornale politico a Modena; fu condirettore per 9 anni della Gazzetta di Venezia, e ...
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TAMIRI (Θαμύρις, att. Θαμίρας)
Carlo GALLAVOTTI
Figlio di Filamone e della ninfa Argiope, e antichissimo cantore mitico, al quale furono attribuiti, in tempo storico, opere letterarie e invenzioni musicali, [...] meravigliosa bellezza e vittorie pitiche, fino a favoleggiare della trasmigrazione della sua anima in un rosignolo, come di quella di Orfeo in un cigno. La più antica testimonianza su T. sono i pochi versi del Catalogo delle navi (Iliade, II, 594-600 ...
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Quotidiano fondato a Roma il 14 gennaio 1976 da E. Scalfari, che ne è stato il direttore fino al maggio del 1996 quando gli è subentrato E. Mauro, sostituito nel 2016 da M. Calabresi, al quale sono subentrati [...] nel 2019 C. Verdelli, nel 2020 M. Molinari e nel 2024 M. Orfeo. Con formato tabloid, ha un orientamento progressista e dà ampio spazio alla politica interna e internazionale, all’economia e alla cultura. Ha raggiunto una posizione di primo piano nel ...
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Poetessa italiana (Milano 1931 - ivi 2009). Annoverata tra le maggiori voci poetiche del Novecento, esordì con due liriche pubblicate da G. Spagnoletti nell'Antologia della poesia italiana 1909-1949 (1950); [...] nello stesso periodo frequentò G. Manganelli e S. Quasimodo. Al 1953 risale il suo primo volume di versi, La presenza di Orfeo, in cui già si manifesta l'intreccio di temi erotici e mistici caratteristico della sua produzione. Dopo Tu sei Pietro ( ...
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Letterato (Calatafimi 1866 - Chieti 1936). Insegnò nei licei di Palermo e Roma (1891-1929) e nelle univ. di Messina e Roma (1930-36). Nel 1915 fondò a Roma la rassegna Le cronache scolastiche, che diresse [...] sino alla morte. Tra le sue opere, si ricordano la Storia della letteratura romana (1905), i poemetti Lampìride, Orfeo ed Eleusi, il dramma lirico Turno (1930), molte liriche, ma soprattutto la traduzione delle Lettere a Lucilio di Seneca (5 voll., ...
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ONOMACRITO ('Ονομάκριτος, Onomacrĭtus)
Arnaldo MOMIGLIANO
Poeta e profeta orfico di Atene (seconda metà del sec. VI e primi decennî del sec. V a. C.). È il più noto rappresentante di quel momento religioso [...] dei Pisistratidi portò all'inserzione dell'orfismo nella religiosità ufficiale (v. orfismo). Fu redattore dei poemi e oracoli attribuiti a Orfeo e a Museo: del sistema con cui egli compì la redazione ci dà un'idea l'essere stato sorpreso in flagrante ...
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Scultore (Possagno 1757 - Venezia 1822). Dal nonno, capomastro e scalpellino, imparò i primi elementi del mestiere; per interessamento del senatore Falier, che ne aveva avvertito le doti eccezionali, fu [...] mandato a studiare a Venezia, con G. Bernardi-Torretti, poi con G. Ferrari. Le prime opere (1773-79) risentono del gusto settecentesco (Orfeo ed Euridice, 1773; Apollo; busto di P. Renier; Dedalo e Icaro, 1779). Con l'architetto G. A. Selva, il C. si ...
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orfea
orfèa s. f. [dal nome di Orfeo, il mitico cantore greco, per la bella voce di questi uccelli; cfr. lat. scient. (Sylvia) orphea, già nome specifico, ora sinon. di Sylvia hortensis]. – Altro nome della bigia grossa (Sylvia hortensis),...
orfico
òrfico agg. e s. m. [dal lat. Orphĭcus, gr. ᾿Ορϕικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo a Orfeo, mitico cantore greco: musica o.; la cetra o.; canti orfici. b. Che si riferisce al movimento e alla dottrina dell’orfismo, e al culto...