Gli Actus Silvestri tra Oriente e Occidente
Storia e diffusione di una leggenda costantiniana
Tessa Canella
Con il titolo di Actus Silvestri è stata tramandata nei più antichi manoscritti una delle [...] sconfitto perché riesce a uccidere, ma non a resuscitare.
I due testi differiscono nel fatto che negli Actus Zambri sussurra all’orecchio qualcosa di ben preciso, ovvero il ‘Grande Nome’ di YHWH, e nel fatto che Silvestro e Zambri misurano le loro ...
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Scrittore e pubblicista ungherese (Budapest 1894 - ivi 1977); premio Kossuth nel 1948 e nel 1973. Uno dei maggiori narratori realisti della seconda metà del XX secolo, è stato autore di racconti, versi, [...] -festival americano, 1973); A napok hordaléka ("Detrito dei giorni", 1972); Kedves bópeer (1973; trad. it. Caro suocero, 1981); Újabb napok hordaléka ("Detrito di altri giorni", 1975); A félfülű (1975; trad. it. L'uomo dall'orecchio mozzato, 1976). ...
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CASTELLANI, Castellano
Claudio Mutini
Figlio di Pierozzo e di Ginevra di Pancrazio d'Empoli, nacque a Firenze nel 1461. La famiglia apparteneva a un ramo collaterale - ed economicamente debole - dei [...] , o sommo bene, or come fai": "La vista in mille varie cose vòlta / te guarda e non ti vede, e sei lucente; / l'orecchio ancor diverse voci ascolta, / e 'l tuo suono è per tutto, e non ti sente: / la dolcezza comune ad ogni gente / cerca ogni senso ...
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BOLDIERI, Gherardo
Gennaro Barbarisi
Nacque a Verona nel 1497. Sulla sua vita si hanno pochissime notizie, raccolte dal Brognoligo, a cui si deve l'unico studio completo su di lui: apparteneva a illustre [...] poeta, e si limita ad adattare alla forma tradizionale dei poemi cavallereschi una storia di sicuro effetto, avendo però nell'orecchio soprattutto i cantari popolari. Di qui l'impressione che egli lascia di aver trasferito la vicenda da un ambiente ...
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Poeta (Alfonsine 1754 - Milano 1828); iniziò gli studî sotto la guida di un prete di Fusignano e li continuò nel seminario di Faenza, dove apprese bene il latino e fu educato al gusto della poesia di Virgilio. [...] parlato entusiasticamente di "un Dante ingentilito"; e fu sempre De Sanctis a osservare che Monti "aveva Dante nell'orecchio, Virgilio nell'immaginazione") fu subito accolto con grande favore e divenne caro alla reazione antifrancese. In Francia ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] l’inglese.
Nella tradizione antica, l’anastrofe dipende dunque dalla percezione della consuetudo (della regolarità convenzionale) con cui l’orecchio avverte la linearità del discorso. Così, nella Retorica a Gaio Erennio (opera del I sec. a.C. per ...
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CASAROTTI, Ilario
Gian Paolo Marchi
Nacque a Verona l'8 luglio 1772 da Antonio e Teresa Cabianca, terzo di sei fratelli. Fu tenuto al fonte battesimale dal marchese Borgia Canossa e dalla contessa Lavinia [...] formazione e la posizione del C. - "di accrescere la noia e il fastidio c'à il mondo, di sentirsi sempre all'orecchio gli stessi concetti" della poesia devozionale e dei sonetti d'occasione. L'interesse del C. per la poesia didascalica, oltre che dai ...
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FRACCAROLI, Giuseppe
Piero Treves
Nacque a Verona da Gabriele e da Antonia Bettini il 5 maggio 1849, in una antica e culta famiglia (era suo congiunto l'egregio scultore Innocenzo). Dopo aver frequentato [...] dal perdersi in schemi e studi di tecnica della lirica greca, i suoi metri se li era costruiti confessatamente a orecchio, seguendo un'interna e personale armonia suggeritagli dalla sua ars dictandi oraziana e italiana; sia, e soprattutto, perché la ...
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GIACOMO da Milano
Silvia Mostaccio
Non conosciamo il luogo e la data della sua nascita, e ben poche sono le notizie in nostro possesso relative alla sua vita. Di lui sappiamo solo che, nella seconda [...] a prima vista piuttosto disordinata. La "perfectio animi ad divinum honorem" sarà l'unica melodia che i fini d'orecchio percepiranno attraverso la varietà delle corde suonate. Sin dall'inizio, infatti, è chiaro che la perfezione non si raggiungerà ...
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LONZI, Carla
Maria Luisa Boccia
Nacque a Firenze il 6 marzo 1931 da Agostino, artigiano, e Giulia Matteini, diplomata maestra, entrambi orfani. Era la prima figlia, accolta come «la creatura più attesa» [...] vissuto e nell’animo, volto a cogliere 'l’autenticità' dell’io. «[…] all’interno di me una sconosciuta agonizzava. Tendevo l’orecchio per cercare di cogliere nella sua agonia la chiave di una verità di cui mi accorgevo all’improvviso di essere ...
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orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e midollari, alla regolazione dell’equilibrio...
orecchia
orécchia s. f. [lat. aurĭcŭla, dim. di auris «orecchio»]. – 1. Lo stesso che orecchio, l’organo dell’udito; è forma meno usata nel linguaggio com. e scient., ma viva nell’uso region. e ben documentata nei testi: come viene ad orecchia...