Il punto esclamativo (detto talvolta anche punto ammirativo), composto da un punto in basso e da un trattino verticale soprascritto ‹!›, è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) classificabile tra [...] di atti linguistici», che possono andare dalla domanda all’ordine, dall’invito alla sorpresa, in una gamma di dei casi in cui si voglia marcare la stretta contiguità (sintattico-semantica) che lega i segmenti testuali scanditi dal segno.
Il ...
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La spirantizzazione (detta anche fricativizzazione) è un processo fonetico per cui un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) è realizzato come fricativo o, in altri termini, spirante (➔ fricative). [...] o di pausa, ma anche in presenza di ➔ raddoppiamento sintattico, un contesto che determina la geminazione postlessicale dell’occlusiva, ad per questo più alta rispetto a quella di [θ] e, in ordine sequenziale di abbassamento, di [x], [h] e [ɦ]. ...
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Le formule esclamative sono unità di varia natura ed estensione (sintagmi, frasi e frammenti di frase) accomunate dalla funzione di esprimere in modo diretto sentimenti o emozioni del parlante (gioia, [...] o di segnalare un atto linguistico (ordine, preghiera, augurio, minaccia, ecc.).
Dal punto di vista strutturale possono essere avvicinate alle interiezioni (o esclamazioni; ➔ interiezione), parole prive di legami sintattici con la frase in cui sono ...
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È detta tema sospeso (o soggetto assoluto o, alla latina, nominativus pendens) una costruzione in cui una frase sintatticamente completa è preceduta da un ➔ sintagma nominale isolato con funzione di tema [...] , in tutte le manifestazioni del costrutto la separazione sintattica dell’elemento anteposto si riflette nel fatto che è Tellini, Roma, Salerno Editrice.
Benincà, Paola (1988), L’ordine degli elementi nella frase e le costruzioni marcate, in Grande ...
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Si chiamano enclitiche le parole (soprattutto ➔ monosillabi) che, non possedendo accento proprio, si ‘appoggiano’ prosodicamente alla parola precedente, formando con essa un’unità accentuale (a volte anche [...] posizione proclitica o enclitica dei pronomi permette di disambiguare i ruoli sintattici: in (12 c.) il dativo può essere solo l’oggetto enclitici, in combinazione, hanno ➔ allomorfi e un ordine definito (ad es., il pronome di oggetto indiretto ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] comunque unito dalla congiunzione e.
L’epifrasi riguarda dunque la permutazione dell’ordine delle parole: alcuni termini che dipenderebbero dallo schema sintattico sono posposti e preceduti dalla congiunzione e [secondo la configurazione XYZ → XZ ...
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Il termine anfibologia indica ogni espressione che presenti almeno due significati diversi. La figura retorica corrispondente, detta anfibolia, è chiamata nella latinità anche ambiguum e ambiguitas (Lausberg [...] maggiore ambiguità. In questo caso, essa verte sull’ordine delle parole, così importante nella grammatica del latino visto tessitura formale, sia in senso lessicale, sia in senso sintattico. In italiano espressioni come una vecchia legge la norma, ...
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L’isocolo o parisosi è una figura retorica che consiste nell’allineamento coordinato di due o più membri (periodo, frase o segmento di frase), ciascuno strutturato al proprio interno con il medesimo ordine [...] come un fuso, duro come un corno (Francesco Fulvio Frugoni, Tribunal della Critica, § 52).
All’identità sintattica possono sovrapporsi corrispondenze di ordine fonico, come l’omeoteleuto, il quale, in quanto portato da parole con la medesima funzione ...
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INTERIEZIONI
Le interiezioni (dette anche esclamazioni) sono parole dalla forma invariabile, per lo più senza nessun legame sintattico con il resto della frase, che servono a indicare diversi stati d’animo [...] più o meno generici: un ordine, una richiesta, un saluto, un appello, un richiamo
Ah, che bellezza!
Ehi, spostati!
Ehm, potresti venire qua?
Salve! Come va?
Forza, iscrivetevi tutti quanti!
Nello scritto, si usano soprattutto nel ➔discorso ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] dalla sorpresa di rinvenire un ordine meccanico dove ci si attendeva un ordine finalistico (e viceversa).
La teoria in lingue flessive o agglutinanti, per esprimere un determinato rapporto sintattico: per es., in latino il c. genitivo esprime, di ...
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nesso
nèsso s. m. [dal lat. nexus -us (e, nel sign. 3, nexum -i), der. di nectĕre «connettere, intessere»]. – 1. Connessione, legame, relazione: il n. del discorso; idee e ragionamenti senza nesso, senza alcun n. logico; cercare, stabilire...
caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...