Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] riferendosi non al significato ma alla specie e all’ordine dei suoi termini. Questa posizione fu ripresa nello ll àlbero›): è questo il fenomeno del raddoppiamento, o rafforzamento, sintattico.
A una parola che finisce per consonante ne può seguire un ...
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SERBO-CROATI
Pier Gabriele GOIDANICH
Giovanni MAVER
I Serbi e i Croati, popoli Slavi meridionali, facenti parte della Iugoslavia, hanno in comune, nei limiti che si dirà, la lingua letteraria che, [...] bio, bijela, serbo beo, bela, ecc. Oltre a questa differenza fonetica, ve ne sono alcune altre, ancora meno importanti, di ordinesintattico e lessicale. Va rilevato però che il termine "lingua serbo-croata" non è né l'unico, né il più usato. Infatti ...
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SOFTWARE
Carlo Ghezzi
Ester Capuzzo
Ingegneria del software. - Nel contesto di questa voce, il termine software verrà usato in un'accezione ampia, che comprende sia il prodotto, cioè l'insieme dei [...] Poiché i DFD si limitano sostanzialmente a definire la sintassi del formalismo grafico, le sole verifiche possibili sono di ordinesintattico. Per es., è richiesto che il diagramma che dettaglia una bolla abbia un numero di flussi entranti e uscenti ...
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Vedi SCRITTURA dell'anno: 1966 - 1973
SCRITTURA
Red.
S. Donadoni
G. Garbini
G. Garbini
N. Gray
L. Lanciotti
Ogni s. inizia originariamente in modo pittografico, cioè rappresentando direttamente [...] tavoletta; essi sono disposti infatti non secondo l'ordinesintattico delle parole, ma secondo un criterio di armonica Nearchos, Exekias e Amasis una s. che è divenuta netta e ordinata ed è a volte assai delicata. La stessa padronanza appare nelle ...
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prosa
Francesco Tateo
Il largo e vario uso che D. fece della p., l'importanza e l'originalità da lui attribuita all'esperimento della p. volgare, e le sparse considerazioni che egli espresse usando [...] dell'osservanza del ritmo prosastico, da cui dipende la disposizione delle parole, e per cui spesso D. deroga all'ordinesintattico del latino (si veda ad es. la rinuncia alla normale collocazione finale del verbo), può talora aiutarci nella ...
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uomo (uom; omo; om; uon; on)
Emilio Pasquini
Difficile individuare nella miriade di occorrenze poli di discriminazione semantica, come si è fatto per ‛ donna ' (vedi), che non siano revocabili a pochi [...] delegare ad altri termini l'illuminazione dei singoli contesti e semmai segnalare via via alcune costanti di ordinesintattico e stilistico, dopo una precisazione di natura morfologica.
Prevale in assoluto la forma dittongata (289 luoghi), specie ...
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BONASONE, Giulio
Alfredo Petrucci
Figlio di Antonio - di famiglia originaria di Carpi che si era stabilita a Bologna alla fine del sec. XV acquistando i diritti di cittadinanza nel 1492 - fu attivo, [...] il suo tratteggio, più ancora di quanto avesse fatto Marcantonio. Ma, meno disciplinato di questo, il B. non sa comporre in un ordinesintattico chiaro e fermo il suo nuovo modo di intendere la forma. Sembra anzi che neppure di questo certe volte sia ...
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offendere (affendere; partic. pass. anche offenso)
Antonio Lanci
Verbo usato con discreta frequenza, che ricorre soprattutto nella Commedia. Il latinismo ‛ offenso ' è presente solo in poesia e in rima.
Il [...] ma la certezza della lezione non aiuta molto ai fini dell'interpretazione. La prima questione che si pone all'esegeta è di ordinesintattico: bisogna cioè stabilire a quale membro della terzina sia da unire e 'l modo ancor m'offende. Ora, dalla quasi ...
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PIZZUTO, Antonio
Rosalba Galvagno
PIZZUTO, Antonio (Antonino). – Nacque a Palermo il 14 maggio 1893, primogenito di Giovanni, avvocato, e di Maria Amico, poetessa e cultrice di musica, figlia di Ugo [...] finita del verbo, ciò che lo definisce e cioè la marca stessa della persona. Spetta dunque al lettore stabilire un ordinesintattico e gerarchico e articolare i punti nodali, di senso, nei quali il flusso della scrittura può essere di volta in ...
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anastrofe
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nel disporre le parole nell'ordine inverso a quello normale.
Quintiliano la distingueva dall'iperbato, perché mentre quest'ultimo riguarda lo spostamento [...] prevista nella retorica latina, è assai diffuso nel testo dantesco l'uso di invertire i termini rispetto all'ordinesintattico della prosa romanza. Ma è difficile in realtà individuare la vera e propria a., che dovrebbe rappresentare un'intenzionale ...
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nesso
nèsso s. m. [dal lat. nexus -us (e, nel sign. 3, nexum -i), der. di nectĕre «connettere, intessere»]. – 1. Connessione, legame, relazione: il n. del discorso; idee e ragionamenti senza nesso, senza alcun n. logico; cercare, stabilire...
caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...