Elisabetta della Santissima Trinità, santa. – Monaca francese dell’ordinedeiCarmelitani scalzi, al secolo Elisabeth Catez (Bourges 1880 - Digione 1906). Entrata al Carmelo di Digione nel 1901, nel [...] 1903 emise la professione religiosa; scopertasi affetta dal morbo di Addison pochi mesi dopo, nel 1906 si spense tra atroci sofferenze. Beatificata da Giovanni Paolo II il 25 settembre 1984 dopo il riconoscimento ...
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Frate dell'ordinedeicarmelitani scalzi (Partalbera, Pavia, 1658 - Milano 1736). Compì un lungo viaggio in Oriente (1692-1701), spingendosi fino a Goa. Dopo esser penetrato nell'interno dell'India, passò [...] poi nelle Filippine. Di questo viaggio, come di un successivo in Brasile, lasciò interessanti relazioni ...
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, Anders. Ecclesiastico svedese (n. Sorengo 1949). Nel 1971 è entrato nell'ordinedeicarmelitani scalzi, ordinato sacerdote nel 1979, ha studiato teologia a Bruges, in Belgio, e ha anche conseguito una [...] laurea in lingue moderne all'Università di Lund. Dal 1998 è vescovo di Stoccolma e nel 2017 è stato creato cardinale da Papa Francesco ...
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GIORDANO, Luca
Maria Giovanna Sarti
Nacque a Napoli il 18 ott. 1634 da Antonio e da Isabella Imparato.
Antonio, mercante di quadri di origine pugliese ma anche modesto pittore, dovette avviare il figlio [...] Giuseppe a Pontecorvo.
Al completamento della vicenda costruttiva e decorativa della chiesa, appartenente al ramo femminile dell'Ordinedeicarmelitani scalzi, contribuì in larga misura il nuovo viceré, il conte di Peñaranda Gaspar de Bracamonte, che ...
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FOSCARINI, Paolo Antonio
Pamela Anastasio
Nacque a Montalto Uffugo (presso Cosenza) intorno al 1565 da Francesco, medico e letterato, e da Laurifina Traverso. Secondo A. Favaro il suo cognome era Scarini [...] per favorire l'equivoco di una sua appartenenza al famoso casato veneto. Non è noto l'anno in cui entrò nell'Ordinedeicarmelitani, né abbiamo notizie sui primi studi: dopo il periodo trascorso in un convento minore, il F. fu mandato a continuare ...
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Vanini, Giulio Cesare. - Filosofo (Taurisano, Lecce, 1585 - Tolosa 1619). Entrato nell'ordinedeicarmelitani a Napoli (1603), girovagò, col confratello Giovanni Maria Ginocchio, per i paesi riformati [...] e quindi, insieme con lui, si convertì all'anglicanesimo (1612). Sospetto agli anglicani per il suo spirito ribelle e "libertino", tornò al cattolicesimo e ottenne l'autorizzazione a pubblicare l'Amphitheatrum ...
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Teologo (Saint-Ghislain, Hainaut, 1625 - Lilla 1686); entrò (1653), dopo vicende di carriera militare, nell'ordinedeicarmelitani scalzi e insegnò teologia nel collegio di Douai. Nel suo Pentalogus diaphoricus [...] (1678) sostenne che bisognava assolvere un penitente che si confessi ogni settimana dei medesimi peccati. L'opera, messa subito all'Indice, suscitò vasta polemica, anche dopo che C. ne pubblicò (1682) un'edizione francese corretta. ...
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GUIDO da Pisa
Arianna Terzi
Nacque a Pisa nella seconda metà del XIII secolo.
I documenti emersi dalle ricerche archivistiche su G. non offrono la certezza dell'identificazione data l'alta concentrazione [...] questo autore le indagini archivistiche hanno tenuto conto dell'intera area geografica sottoposta alla provincia toscana dell'Ordinedeicarmelitani (si lamenta pertanto la perdita del primo volume degli atti capitolari della provincia toscana e il ...
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LUDOVICO da Venezia (Ludovico Donati; Ludovicus de S. Martino de Venetiis)
Annamaria Emili
Originario di Venezia, dovette nascere tra gli anni Trenta e Quaranta del XIV secolo: l'ipotesi, in assenza [...] nei conventi. Con bolla del 15 marzo 1363, il pontefice incaricò i maestri Pietro di Tommaso, appartenente all'Ordinedeicarmelitani e arcivescovo eletto di Creta, e il francescano Giovanni "de Caturco" (Cahors), vescovo di Torcello, di esaminare L ...
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sabatino
agg. [der. di sabato], non com. – Di sabato, del sabato, che ha luogo il sabato: cena s. o, ellitticamente, come s. f., sabatina (v.); corsi di inglese sabatini e domenicali. In partic.: legge s., quella emanata nel 1802 dal re d’Etruria...
pazienza
paziènza (ant. o region. pacènza, pacènzia, paciènza) s. f. [dal lat. patientia, der. di patiens -entis «paziente»]. – 1. a. Disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo,...