MANCINELLI, Antonio
Carla Mellidi
Nacque a Velletri, nel 1452, secondogenito di Giovanni e di Angela Pesanti.
Principali fonti sul M. sono le sue stesse opere, in cui egli profuse notizie autobiografiche. [...] . Calderini e C. Landino (IGI, 10.220).
I testi degli altri corsi universitari romani furono pubblicati a Venezia. Il commento oraziano uscì, per i tipi di F. Pinzi, editore Bernardino Resina, nel 1492 (IGI, 4887); nello stesso anno G. Tacuino stampò ...
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Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] cioè che col tempo fu fornito di r. (➔ metrica).
Nella poesia latina, in Ennio, Varrone, e poi in Lucrezio, Virgilio, Orazio, Seneca si trovano sporadicamente r., ma dettate da ragioni particolari di stile o d’espressione e in alcuni casi come mero ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] 1992: 198; Mortara Garavelli 2003: 126); una seconda e più tradizionale, presente nell’Arte di puntar gli scritti (1585) di Orazio Lombardelli, pone in primo piano il rapporto con il parlato, indicando sia le pause con valore respiratorio sia quelle ...
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Filologo, nato a Pinerolo il 16 luglio 1879. Laureatosi nel 1901 nell'università di Torino, è stato dal 1922 professore di letteratura greca nell'università di Palermo, e dal 1925 è professore di letteratura [...] a Colono, ivi 1936 (le introduzioni a queste due ultime opere sono state anche edite a parte insieme con saggi critici su Orazio ed Euripide nel volume Poeti apollinei Bari 1937); Studi sul pensiero antico, Napoli 1938. Al B. si deve inoltre la trad ...
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BELTRAMI, Achille
Piero Treves
Nato a Brescia il 4 ott. 1868, frequentò la scuola media nella sua città, dai monumenti di questa e dalle sue tradizioni storiche derivando ispirazione allo studio dell'antichità [...] ancorato ai modi della cultura classica italiana ottocentesca anteriore al Vitelli e quindi indifferente al greco). Anche Orazio e Catullo vide essenzialmente quali rappresentanti d'una (inesistente od astratta) idea o tradizione giambica, epperò ne ...
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Storico e filologo, nato a Gand il 30 ottobre 1872, morto a Lovanio il 4 gennaio 1950. Gesuita, terminati gli studî teologici a Lovanio, vi insegnò dal 1906 patristica, e (1915) storia dei dogmi, promovendo [...] esame nelle sue scuole teologiche (Abelardo, Chartres, Vittorini, Poitiers, Parigi, ecc.), nelle sue predilezioni letterarie (Orazio, Virgilio, Cicerone), nelle sue polemiche politico-religiose (Gerhoh di Reichersberg). Nel campo della storia della ...
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Traduzione
Sergio Marroni
(App. V, v, p. 533)
La traduzione letteraria
Se si sottopone a un approfondito esame l'idea, per molto tempo assai diffusa, che il tradurre consista nel 'trasporto' del significato [...] ) ma spesso anche distribuzionalmente (mantenere lo stesso ordine delle parole). I più avvertiti, tra cui grandi traduttori come Cicerone, Orazio, s. Gerolamo, videro che ciò portava all'assurdo e invocarono la libertà da un simile metodo al fine di ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] I de’ Medici), ma anche su quello intellettuale. Lo sottolineò, poco dopo la sua morte, un suo ammiratore, il senese Orazio Lombardelli, riferendosi in particolare agli interventi contro Torquato Tasso (sui quali cfr. Engler 1988), che
gli hanno per ...
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BALBI, Giovanni (Iohannes Balbus, de Balbis, de Ianua)
Alessandro Pratesi
Genovese di nascita, rivestì nella città natale l'abito domenicano. Secondo una tradizione non controllabile, la famiglia sarebbe [...] bibliche (in parte desunte da Uguccione), meno ricche quelle di autori classici tra i quali emerge per copia di riferimenti Orazio; vi sono inoltre accenni al Doctrinale di Alessandro de Villa Dei e alla Aurora di Pietro de Riga. Nonostante si ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] linguistici, fondata prima di tutto sulla Bibbia, con riferimenti a s. Tommaso, s. Agostino e all’Ars poetica di Orazio. Dante discute dapprima temi quali la comunicazione degli angeli e degli animali: ciò gli è utile per definire la specificità ...
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oraziano
agg. – Di Quinto Orazio Flacco, poeta latino (65-8 a. C.), o che è proprio, tipico di Orazio e della sua poesia: la lirica o.; lo stile o.; la metrica o.; l’ideale di vita o., quello che si ispira all’opera di Orazio e in partic....
venosino
(meno com. venusino) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venusinus]. – Di Venosa, cittadina lucana in prov. di Potenza; come sost., abitante o nativo di Venosa. Per antonomasia, il poeta v. o assol. il V., Orazio, nativo appunto di Venusia,...