ENRICO da Susa, detto l'Ostiense (Hostiensis, Henricus de Segusio o Segusio)
Kenneth Pennington
E., che fu il canonista più importante e brillante del secolo XIII, nacque a Susa (od. prov. di Torino) [...] contemporanee sulla sua appartenenza alla famiglia "de Bartholomeis", sostenuta da alcuni autori. Dalle citazioni di Virgilio, Orazio, Ovidio, Seneca e Cicerone presenti nelle sue opere possiamo dedurre il suo interesse e la sua conoscenza ...
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COSTANTINO da Loro (al secolo, Lorenzo Liberato Mochi)
Antonio Fiori
Nato a Loro Piceno (Macerata) nel 1704, entrò nell'Ordine dei cappuccini il 17 marzo 1724, forse spinto dalla devozione per s. Serafino [...] successo potesse scatenare la reazione, come era avvenuto nel Tibet. Con lettera del 2 genn. 1744, inviata da Lhasa, il padre Francesco Orazio della Penna invitò C. ad aprire un ospizio nella città di Patan. C. in un primo tempo rifiutò, ma poi, per ...
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CASSIANO da Macerata (al secolo Beligatti Giovanni)
Marica Milanesi
Nacque a Macerata nel 1708, ed entrò nel 1725 nell'Ordine dei cappuccini, presso il convento della sua città. Nel 1738 venne inviato [...] più giovane dei quali era Cassiano.
Questi, partito a piedi da Macerata il 17 ag. 1738 con due confratelli, aveva raggiunto Orazio della Penna e gli altri membri della missione a Parigi il 22 nov. 1738. Colà vennero acquistati un torchio a stampa (la ...
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ANDREA d'Arco (al secolo Andrea Zanoni)
Giorgio Levi Della Vida
Nacque ad Arco (diocesi di Trento) il 24 sett. 1597. Unica fonte edita finora per la parte della sua biografia non relativa alla sua opera [...] dal p. Rosat, il quale afferma di attingere al manoscritto di una conferenza tenuta a Trento nel 19 19 dal p. Orazio Dell'Antonio: da esse risulta che, entrato diciannovenne nell'Ordine francescano, studiò arabo nel collegio di S. Pietro in Montorio ...
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Teologo (Vitulano, Benevento, 1833 - Roma 1900); entrato nella Compagnia di Gesù nel 1857, fu professore in varie scuole dell'ordine e dal 1878 fu uno dei rappresentanti del neotomismo italiano. Tra le [...] : Rosminianarum propositionum trutina theologica (1892). Fu cardinale (1886) e vescovo di Palestrina (1892). n Anche il nipote Orazio (Vitulano 1860 - Benevento 1939), sacerdote (1883), vescovo di Cuma (1896) e arcivescovo di Taranto (1917), fu ...
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FROSINI, Francesco
Carlo Fantappiè
Nacque a Pistoia il 22 marzo 1654 dai nobili Donato e Maria Maddalena Nencini.
Dopo aver compiuto in patria i primi studi grammaticali e retorici, a diciotto anni [...] . Appena tre anni dopo, il 9 giugno 1675, si laureò in utroque iure nell'ateneo pisano sotto la guida di Orazio Marchetti. Fece parte dell'Accademia Fiorentina e, nel 1703, di quella della Crusca.
Tornato a Pistoia, era intenzionato a trasferirsi ...
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CASALICCHIO, Carlo
Claudio Mutini
Scarse notizie biografiche si hanno di questo gesuita, nato a Sant'Angelo le Fratte, in Basilicata, nel 1626. Dopo aver compiuto regolari studi teologici, intraprese [...] di cose religiose e profane, alle quali veniva sollecitato da una buona conoscenza della letteratura latina (Orazio, Giovenale, Marziale), italiana (la novellistica cinque e seicentesca, Daniello Bartoli e la prosa dei predicatori), spagnola ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] lo più di carattere religioso (per es., il Carmen saeculare di Orazio): d’altra parte la natura di quella musica e il preciso più osservare la prosodia arcaica; in Catullo, negli epodi di Orazio e nelle tragedie di Seneca sono trattati al modo greco ...
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FARNESE, Francesco Maria
Stefano Andretta
Nacque a Parma il 15 ag. 1619 dal duca Ranuccio I e da Margherita Aldobrandini, figlia di Gianfrancesco, generale di S. Chiesa.
Desideratissimo dai genitori, [...] minori che poterono beneficiare di un'amnistia.
A soli due anni il F. perse il padre e venne affidato al gesuita Orazio Smeraldi che diventerà suo maestro ufficiale e confessore, nonché dal 1637 rettore del collegio dei nobili di Parma. Di carattere ...
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Monaco benedettino (n. Faye-la-Vineuse, Poitou, 1040 circa - m. dopo il 1109). Educato a Tours, in relazione con Ildeberto di Lavardin, si stabilì prima del 1092 nell'abbazia di S. Agostino di Canterbury [...] fino ai suoi contemporanei, come s. Anselmo. La sua opera principale è la Vita s. Malchi, vasto rifacimento in 4000 versi dell'omonima opera di s. Girolamo. I suoi versi risentono di modelli antichi e recenti (in partic. Orazio e Ildeberto). ...
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oraziano
agg. – Di Quinto Orazio Flacco, poeta latino (65-8 a. C.), o che è proprio, tipico di Orazio e della sua poesia: la lirica o.; lo stile o.; la metrica o.; l’ideale di vita o., quello che si ispira all’opera di Orazio e in partic....
venosino
(meno com. venusino) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venusinus]. – Di Venosa, cittadina lucana in prov. di Potenza; come sost., abitante o nativo di Venosa. Per antonomasia, il poeta v. o assol. il V., Orazio, nativo appunto di Venusia,...