Della vita esteriore del maggior poeta del Portogallo e creatore delle Lusiadas sappiamo pochissimo. I documenti ci mancano; il fastoso centenario che si celebrò nel 1924 non ci portò nessuna luce; le [...] ironia sottile, il fino e blando umore che erano nell'Ariosto natura; natura era nel poeta lusitano la serietà, e Os Lusiadas (nuova ed. del poema). Per le imitazioni del C. di Orazio v. M. Menéndez y Pelayo, Horacio en España, II, Madrid 1885, ...
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Nato a Rouen il 6 giugno 1606 e morto a Parigi il 30 settembre 1684. Studiò nel collegio dei gesuiti dal 1615 al 1622: furono studî sereni e serî da cui il C. derivò forse quella singolare predilezione [...] (1653); conobbe la Medea di Lodovico Dolce, probabilmente l'Orazia dell'Aretino, e non può essere soltanto un caso che corneliano, in Saggi di letteratura francese, Bari 1920; B. Croce, Ariosto, Shakespeare e C., Bari 1920; R. Bray, La formation de ...
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Nato ad Arezzo nel 1492, di umili ma non ignobili natali, lasciò adolescente la città nativa per Perugia, ove s'avviò, pare, alla pittura, mentre si dirozzava l'animo nell'amore della poesia, senza per [...] petrarchismo dominante che da consapevolezza estetica. Presuntuoso epigono dell'Ariosto ne La Marfisa, ne L'Angelica, ne L' non poco nuoccia all'elaborazione artistica. Più curata è l'Orazia (1546; ristampata con le Commedie), un tentativo di tragedia ...
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, Famiglia fiorentina fra le più illustri e numerose, strettamente legata alla storia della sua città, alla quale diede 57 priori e 10 gonfalonieri. Il primo personaggio sicuro è Compagno di Uguccione, [...] estrema difesa della città, morì fra le braccia di Lodovico Ariosto. Di lui scrisse la vita Donato Giannotti. Intanto i tuttavia quelli fra essi che furono implicati nella congiura di Orazio Pucci contro Francesco I, condannati nel 1575; Antonio di ...
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TESTI, Fulvio
Luigi Fassò
Poeta, nato a Ferrara il 23 agosto 1593, da Giulio e da Margherita Calmoni; morto a Modena il 28 agosto 1646. Dal padre, arricchitosi al servizio degli Estensi, fu avviato [...] , lo nominò governatore della Garfagnana, dove, come già l'Ariosto, si trovò a disagio. Richiamato nel 1642 a Modena, e si volse ai modelli classici, più particolarmente a Pindaro e a Orazio, cantando temi civili e morali, ai quali lo traeva la sua ...
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Poeta, umanista e critico francese, nato verso la fine del 1524 o sull'inizio del 1525 a Liré, sulla riva della Loira, e morto a Parigi il 1° gennaio del 1560. La morte prematura del padre e della madre [...] d'animo e frammenti ritmici di altri poeti, dell'Ariosto, del Bembo e dei lirici raccolti nell'Antologia di Ciolito transizione e non riuscirà sempre a dissimulare l'eco della voce di Orazio, Virgilio, Ovidio, e dei poeti italiani, ma ad ogni pagina ...
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Pittori romani. Di Luigi, nato circa il 1750, accademico di San Luca, si sa solo che fu uomo modesto e pio, intimo del Canova, e che dipinse pel Quirinale un quadro a olio, Orazio Coclite, e uno a tempera, [...] più celebri innamorati della nostra storia artistica e letteraria: Dante e Beatrice, Boccaccio e Fiammetta, Tasso ed Eleonora, Ariosto e Alessandra, Raffaello e la Fornarina: povere e fredde cose che mandarono in visibilio gli stranieri. La duchessa ...
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Scrittore spagnolo, nato a Ronda (Málaga) il 28 dicembre 1550, morto a Madrid nel 1624. Terminati gli studî all'università di Salamanca (1574), vagabondò durante quattro anni per la Spagna, sospinto da [...] da benevoli amici, tra cui Gálvez de Montalvo, traduttore dell'Ariosto e del Tasso, gli Argensolas, il Góngora, e fosse anche .
Poeta in latino e in volgare, traduttore dell'Arte poetica di Orazio, l'E. si rese subito noto con le Rimas (1591), ...
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Poeta russo, nato nel 1787, morto nel 1855. Ufficiale malgrado le proprie aspirazioni, partecipò nel 1807 alla campagna contro Napoleone, nel 1809 a quella contro gli Svedesi, nel 1812-14 di nuovo a quella [...] creazione originale. Tra i poeti classici amò soprattutto Orazio, Tibullo e Properzio. Scrisse da principio anacreontiche, elegia: Tasso morente). Degl'italiani conobbe assai bene anche Ariosto e Petrarca, di cui tradusse in eleganti versi la canzone ...
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GONZAGA, Giulia
Romolo Quazza
Figlia di Ludovico di Sabbioneta e di Francesca Fieschi, nacque probabilmente in Gazzuolo nel 1513. Donna d'ingegno e di bellezza non comune, sposò quattordicenne Vespasiano [...] dal Molza, dal Tolomei, dal Berni, dal Vergerio, dal Carnesecchi, dal Valdes. Fu cantata dall'Ariosto, da Bernardo Tasso, da Gandolfo Porrino, suo segretario, da Orazio Toscanella, dal Betussi. Il Falco le dedicò il suo Rimario; il card. Ippolito de ...
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carme
s. m. [dal lat. carmen, dal tema di canĕre «cantare»]. – 1. Componimento poetico, canto, poesia, versi: cantor de’ buccolici c. (Dante), con riferimento a Virgilio; bellicoso c. (Ariosto); il carme Che allegrò l’ira al Ghibellin fuggiasco...
satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...