Scrittore e filologo tedesco (Bischofswerda, Sassonia, 1738 - Halle 1771), prof. nelle univ. di Gottinga (1762-65) e di Halle (dal 1765). Scrisse poesie e satire latine (Opuscola poetica, 1766) e saggi [...] eruditi (Opuscola varii argumenti, 1776; Opuscola philologica et oratoria, 1772) che lo rivelarono filologo fine e assai preparato. Facilmente portato alla polemica (da ricordare fra l'altro le 6 annate della Neue Hallische gelehrte Zeitung, 1766-71; ...
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Scrittore spagnolo (Siviglia 1583 circa - Madrid 1659); protetto del conte-duca di Olivares, seguì questo nell'esilio. Scrisse di critica letteraria (in particolare, il prologo all'edizione della poesia [...] di Ferdinando de Herrera pubblicata nel 1619), di estetica dell'oratoria (Avisos de las partes que ha da tener el predicador), di teologia, di diritto, ecc. La sua produzione lirica, seppure limitata (60 sonetti, 2 sestine, 11 canzoni), comprende ...
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Scrittore russo (Poltava 1895 - Leningrado 1958). Membro dei Fratelli di Serapione, si affermò come autore di brevi racconti satirici (Rasskazy Nazara Il´iča gospodina Sinebrjuchova "Racconti di N. I. [...] signor S.", 1922), il cui linguaggio stilizzato parodiava la nuova oratoria politica. Nel 1943 pubblicò la prima parte di un romanzo autobiografico Pered voschodom solnca (trad. it. Prima che sorga il sole, 1969); nel 1946 fu espulso dall'unione ...
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BISSARO, Matteo
Eugenio Ragni
Di nobile famiglia vicentina, nato probabilmente negli ultimi anni del sec. XIV, il B. fu oratore e giureconsulto assai apprezzato, e forse anche poeta, se l'Alberti poté [...] 'umanista Niccolò Sagundino; anche nell'Ottob. lat. 1732 e carta 3r del codice A 11 della Bibl. civica di Bergamo). Come oratore ufficiale del Comune vicentino, il B. fu nuovamente a Venezia il 12 genn. 1463, presso il nuovo doge Cristoforo Moro.
Il ...
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Oratore romano (143-87 a. C.) del partito senatorio, console (99), morto nelle proscrizioni di Mario e Cinna. Cicerone lo fa interlocutore nel De oratore e ne traccia il profilo nel Brutus. Aveva composto [...] un trattatello, a noi non giunto, sulla tecnica oratoria; riponeva la forza dell'oratore nell'energia e nell'abilità dell'inventio. ...
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Scrittore e giornalista portoghese (Santarém 1839 - Parigi 1882). Dopo la sua prima raccolta di versi, Aparições (1867), s'impose all'attenzione del suo paese con Radiações da Noite (1871), in cui traduceva [...] la sua aspirazione a novità politiche e sociali in versi ricchi di romantica oratoria. Seguì A Alma nova (1874), imitazione di Les Fleurs du mal di Baudelaire. ...
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Umanista spagnolo (Almedina 1569 - Villanueva de los Infantes 1640), amico di Lope de Vega e di Quevedo. Nel 1604 pubblicò La elocuencia española en arte ove si palesa la sua profonda conoscenza della [...] letteratura cortigiana. È autore, tra l'altro, di una raccolta di precetti di oratoria sacra, El perfecto predicador (1612) e di un libro di retorica, Mercurius trimegistus, sive de triplici eloquentia, sacra, española, romana (1621), nel quale segue ...
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Scrittore russo (Mosca 1804 - Ternovsk 1860). Uno dei principali rappresentanti della corrente slavofila, mise soprattutto in rilievo il valore dell'ortodossia, depositaria, come egli dice, del vero cristianesimo, [...] e quello dell'obščina (comunità contadina), fulcro della monarchia patriarcale. Fu anche poeta, ora delicatamente idillico, ora indulgente a un'oratoria patriottica. ...
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Nome umanistico di Giovan Paolo Parisio (Cosenza 1470 - ivi 1522). Fece parte dell'Accademia Pontaniana a Napoli, dov'ebbe cariche e favori da Ferdinando II d'Aragona; caduto in disgrazia del successore, [...] riparò (1497) a Roma. Nel 1499 passò a Milano, ove occupò la cattedra di oratoria, ed ebbe tra i suoi discepoli A. Alciato. Sposò la figlia di D. Calcondila, Teodora. Allontanato da Milano nel 1506 per accuse di invidiosi, peregrinò a Vicenza, Pavia ...
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Umanista (n. Ferrara 1400 circa - m. dopo il 1456). Alunno a Venezia di Guarino e del Crisolora, compose tre dialoghi De republica (1434), che precorrono da lontano il Machiavelli, e sette commedie in [...] prosa, che suscitarono critiche anche religiose: Corollaria, Claudi duo, Emporia (1422-23), Symmachus e Oratoria (1433-35), Peregrinatio ed Eugenius: le ultime due scritte in Inghilterra, dove si era trasferito nel 1437, naturalizzandosi, e dove ...
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oratoria
oratòria s. f. [dal lat. oratoria, femm. sostantivato (sottint. ars «arte») dell’agg. oratorius «oratorio»]. – 1. a. L’arte del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto essa sia studiata nella sua...
oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare in pubblico o davanti a un’assemblea: i...