L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] Letteratura
Antichità classica
O. greca. - Presso i Greci, l’o. si sviluppò presto. Già nei poemi omerici appaiono ben delineate figure di oratori e grandi temi dell’o. politica sono già presenti nelle elegie di Tirteo e di Solone (7° e 6° sec. a.C ...
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Filologo (Locarno 1923 - Lugano 2002), minore cappuccino; allievo di G. Billanovich e G. Contini all'univ. di Friburgo, dove insegnò letteratura italiana dal 1960 al 1988. Oltre a saggi di storiografia [...] e critica letteraria (Saggio sullo stile dell'oratoria sacra nel Seicento, 1954; La rosa in mano al professore, 1974) e a studî su aspetti poco esplorati del linguaggio poetico (La parola dipinta, 1981; Poesia per gioco: prontuario di figure ...
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Scrittore e filologo tedesco (Bischofswerda, Sassonia, 1738 - Halle 1771), prof. nelle univ. di Gottinga (1762-65) e di Halle (dal 1765). Scrisse poesie e satire latine (Opuscola poetica, 1766) e saggi [...] eruditi (Opuscola varii argumenti, 1776; Opuscola philologica et oratoria, 1772) che lo rivelarono filologo fine e assai preparato. Facilmente portato alla polemica (da ricordare fra l'altro le 6 annate della Neue Hallische gelehrte Zeitung, 1766-71; ...
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Umanista (Brozas, Cáceres, 1523 - Salamanca 1601), pubblicò edizioni commentate di Ovidio (1546), Orazio (1591), Virgilio (1591), delle Sylvae del Poliziano (1596). Per quanto concerne la letteratura spagnola [...] inoltre Commentaria in A. Alciati Emblemata (1573), Grammaticae Latinae institutiones (1562), Paradoxa (1581), un trattato di oratoria, De arte dicendi (1556), perfezionato poi nell'Organum dialecticum et rhetoricum (1579), Minerva, seu de causis ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] e Rutilio Namaziano, poeta della decadenza di Roma (416).
Tra 4° e 5° sec. si avverte anche la ripresa dell’oratoria, con Aurelio Simmaco a Roma, ma soprattutto in Gallia. Claudiano, poeta e panegirista imperiale, conosce tutti gli artifici di un ...
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(o ars dictandi) Titolo dei manuali (sec. 11°-15°) che insegnavano mediante regole ed esempi a scrivere lettere in latino. La denominazione proviene dall’abitudine tipica degli antichi di non scrivere [...] in genere i letterati, in quanto l’epistolografia fu, nel Medioevo fino all’Umanesimo, la base dell’insegnamento letterario, come l’oratoria ne era stata la base nel mondo antico.
L’a. nacque nei monasteri benedettini dell’Italia meridionale, e da lì ...
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VALCKENAER, Ludwig Caspar
Filologo olandese, nato a Leeuwarden il 7 giugno 1715, morto a Leida il 14 marzo 1785, professore dal 1741 a Praneker, dal 1766 a Leida. Fu uno dei maggiori grecisti del sec. [...] sullo pseudo Aristobulo Giudeo, e le altre numerosissime memorie di filologia e storia (raccolte negli Opuscula philologica critica et oratoria, Lipsia 1808-1809, voll. 2) costituiscono, per acume critico e finezza di esegesi, uno dei punti più alti ...
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L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, [...] F. Cancelli, in Id., Tutte le opere, Milano, Arnoldo Mondadori, 33 voll., vol. 32°.
Quintiliano, Marco Fabio (2001), Institutio oratoria, a cura di A. Pennacini, Torino, Einaudi, 2 voll.
Garvin, Barbara (1985), La tensione fra sintassi e metro nel ...
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Il termine anfibologia indica ogni espressione che presenti almeno due significati diversi. La figura retorica corrispondente, detta anfibolia, è chiamata nella latinità anche ambiguum e ambiguitas (Lausberg [...] in cui ciò che è scritto (scriptum) comporta un significato, mentre la lettera (sententia) ne comporta due. L’Institutio oratoria di Quintiliano elabora una teoria dell’anfibologia – che chiama ambiguitas – e non la condanna del tutto (VI, 3, 48 ...
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oratoria
oratòria s. f. [dal lat. oratoria, femm. sostantivato (sottint. ars «arte») dell’agg. oratorius «oratorio»]. – 1. a. L’arte del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto essa sia studiata nella sua...
oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare in pubblico o davanti a un’assemblea: i...