Isocrate
Oratore ateniese (n. 436-m. 338 a.C.). Allievo di Gorgia, educato secondo la dottrina sofistica e socratica, aprì ad Atene una scuola in cui l’insegnamento dell’eloquenza era alla base dell’educazione [...] morale e civile. Nella sua attività oratoria e pedagogica propugnò gli ideali panellenici della concordia interna, dell’unità politica della Grecia e della lotta comune contro i persiani. Si appellò inutilmente a Filippo di Macedonia, riprendendo il ...
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SULPICIO Rufo, Servio (Servius Sulpicius Rufus)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Giureconsulto romano fra i più celebrati. Fu pretore nel 65 a. C., console nel 51, e nel 46 fu nominato da Cesare proconsole di Acaia: [...] morì nel 43. Si dedico dapprima all'oratoria, ma fino dal 77 se ne ritirò perché si sentiva troppo inferiore a Cicerone: tuttavia non solo quest'ultimo, ma anche Quintiliano vantano la sua attività in questo campo e abbiamo ancora di lui pagine ...
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Scrittore e giornalista portoghese (Santarém 1839 - Parigi 1882). Dopo la sua prima raccolta di versi, Aparições (1867), s'impose all'attenzione del suo paese con Radiações da Noite (1871), in cui traduceva [...] la sua aspirazione a novità politiche e sociali in versi ricchi di romantica oratoria. Seguì A Alma nova (1874), imitazione di Les Fleurs du mal di Baudelaire. ...
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Umanista spagnolo (Almedina 1569 - Villanueva de los Infantes 1640), amico di Lope de Vega e di Quevedo. Nel 1604 pubblicò La elocuencia española en arte ove si palesa la sua profonda conoscenza della [...] letteratura cortigiana. È autore, tra l'altro, di una raccolta di precetti di oratoria sacra, El perfecto predicador (1612) e di un libro di retorica, Mercurius trimegistus, sive de triplici eloquentia, sacra, española, romana (1621), nel quale segue ...
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Poeta messicano, nato a Veracruz il 14 dicembre 1853, morto ivi il 12 giugno 1928. Di temperamento ribelle e di calda immaginazione, esordì con una poesia erotica e inquieta, e con canti patriottici e [...] odi pindariche d'ispirazione oratoria e veemente. Dopo una prigionia, in cui l'aveva confinato un delitto commesso per vendetta familiare, ritornò alla libertà con un senso più amaro e più composto della vita e dell'arte. Il suo lirismo, affinatosi ...
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Scrittore russo (Mosca 1804 - Ternovsk 1860). Uno dei principali rappresentanti della corrente slavofila, mise soprattutto in rilievo il valore dell'ortodossia, depositaria, come egli dice, del vero cristianesimo, [...] e quello dell'obščina (comunità contadina), fulcro della monarchia patriarcale. Fu anche poeta, ora delicatamente idillico, ora indulgente a un'oratoria patriottica. ...
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CASTIGLIONCHIO, Lapo da
Marco Palma
Nacque nei primi decenni del sec. XIV, con ogni probabilità a Firenze, da Lapo di Albertuccio e da Bilia Ferrantini.
La sua famiglia, anche se non magnatizia, apparteneva [...] che lo loda come grande ciceronianista, sembra aver appreso molto più a fondo di lui la lezione dell'oratoria classica. Potremmo essere meglio informati sulla profondità dei suoi interessi culturali se potessimo ritrovare altri membra disiecta della ...
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Nome umanistico di Giovan Paolo Parisio (Cosenza 1470 - ivi 1522). Fece parte dell'Accademia Pontaniana a Napoli, dov'ebbe cariche e favori da Ferdinando II d'Aragona; caduto in disgrazia del successore, [...] riparò (1497) a Roma. Nel 1499 passò a Milano, ove occupò la cattedra di oratoria, ed ebbe tra i suoi discepoli A. Alciato. Sposò la figlia di D. Calcondila, Teodora. Allontanato da Milano nel 1506 per accuse di invidiosi, peregrinò a Vicenza, Pavia ...
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Umanista (n. Ferrara 1400 circa - m. dopo il 1456). Alunno a Venezia di Guarino e del Crisolora, compose tre dialoghi De republica (1434), che precorrono da lontano il Machiavelli, e sette commedie in [...] prosa, che suscitarono critiche anche religiose: Corollaria, Claudi duo, Emporia (1422-23), Symmachus e Oratoria (1433-35), Peregrinatio ed Eugenius: le ultime due scritte in Inghilterra, dove si era trasferito nel 1437, naturalizzandosi, e dove ...
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CASINI, Bruno
Fabio Troncarelli
Nacque a Firenze dal maestro cimatore Casino tra il 1318 e il 1319, come si ricava dalle notizie su di lui tramandateci da F. Villani (p. 31). Nulla sappiamo della prima [...] Il testo originario di due lettere del Petrarca, in Studi dedicati a Pio Raina, Firenze, 1911; E. Santini, Firenze e i suoi oratori, Firenze 1934, p. 121; N. Sapegno, Il Trecento, Milano 1942, p. 121; G. Billanovich, Studi sul Petrarca in America, in ...
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oratoria
oratòria s. f. [dal lat. oratoria, femm. sostantivato (sottint. ars «arte») dell’agg. oratorius «oratorio»]. – 1. a. L’arte del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto essa sia studiata nella sua...
oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare in pubblico o davanti a un’assemblea: i...