QUINTILIANO (M. Fabius Quintilianus)
G. Becatti
Nato a Calagurris (Calahorra) in Spagna, intorno al 35 d. C., venne a Roma, dove già suo padre aveva insegnato eloquenza, e studiò con i retori Eprio Marcello, [...] cui primi tre furono scritti prima del 96, svolgendo le varie parti della doctrina dicendi. Sotto l'influsso stoico l'oratore deve essere per Q. vir bonus dicendi peritus. Secondo l'uso tradizionale di confronti fra retorica, poesia e arte figurativa ...
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CALINI (Calino), Ludovico
Giuseppe Pignatelli
Nacque nel feudo paterno di Calino, ora frazione di Cazzago San Martino (Brescia), il 9 genn. 1696 dal conte Vincenzo e da Teodora Gonzaga Martinengo. Il [...] 1852, pp. 199, 225; G. Boero, Osservazioni sopra l'istoria del pontificato di Clemente XIV scritta dal p. A. Theiner prete dell'Oratorio, II, Monza 1854, pp.207, 254-763; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XII, Venezia 1857, pp. 259 s.;F. Sforza ...
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pasolinismo
s. m. Rappresentazione stereotipica, spesso inadeguata e fuorviante, del pensiero di Pier Paolo Pasolini.
• [tit.] Nuovi borgatari e vecchi borghesi / L’autore vince la scommessa e non cade [...] esistenziale è Checco Zalone, che di Nichi [Vendola] fa una parodia più vera del vero, con quella sua oratoria barocca e sghemba, con quel ritratto del nuovo intellettuale della Magna Grecia, riverniciato da un pasolinismo politicamente corretto ...
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Letterato (Torino 1592 - ivi 1675). Entrato nel 1611 nella Compagnia di Gesù, fu insegnante di retorica e predicatore, quindi precettore e storico di corte dei Savoia; nel 1635 uscì dalla Compagnia, restando [...] grazie al Cannocchiale aristotelico, o sia idea dell'arguta et ingeniosa elocutione che serve a tutta l'arte oratoria, lapidaria et simbolica esaminata co' principij del divino Aristotele (1655; ed. defin. 1670), ampia trattazione del concettismo e ...
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RANZONI, Daniele
Palma Bucarelli
Pittore, nato a Intra il 3 dicembre 1843, morto ivi il z0 ottobre 1889. S'iniziò allo studio del disegno prima presso l'Accademia di Brera in Milano, nel 1856, quindi [...] tutto la descrizione della scena e nel quadro vive la sola protagonista. Trascurati il substrato psicologico e romanzesco l'ampiezza oratoria, lo studio del costume, la magniloquenza del gesto, l'esercitazione si svolge soltanto come ricerca del tono ...
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HOLLAND, Henry Fox, barone
Uomo politico inglese, nato a Chinwick il 28 settembre 1705, morto a Holland House (Kensington) il 10 luglio 1774. Da giovane dissipò presto la fortuna paterna, tanto che, [...] , riuscì in brevissimo tempo a crearsi una posizione di prim'ordine negli ambienti politici, grazie all'abilità d'intrigo e all'oratoria, sebbene per l'avidità di lucro fosse disposto ad appoggiarsi ora all'uno, ora all'altro partito. Ne diede prova ...
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ORCHI, Emanuele
Luigi Fassò
Teologo, filosofo, oratore sacro, nato a Como di nobile famiglia nei primi del 1600, morto a Procida nel 1649. Laureato in filosofia a Brera e in medicina a Pavia, entrò [...] di fortuna e di fama circoscritte al sec. XVII, perché dovute solo alla forma stravagante delle prediche. Seguace della moda oratoria del concetto predicabile, l'O. ha la fatua abilità d'intessere intorno ai temi dei suoi discorsi le deduzioni più ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] . Egli entrò nell'Ordine agostiniano relativamente tardi, all'età di diciotto anni (giugno 1488), forse conquistato dall'irresistibile oratoria di Mariano da Genazzano, che nel 1485 aveva tenuto un ciclo di sermoni a Viterbo. Trascorso il periodo di ...
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Alessandro Manzoni: Opere – Introduzione
Riccardo Bacchelli
Una recente, da sperarsi non ultima, fortuna editoriale dei Promessi sposi all’estero, il successo inglese, propiziato bensì da una nuova [...] , e dall’infatuazione giacobina, consente altamente con la tradizione di pensiero e d’arte che insieme e di là dai grandi oratori e moralisti e osservatori, specie di Francia, penetra e comprende, coi moralisti latini e i padri della Chiesa, le più ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] Pietro Bembo per la lingua letteraria, che si riconvertì in norma per la comunicazione ordinaria, estendendosi anche all’oratoria (sacra e civile) e alla conversazione colta.
Strumento di divulgazione e di sanzione definitiva della norma bembesca fu ...
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oratoria
oratòria s. f. [dal lat. oratoria, femm. sostantivato (sottint. ars «arte») dell’agg. oratorius «oratorio»]. – 1. a. L’arte del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto essa sia studiata nella sua...
oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare in pubblico o davanti a un’assemblea: i...