COLISTA, Lelio
Alberto Iesuè
Figlio di Pietro, giurista e scrittore latino della Biblioteca Vaticana, e di Margherita Riveri de Honorantis, nacque a Roma il 13 genn. 1629. Trascorse i primi anni di [...] Petrignani.
A Roma lavorò a S. Luigi dei Francesi nel 1658-59 e dal 1673 al 1675; dal 1660 al 1680 fu liutista nell'Oratorio di S. Marcello, dove fu anche maestro di cappella nel 1661 e nel 1667. Nel 1675, anno santo, fece parte, con C. Mannelli e ...
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TELESIO, Antonio
Luca Addante
– Nacque a Cosenza verso il 1482 dai nobili Berardino e Giovanna Quattromani. Ebbe come fratelli Giovanni e Adriano.
Nulla di certo è noto sulla sua formazione. Pare avesse [...] fu chiamato a insegnare a Milano («fui condutto in questa città con publico e honorato salario, per isponere poeti e oratori a la nobilissima gioventù milanese»: Bandello, 1573, c. 85r), dove era nel gennaio del 1519, quando pronunziò una Oratio alle ...
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CONTARINI, Alessandro
Angelo Baiocchi
Nacque presumibilmente dopo il 1480, a Venezia o in uno dei domini d'Oltremare della Repubblica, dove il padre, Imperiale di Artale, dei Contarini da SS. Apostoli, [...] Artale; ebbe inoltre due sorelle.
La prima menzione pubblica dei C. risale al 1509, quando in Collegio venne lodato dagli oratori di Sacile per il suo operato in qualità di podestà; nel febbraio 1516 è qualificato "fu alla becaria", il che significa ...
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DE FORNARI, Gabriele
Giovanni Nuti
Nacque da Nicolò a Genova nella seconda metà del secolo XV.
Nicolò fu una delle personalità più autorevoli nella Genova mercantile quattrocentesca: tra le tante cariche [...] cura di F. Stefani, V, Venezia 1881, p. 940). Tre giorni dopo, Giulio II ricevette in pubblico concistoro gli oratori genovesi, che gli prestarono obbedienza. Il 3 marzo essi assistettero all'ingresso in Roma del nuovo prefetto della città, Francesco ...
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Scrittore italiano (Genova 1884 - Firenze 1966). Appartenne al gruppo della Voce, in cui portò il lievito e il rigore morale della sua origine valdese. Combattente nella prima guerra mondiale come ufficiale [...] o i giorni di guerra (Con me e con gli alpini, 1919) in lui alla commozione si accompagna l'ironia, ai toni elegiaci quelli oratorî e profetici (un poco al modo di P. Claudel o di Ch.-P. Péguy): unificati, specie nei racconti di Ragazzo, da un calore ...
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Musicista nato a Bologna nel secondo decennio del sec. XVII. Era alunno di Ottavio Vernizzi, che, unitamente al Giacobbi, fu dei primi maestri bolognesi che accogliessero e praticassero il nuovo stile [...] loro opere. L'A. è autore di diverse composizioni ecclesiastiche (messe, mottetti, inni) e di sonate per organo: scrisse inoltre quattro oratorî. Morì a Bologna nel 1695, o, secondo altri storici, nel 1692.
Il figlio di lui, Floriano, studiò organo e ...
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LESBONATTE (Λεσβῶξαξ, Lesbonax)
Camillo Cessi
Retore, che si crede vissuto nel sec. II d. C. É dichiarato nel codice Crippsianus autore di tre declamazioni che si fingono scritte per occasioni reali [...] 'articolo e nell'ammissione dello iato. La prima si attiene alle norme dell'attico, e contiene molte reminiscenze degli oratori attici (soprattutto di Isocrate [Plataico]), non però di Tucidide, le altre due sono a questo riguardo molto più libere ...
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Tra i personaggi romani di questo nome è da ricordare C. Aurelius M. f. Cotta, nato nel 120 e nipote di Rutilio Rufo, che difese nel 90 in un processo de repetundis. Amico di Druso, fu accusato nel 90 [...] II, p. 77). Proconsole in Gallia, morì prima di celebrare il trionfo, che pare non avesse meritato. Tenne con Sulpicio Rufo il primato fra gli oratori della generazione che seguì ad Antonio e Crasso, e Cicerone ne fece uno degli interlocutori nel De ...
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VERMOREL, Auguste-Jean-Marie
Salvatore Rosati
Pubblicista, uomo politico e scrittore, nato a Denicé (Rodano) il 21 giugno 1841, morto a Versailles il 20 giugno 1871.
Recatosi giovanissimo a Parigi per [...] pendant la Révolution et l'Empire; La police contemporaine, e curò, con il suo nome, edizioni popolari di scrittori e oratori della rivoluzione. Scrisse durante una detenzione: Les hommes de 1848 e Les hommes de 1851 (entrambi 1868). Nel febbraio ...
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Nome dato da Aristotele al sillogismo retorico, deducente "da verosimiglianze o da segni" (ἐξ εἰκότων καὶ σημείων), e cioè argomentante da premesse non del tutto certe o nei loro dati di fatto o nelle [...] come, data la maggiore vivacità ed efficacia di tali sillogismi, essi potessero assumere il nome tipico dei sillogismi oratorî. Aristotele aveva del resto chiamato già sentenze entimematiche quelle anche più ellittiche forme di espressioni, in cui i ...
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oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare in pubblico o davanti a un’assemblea: i...
oratoria
oratòria s. f. [dal lat. oratoria, femm. sostantivato (sottint. ars «arte») dell’agg. oratorius «oratorio»]. – 1. a. L’arte del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto essa sia studiata nella sua...