MENIO, Gaio (C. Maenius P. filius, P. nepos)
Giuseppe Cardinali
Console nel 338 a. C., trionfò secondo i Fasti de Antiatibus Lavinieis Veliterneis né vi è ragione di dubitare della notizia, per quanto [...] questa guerra si credeva di avere in Roma: i rostri delle navi degli Anziati confitti al muro del suggesto degli oratori nel comizio, e la colonna Menia nel Foro, vadano forse connessi con avvenimenti posteriori. Censore nel 318, costruì i maeniana ...
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KELLER, Èmile, conte
Mario Menghini
Uomo politico francese, nato a Belfort l'8 ottobre 1828, morto a Parigi il 20 febbraio 1909. Eletto deputato al Corpo legislativo nel 1859, si dimostrò avverso al [...] affari d'Italia e sostenendo il potere temporale dei papi con tanto ardore, da essere considerato uno dei principali oratori del partito cattolico francese. Quando l'Alsazia fu ceduta alla Germania, il K. protestò all'Assemblea nazionale, e abbandonò ...
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Musicista (Dresda 1748 - ivi 1812). Studiò in Italia dal 1765 al 1768 e ancora, con padre Martini, dal 1774 al 1776; fu quindi in Italia dal 1778 al 1781, incaricato di scrivere opere per Venezia e Napoli. [...] Tornato a Dresda, divenne maestro di cappella del principe elettore. Scrisse circa venticinque opere (particolare successo ebbero la Didone abbandonata, 1776, e Der Alchymist, 1778), messe, oratorî, sinfonie, musica da camera. ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] cura di R. Eugeni, D.E. Viganò, cit., II, pp.103-113, in partic. p. 107.
133 Ibidem, p. 107.
134 «Eco degli oratori», 2 gennaio 1910, p. 3.
135 Fondazione ente dello spettacolo, Rapporto. Il mercato e l’industria del cinema in Italia 2008, Roma 2009 ...
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BRUSTOLON, Giandomenico
Alberto Postigliola
Nacque a Venezia nel 1747 da Giovanni Battista, di "onesta famiglia" originaria del Cadore. Mostrò precoce predisposizione allo studio delle scienze e alla [...] il B. arciprete a Motta di Livenza, in provincia di Treviso. Carica, questa, che ricoprì, continuando la sua attività di facondo oratore, dal luglio 1804 fino alla sua morte, avvenuta il 1º ag. 1817
Fonti e Bibl.: Novelle letterarie di Firenze, n.s ...
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Musicista (Marino 1605 - Roma 1664). Maestro di cappella della chiesa del Gesù in Roma e del Seminario Romano, fu autore di numerosi volumi di messe, mottetti, litanie, salmi, ecc., alcuni dei quali più [...] volte ristampati. Notevoli i suoi Mottetti a voce sola op. 6 (1655), che gli danno un posto di rilievo fra gli autori di cantate sacre del secolo 17º. Scrisse anche due oratorî: Adae oratorium e Filii prodigi oratorium. ...
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Musicista (Palermo 1659 - Bologna 1726), sacerdote (dal 1715). Fu cantore presso la cappella di S. Petronio a Bologna e divenne celebre come contraltista, sia sulle scene sia nell'esecuzione di musiche [...] sacre. Dopo essere stato al servizio di varie corti in Italia e in Germania, tornò a Bologna, dove fondò (1705) una scuola che divenne il centro del cosiddetto bel canto italiano. Compose opere, oratorî, musica vocale e strumentale. ...
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L'edilizia 'sacra' dalla Restaurazione al XXI secolo. Architettura delle nostalgie
Alberto Cadili
Il quadro preunitario
Il patrimonio ecclesiastico
Al termine dell’età napoleonica l’aspetto della città [...] pp. 107-118; E. Rosanna, Estensione e tipologia delle opere delle Figlie di Maria Ausiliatrice, pp. 151-177; L. Caimi, Gli oratori salesiani in Italia dal 1888 al 1921, pp. 199-229).
33 R. Roccia, «Spendersi senza risparmio». L’azione salesiana nelle ...
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Poeta ungherese (Budapest 1921 - Székesfehérvár 1981); si ispirò nelle prime poesie (Trapéz es korlát "Trapezio e sbarra", 1946; Harmadnapon "Il terzo giorno", 1959) alle sue dolorose esperienze di guerra [...] versi a S. Weil, P. presenta anche aspetti di grande modernità che lo avvicinano al teatro dell'assurdo. Autore di oratorî, drammi, sceneggiature, favole (A nap születése "La nascita del sole", 1974), P. affinò nelle sue ultime raccolte (Nagyvá rosi ...
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Attidografo (m. 260 a. C. circa); la sua opera maggiore, un'Attide in 17 libri, comprendeva la storia dell'Attica dalle origini ai suoi tempi, disposta annalisticamente. Caratteristica ne era l'interpretazione [...] e culti con una più o meno fantastica interpretazione del loro nome. La sua opera fu utilizzata dai commentatori alessandrini degli oratori attici. Fu fatto assassinare da Antigono Gonata re di Macedonia, perché partigiano di Tolomeo II d'Egitto. ...
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oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare in pubblico o davanti a un’assemblea: i...
oratoria
oratòria s. f. [dal lat. oratoria, femm. sostantivato (sottint. ars «arte») dell’agg. oratorius «oratorio»]. – 1. a. L’arte del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto essa sia studiata nella sua...