L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] più anziani), ma la componente diatopica e quella diamesica tendono a prevalere su quella diastratica nelle analisi dei testi orali.
Paolo D’Achille
Rabito, Vincenzo (2008), Terra matta, a cura di E. Santangelo & L. Ricci, Torino, Einaudi ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] entro un «periodare unificante e riposato» (Mengaldo 1994: 184), con forme e costrutti orientati verso la semplificazione e l’oralità. Tra i primi si possono indicare i seguenti: l’uso, crescente nelle opere più tarde, delle forme preposizionali sur ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] legate al suo soggiorno milanese. Da un punto di vista sintattico si riscontrano alcune caratteristiche vicine all’oralità e un andamento spesso dialogico della trattazione, che si inserisce pienamente nella tradizione di questa tipologia di ...
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Figlio naturale di Lorenzo Alberti, Leon Battista Alberti (Genova 1404 - Roma 1472) visse i primi anni lontano da Firenze, con il padre esule, in varie città dell’Italia settentrionale (Genova, Venezia, [...] (gli esempi sono inventati sulla base del parlato quotidiano fiorentino quattrocentesco), con grande attenzione all’oralità (Patota 1996). Conformemente a tutta la politica linguistica albertiana, la descrizione è «umanisticamente» fondata sul ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] per molto tempo soltanto una mera pronuncia, ovvero una resa orale dello scritto (Mioni 1993; Schmid 1999; Bertinetto & , in cui cioè la trasmissione “oculare” prevale su quella orale.
Il peso della scrittura è rilevabile anche nell’immissione di ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] che, oltre al significato di un intellettuale discurrere, ospita anche quello di un affabile parlare che sposta verso l’oralità una scrittura già insofferente di registri troppo formali.
Nel frattempo era cominciata la fase delle lettere (a Benedetto ...
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La coincidenza fra la decisa affermazione dei volgari italiani e l’espansione delle attività mercantili nel corso del Duecento non è casuale: numerose sono infatti le testimonianze letterarie di una precoce [...] notariato in latino e quella della contabilità in volgare – si rivela sovente orientata verso ‘l’esterno’ e la dimensione dell’oralità» (Ricci 2005: 249). Ciò vuol dire che mentre la semplice registrazione, in un libro di ricordanze, di un matrimonio ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] e settentrionale, ma diffuso in tutte le realtà giovanili), un’estensione degli ambiti di utilizzo (non più la sola oralità, ma anche le nuove forme di scrittura digitata), un’estensione generazionale, parallela all’estensione della fascia d’età ...
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Il termine anglicismo («una voce o frase dell’idioma inglese; ovvero una maniera di parlare», così nell’enciclopedia di Chambers tradotta a Venezia nel 1747; in ingl. anglicism risaliva al secolo precedente) [...] la pagina scritta e introdotti dagli strati più colti, oggi la loro interferenza è soprattutto orale, anche se si tratta di oralità indotta e condizionata dai mezzi di comunicazione sonori che rendono disponibili i prestiti con una pronuncia ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] solo alla lingua scritta letteraria. Già in alcuni punti teorici che aprono l’opera trapela questo interesse per l’oralità e la varietà. Cesarotti osserva che dappertutto si adoperano i dialetti, che all’interno di ogni città si registrano ...
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oralita
oralità s. f. [der. di orale1]. – 1. Carattere di ciò che è detto, comunicato o trasmesso a voce: o. di una tradizione; in senso concr., insieme di tradizioni orali, non scritte: nella Grecia arcaica l’o. predominava sulla scrittura;...
orale1
orale1 agg. [der. del lat. os oris «bocca»]. – 1. Della bocca, che ha attinenza con la bocca: cavo o cavità o. (o boccale); arco o. o mandibolare (v. questa voce); in zoologia, polo o estremità o., la parte del corpo in cui si apre...