Scrittore e sceneggiatore italiano (Firenze 1913 - Roma 1991). Considerato uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento, alcuni dei racconti e romanzi di P., rappresentano il momento migliore [...] «storia raccontata due volte» e quindi come una vicenda che, anche nel cinema, era votata a mantenere un legame diretto con l'oralità del reale. Il rapporto di P. con il cinema fu sempre continuo e importante. L'anno successivo con L. Visconti e S ...
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SINGER, Isaac Bashevis
Elèna Mortara Di Veroli
(App. IV, III, p. 335)
Narratore e saggista statunitense di lingua yiddish, morto a Miami Beach (Florida) il 24 luglio 1991. La produzione letteraria di [...] Uniti (più raramente in Israele), i racconti di S. documentano la ricchezza di una narrativa che ha saputo congiungere oralità e scrittura, attingendo, nello scenario conturbante del dopo Olocausto, sia all'immenso materiale di folclore, tradizioni e ...
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Yaşar Kemal
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Pseudonimo di Kemal Sadik Göğçelı, scrittore turco, nato nel villaggio di Hemite (Adana) il 20 aprile 1922. Fin dall'infanzia, che fu sconvolta dalla morte del padre, assassinato davanti [...] membro dell'Académie universelle des cultures.
Conoscitore, raccoglitore e lui stesso autore, in gioventù, di testi della tradizione orale, Y. K. si è poi dedicato prevalentemente alla produzione narrativa in prosa, arricchendo la sua formazione con ...
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GUARNA, Romualdo
Massimo Oldoni
Nacque da una nobile famiglia salernitana nel primo quarto del XII secolo. Il G. partecipò della stagione più florida della Scuola medica di Salerno, fu medico egli stesso [...] uso della pace, il Chronicon del G. (e del suo coredattore) appare un'opera datata, pronta a sacrificare l'oralità coeva per fabbricare uno schema narrativo che garantisca un posto sicuro nell'ortodossia storiografica. La tendenza a un coinvolgimento ...
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] nidi di ragno Calvino interpreta e commenta, in modo originale e preciso, certe spinte del neorealismo: il fascino dell’oralità, cioè della «voce anonima dell’epoca, più forte delle nostre inflessioni individuali ancora incerte […] ci muovevamo in un ...
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Poesia
Gian Mario Villalta
La fine del 20° sec. e l'inizio del 21° non sembrano aver lasciato un segno decisivo sulla coscienza comune della poesia. L'impressione più generale, anzi, potrebbe essere [...] , con cui scrivere di eventi politici e quotidiani, produrre interventi polemici e narrazioni, assumendo dal teatro i ritmi dell'oralità. Heaney, il poeta che ha esercitato forse la maggiore influenza in Europa, si affida ai valori antichi di ...
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LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] sostenere che i primi testi scritti in tedesco nel Medioevo rappresentino in realtà il prodotto di una mediazione tra la cultura orale in volgare e la cultura monastica in latino. Né va peraltro dimenticato che spesso dietro la redazione di un testo ...
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Francese, letterature di lingua
Gianfranco Rubino
Francia
All'inizio del 21° sec. la letteratura francese conferma fondamentalmente i caratteri e gli orientamenti che si erano delineati nell'ultimo [...] tra gli altri J.-P. Verheggen (n. 1942) il quale in un impasto espressivo pluridiomatico, improntato al ritmo di un'oralità pressoché fisica, mescola parola del corpo e corpo della parola. Nell'ambito di una maggior disciplina formale, la poesia di W ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] ). Fra i tratti più innovativi della lingua manzoniana va sicuramente indicato l’assorbimento nella sintassi del romanzo dei modi dell’oralità, che pervadono fin dalla prima minuta sia i dialoghi sia il narrato (Sabatini 1987; Testa 1997: 19-57): le ...
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FO, Dario
Paolo Puppa
Primo di tre figli, nacque il 24 marzo 1926 a Sangiano (Varese). Il padre, Felice, capostazione avventizio e attore amatoriale, a 16 anni espatriato da muratore a Montpellier, [...] viaggi da pendolare, tra barche e treni, da Luino a Gallarate e Milano, affinava intanto la sua oralità narrativa, appresa dai fabulatori del lago, dai contastorie compagni di viaggio, maestri nell’improvvisazione e nelle tecniche comunicative ...
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oralita
oralità s. f. [der. di orale1]. – 1. Carattere di ciò che è detto, comunicato o trasmesso a voce: o. di una tradizione; in senso concr., insieme di tradizioni orali, non scritte: nella Grecia arcaica l’o. predominava sulla scrittura;...
orale1
orale1 agg. [der. del lat. os oris «bocca»]. – 1. Della bocca, che ha attinenza con la bocca: cavo o cavità o. (o boccale); arco o. o mandibolare (v. questa voce); in zoologia, polo o estremità o., la parte del corpo in cui si apre...