SINGER, Isaac Bashevis
Elèna Mortara Di Veroli
(App. IV, III, p. 335)
Narratore e saggista statunitense di lingua yiddish, morto a Miami Beach (Florida) il 24 luglio 1991. La produzione letteraria di [...] Uniti (più raramente in Israele), i racconti di S. documentano la ricchezza di una narrativa che ha saputo congiungere oralità e scrittura, attingendo, nello scenario conturbante del dopo Olocausto, sia all'immenso materiale di folclore, tradizioni e ...
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Yaşar Kemal
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Pseudonimo di Kemal Sadik Göğçelı, scrittore turco, nato nel villaggio di Hemite (Adana) il 20 aprile 1922. Fin dall'infanzia, che fu sconvolta dalla morte del padre, assassinato davanti [...] membro dell'Académie universelle des cultures.
Conoscitore, raccoglitore e lui stesso autore, in gioventù, di testi della tradizione orale, Y. K. si è poi dedicato prevalentemente alla produzione narrativa in prosa, arricchendo la sua formazione con ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il poema filosofico
Simonetta Nannini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il primo nucleo del genere “poema filosofico”, al quale vengono [...] , soprattutto per quanto concerne le causali introdotte dal gar, col senso di “poiché”), e questo può essere dovuto banalmente all’oralità ormai al tramonto, ma è certo che il proemio, di contenuto narrativo, è senz’altro più sciolto, mentre nel ...
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LUCA
Francesco Panarelli
Nato intorno agli anni Sessanta del XII secolo, L. è concordemente detto di origine campana. La notizia è attendibile, visto che a partire dal 1183 (più precisamente durante [...] abate e priore dell'abbazia di Corazzo. L'incarico era effettivamente confacente a L., che invece doveva avere problemi nella oralità, visto che dice di se stesso: "quia eram impeditioris et tardioris linguae" (ibid.). Il testo di L. è pervenuto solo ...
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GUARNA, Romualdo
Massimo Oldoni
Nacque da una nobile famiglia salernitana nel primo quarto del XII secolo. Il G. partecipò della stagione più florida della Scuola medica di Salerno, fu medico egli stesso [...] uso della pace, il Chronicon del G. (e del suo coredattore) appare un'opera datata, pronta a sacrificare l'oralità coeva per fabbricare uno schema narrativo che garantisca un posto sicuro nell'ortodossia storiografica. La tendenza a un coinvolgimento ...
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PROCESSO PENALE
Carlo Ghisalberti
(XXVIII, p. 282; App. III, II, p. 491; IV, III, p. 59)
Con l'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale del 1988, conclusasi la vacatio legis voluta dal [...] del 1988, i cui obiettivi fondamentali dovevano essere: a) la semplificazione e celerità nello svolgimento del processo; b) l'attuazione totale dell'oralità e della pubblicità nel giudizio; c) la par condicio per l'accusa e la difesa in ogni fase del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia penale
Marco Nicola Miletti
Retorica dello scontento
Nell’Italia postunitaria la giustizia penale è ambito di elezione per sperimentare le conquiste statutarie, sostanziare la libertà politica, [...] missione civile perché pretese di conciliare gli opposti: «il costituto obiettivo nel gabinetto dell’inquisitore, e l’oralità tribunizia dei dibattimenti»; l’estromissione della difesa dall’istruzione e il contraddittorio in giudizio; il rifiuto dell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia civile
Massimo Meccarelli
Le coordinate teoriche del discorso giuridico sulla giustizia civile in età liberale
La giustizia civile costituisce un oggetto di indagine privilegiato per cogliere [...] sul protagonismo del giudice nella gestione del processo (a scapito di un ruolo delle parti in causa), sulla sua oralità (piuttosto che sulla scrittura).
Le costruzioni di questa nuova architettura sono state molteplici. Non è possibile qui e forse ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] con l’astrusità barocca si pone l’accessibile e limpida prosa di Galilei, che, senza concessioni all’oralità e senza sacrificare la complessità sintattica necessaria all’articolazione del pensiero scientifico, attinge chiarezza ed evidenza.
Uno ...
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Il diritto
Lujo Margetić
Introduzione
La conoscenza della struttura del sistema e degli istituti giuridici è di massima importanza per tutte le società. Questa constatazione ovvia vale naturalmente [...] principale è che l'attore veneziano non era obbligato a redigere il libello, anzi, non era obbligato neppure ad indurre oralmente le ragioni per le quali citava il convenuto (causam dicere) (24) fino alla prima udienza. D'altra parte anche il ...
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oralita
oralità s. f. [der. di orale1]. – 1. Carattere di ciò che è detto, comunicato o trasmesso a voce: o. di una tradizione; in senso concr., insieme di tradizioni orali, non scritte: nella Grecia arcaica l’o. predominava sulla scrittura;...
orale1
orale1 agg. [der. del lat. os oris «bocca»]. – 1. Della bocca, che ha attinenza con la bocca: cavo o cavità o. (o boccale); arco o. o mandibolare (v. questa voce); in zoologia, polo o estremità o., la parte del corpo in cui si apre...