Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] informali (cfr. D’Achille 1990; Testa 1991 e 1997; Trifone 2000; Renzi 2007). Il loro affiorare nell’italiano corrente, orale e anche scritto, ha contribuito a ridisegnare, oltre che il quadro delle varietà dell’italiano, anche il concetto di ➔ norma ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] e l’adattamento può essere fonetico, grafico, grammaticale, lessicale e semantico. È plausibile che prestiti passati per via orale mantengano più la pronuncia che la grafia, mentre prestiti passati per via scritta, soprattutto se sono meno antichi e ...
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Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] e di strumento di appartenenza che il sinistrese ha avuto.
Il sinistrese trovò realizzazione nella comunicazione politica orale, soprattutto nelle assemblee, ma anche nei cortei, attraverso gli ➔ slogan, in forme alternative di comunicazione scritta ...
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Odonimo è il termine indicante il nome proprio assegnato a una via, a una piazza, a ogni «area di circolazione», cioè «ogni spazio (piazza, piazzale, via, viale, vicolo, largo o simili) del suolo pubblico [...] alcuni casi (come a Firenze) si procedette a una revisione dello stradario storico recuperando le denominazioni della tradizione orale accanto a quelle ufficiali.
Di odonomastica si occupa anche una circolare del 10 febbraio 1996 del Ministero dell ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] . Alla fine del Seicento si sviluppò anche il teatro y., che ha le sue probabili origini nella tradizione orale del Purimspil, una sorta di rappresentazione carnevalesca. Secondo una delle prospettive di studio più accreditate lo y. rappresenterebbe ...
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Popolazione stanziata nella Cambogia, oltre che in alcune regioni limitrofe della Thailandia e nella zona meridionale della Cocincina. Essi rappresentano la fusione avvenuta in antico, in epoca precedente [...] a Phnom Penh; in Europa, al Museo Guimet a Parigi.
Musica
Priva di teoria e di notazione e tramandata solo per tradizione orale, la musica k. è caratterizzata dall’uso di più strumenti, ma non a scopo di maggior sonorità, bensì di varietà d’impasti ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] da Searle (1969), tale impostazione si è incontrata e in parte scontrata con i nuovi approcci sociologici al linguaggio orale e alla conversazione. L’analisi della conversazione e l’etnometodologia hanno rivendicato la ricerca sul campo, con rigorosi ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] dei testi sacri. Si è affermato, mediamente, uno stile omiletico familiare, in un italiano medio, con concessioni all’oralità, ma tentato dal cultismo, dai tecnicismi, dalla costruzione retorica. Più rare, ma in aumento, le opposte concessioni all ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] acustico della frequenza fondamentale della voce umana e, specificamente, alle sue variazioni distintive nel corso della produzione orale. Questo parametro è anche simbolizzato F0 (➔ fonetica acustica, nozioni e termini di), è definito dal numero di ...
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Il testo descrittivo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macro atto linguistico (ossia di una azione [...] , quali il romanzo, la relazione scientifica, la voce di enciclopedia, l’annuncio immobiliare, l’identikit, il resoconto (anche orale) di un’esperienza vissuta, ecc. Di seguito ci prenderemo la libertà di isolare talora dal loro contesto questi brani ...
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orale1
orale1 agg. [der. del lat. os oris «bocca»]. – 1. Della bocca, che ha attinenza con la bocca: cavo o cavità o. (o boccale); arco o. o mandibolare (v. questa voce); in zoologia, polo o estremità o., la parte del corpo in cui si apre...
orale2
orale2 s. m. [dal lat. mediev. orale, der. di os oris «faccia»]. – 1. ant. Velo o fazzoletto usato dalle donne per coprire il capo e la faccia. 2. Altro nome, ora non più in uso, di un antico tipo di fanone, velo omerale liturgico indossato...