PACE di Valentino
Elisabetta Cioni
PACE di Valentino (detto Pacino). – Non si conoscono gli estremi biografici di questo orafo senese documentato a Siena, a Pistoia e presso la corte pontificia tra [...] , pp. 20, 24, 32, 33 n., 34, 35 n., 60, 159, 160 n., 184 n., 682; E. Cioni, Le vie del Gotico a Siena: orafi e scultori (di R. Bartalini - E. Cioni), I, in Duccio. Siena fra tradizione bizantina e mondo gotico, a cura di A. Bagnoli et al., Cinisello ...
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Anatomia
S. dentario Tessuto che ricopre la corona del dente come un cappuccio; negli organismi superiori, è il tessuto più duro e più mineralizzato. Deriva dagli ameloblasti dell’organo dello s., formazione [...] Al traslucido su bassorilievo si affianca la parziale applicazione di s. nel tutto tondo, secondo un procedimento utilizzato dagli orafi fino a tutto il Seicento e oltre (B. Cellini, saliera d’oro di Francesco I, 1540-43, Vienna, Kunsthistorisches ...
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PERUZZI, Baldassarre
Alessandro Angelini
Mauro Mussolin
PERUZZI, Baldassarre. – Figlio di Giovanni di Silvestro, tessitore oriundo di Volterra, fu battezzato a Siena il 7 marzo 1481.
Nella biografia [...] ’edizione giuntina delle Vite, aggiornata sulle notizie ricevute da Francesco da Siena, Giorgio Vasari ricorda una formazione avvenuta «presso orafi e disegnatori» (1568, 1976, IV, p. 316). Fu poi Egnazio Danti nei commentari a Le due regole della ...
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DANTI, Girolamo
Giovanna Sapori
Figlio di Giulio e di Biancofiore degli Alberti, e fratello minore di Egnazio e Vincenzo, nacque, probabilmente a Perugia, nel 1547, come si ricava dalla iscrizione apposta [...] a trentatre anni.
Il 31 maggio 1575 si iscrisse all'arte degli orafi (Manari, 1866); nello stesso mese ricevette un pagamento di 20 ducati anno fu priore e nel secondo camerlengo dell'arte degli orafi (Bombe, 1913).
Il 25 maggio 1580 fece testamento ...
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Orefice (n. Venezia 1510 circa - m. dopo il 1559), figlio di Francesco. Si foggiava egli stesso gli strumenti per la sua arte ed era apprezzato per delicatezza e acutezza di segno. Fu amico di Tiziano, [...] del Sansovino e dell'Aretino, che ne loda l'attività nell'intagliare i cristalli e ne ricorda varie opere, ora tutte perdute. I fratelli Andrea e Callisto furono anche essi orafi e intagliatori di gemme. ...
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FARINA, Ferrante
Antonella Capitanio
Lucchese, figlio di Francesco, è ricordato come orafo in documenti lucchesi dal 1727 al 1779.
Il padre, Francesco, era maestro orefice, documentato per la prima [...] , tra le carte dell'antica Zecca di Lucca, varie sono le ricevute che attestano la compravendita di monete da parte degli orafi locali ed una vede protagonista lo stesso F., che acquista un ruspo fiorentino, uno genovese ed un ungaro. Tale pratica di ...
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ANTONIO da San Marino
Gaspare De Caro
Nacque a San Marino, da Paolo de' Fabri, nel sesto decennio del sec. XV; trasferitosi a Roma nel 1476, fu allievo di Antonio Bregno, orefice di Sisto IV. Nel 1492 [...] Bartolomeo Fiorentino e divenne uno dei più apprezzati orefici romani, tanto da essere ascritto da Alessandro VI tra gli orafi di corte. Fu probabilmente tra gli artefici delle statue argentee degli apostoli per la cappella privata del pontefice. La ...
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GIACOMO di Guerrino di Tondo
Antonella Capitaniio
di T Non si conosce la data di nascita di questo orafo e smaltista senese documentato dal 1348 al 1362 e morto prima del marzo 1376, alla quale data [...] zona di Siena in cui sono registrati anche i beni del padre di G., e infine i legami documentati tra G. e un altro orafo che porta il suo stesso nome e che risulta figlio di un Tondino, meglio motivabili con un rapporto zio e nipote. Nel ricordato ...
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PISTOIA
P. Carofano
(lat. Pistorium, Pistoriae, Pistoria)
Città della Toscana occidentale, capoluogo di provincia, situata alle pendici dell'Appennino.
Urbanistica, architettura e scultura
Sorta come [...] nella zona dell'od. piazza dello Spirito Santo, mentre il tratto urbano della via Cassia Clodia corrisponde all'od. via degli Orafi. Non si hanno tracce sicure, invece, delle mura. Tra l'ultimo quarto del sec. 4° e i primissimi anni del successivo ...
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Anglosassoni, Arte degli. Metalli lavorati
J. Graham-Campbell
METALLI LAVORATI
La produzione anglosassone di metalli lavorati nei secc. 8° e 9° era ben conosciuta nel continente europeo, dove si possono [...] nel sec. 7°, così ne influenzò fortemente gli elementi decorativi nel 9° secolo. D'altra parte, di quando in quando l'orafo poteva imitare il pittore e l'amanuense, come è testimoniato da una placca d'oro niellata trovata a Brandon nel Suffolk ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.