Arte e società
Enrico Castelnuovo
Ilaria Bignamini
Introduzione
I rapporti tra arte e società mutano nel tempo e nello spazio; in particolare varia il significato del primo termine, quello di arte, [...] dall'VIII secolo in opere di scultura e di oreficeria: Magister Ursus firma con i suoi collaboratori una lastra incisa a Ferentillo; l'orafo Vuolvinio, nel IX secolo, firma l'altare d'oro di Sant'Ambrogio di cui è autore. Agli inizi del XII secolo un ...
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CRACOVIA
J.K. Ostrowski
(polacco Kraków; ted. Krakau; Kopiec Krakusa nei docc. medievali)
Città della Polonia meridionale, situata sulla Vistola nella regione della Piccola Polonia, capitale del regno [...] nord. Lungo le vie principali dell'insediamento sono stati rintracciati numerosi edifici residenziali, prevalentemente in legno, e botteghe di orafi, fabbri e fonditori per la lavorazione dei metalli. Tra il sec. 11° e il 13° sulla via principale si ...
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COLLEZIONISMO
K. Pomian
A partire dalla formazione dei regni barbarici sui territori dell'Impero romano e per gran parte dell'epoca medievale le uniche collezioni di cui si abbia testimonianza sono [...] la domanda di oggetti che potevano prestarsi a essere tesaurizzati e di artigiani capaci di realizzarli, soprattutto gli orafi, che si riteneva esercitassero la prima delle arti manuali, in quanto trattavano materie preziose cariche di significati ...
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BRUNSWICK
T. Weigel
(ted. Braunschweig; Brunesguik, Brunesivvic, Bruneswic nei docc. medievali)
Città della Germania settentrionale, in Bassa Sassonia, capoluogo di distretto, posta nell'ampia regione [...] anni 1296-1412. I membri del Consiglio dell'Altstadt appaiono nominati per la prima volta nel 1231, nello statuto degli orafi, la più antica gilda della città. Si tratta del primo documento riguardante quella istituzione - già esistente dal 1200 ca ...
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CONIO
L. Travaini
Con il termine c. si designa uno strumento usato per la lavorazione delle monete, consistente in un blocchetto di metallo che reca incisa in cavo su un'estremità la figurazione e/o [...] di stabilire cronologie di intere serie.Carlo I d'Angiò seguì personalmente la preparazione dei c. dei carlini del 1278: l'orafo Giovanni Fortino, forse già attivo nella zecca di Brindisi, fu chiamato nella nuova zecca istituita a Napoli a lavorare i ...
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ARDENNE
J. Stiennon
(lat. Silva Arduenna; franc. Ardennes)
Altopiano che si estende tra il Belgio meridionale (medio bacino della Mosa) e la Francia nordorientale, i cui confini non sono precisamente [...] a New York (Pierp. Morgan Lib.), sono realizzazioni esemplari dell'arte mosana. Al di là di questo periodo di splendore, gli orafi mosani della seconda metà del sec. 13° dotarono l'abbazia di un ultimo grande reliquiario, la teca di S. Remaclo (1270 ...
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ARGENTARIUS
I. Calabi Limentani
Il primo significato della parola argentarius fu a Roma quello di banchiere, di cambiavalute; quello di argentiere, produttore o venditore di vasellame, di oggetti della [...] imprecisata in Britannia. Per la parte orientale dell'Impero, di lingua greca, iscrizioni di associazioni di argentieri ed orafi sono state trovate a Smirne (Syll.3, 1263), a Palmira (Cagnat, Inscript. Graecae ad res Romanas pertinentes, iii ...
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CATTARO
V. Ascani
(lat. Acruvium; Decatera; Catharum nei docc. medievali; serbocroato Kotor)
Città della Dalmazia posta all'estremità delle Bocche omonime, nella Rep. del Montenegro (Iugoslavia).Insediamento [...] dalmata], Zagreb 1952; Spomenik Srpske akademije nauka 103, 1953; 105, 1956; R. Kovijanić, Kotorski zlatari prve polovine XIV veka [Orafi di C. della prima metà del sec. 14°], Etnografski zbornik, 1961; J. Maksimović, Kotorski ciborij iz XIV veka i ...
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BELLI
Zenaide Giunta di Roccagiovine
Famiglia di argentieri romani di origine piemontese, attivi nei secc. XVIII-XIX. Vincenzo, figlio di Bartolomeo, nacque a Torino nel 1710 ed ivi iniziò la sua carriera [...] Vaticano 1950, pp. 16, 57 (per Vincenzo I), p. 78 (per Giovacchino), p. 97 (per Vincenzo II); C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, I, 1, Roma 1959, pp. 123-129; Z. Giunta di Roccagiovine, in Il Settecento a Roma (catal.), Roma 1959, pp ...
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DE CAPITANEIS, Pompeo
Alessandra Uguccioni
Non si hanno notizie di questo orefice milanese precedenti al 12 apr. 1511, quando in un documento relativo alla vendita di una vigna per la somma di 60 ducati, [...] ); E. Martinori, Annali della Zecca di Roma, Roma 1917. fasc. 8, pp. 153, 163, 167 s.; fasc 9, pp. 8 s. (per Pompeo); fasc. 9, pp. 9, 47, 49; fasc. 10, p. 13 (per Ludovico); C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, I,1, Roma 1958, p. 362. ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.