Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] il precedente schema si riduce a cinque elementi, perché fuori d’accento è stata neutralizzata l’opposizione tra medie chiuse e aperte:
(2) ī > /i/, ĭ, ē ed », [ˈkantaza] «(tu) canti») e di -t nella terza persona dei verbi, pure con epitesi ( ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] nel capoverso precedente (special classe di antica nobiltà italica); il terzo capoverso descrive Andrea Sperelli (egli) informativa. Efficienza ed efficacia «tendono a lavorare in opposizione tra di loro. È certamente molto facile produrre, e ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] : il soggetto agente, l’oggetto paziente e un terzo argomento, il destinatario / beneficiario (14 a.-b frenare permette l’omissione dell’oggetto in contesti che evocano l’evento basico di frenare un veicolo (come in 27 a.), non in contesti figurati, ...
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Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] ’enunciazione nel mondo narrato (Genette parla di «scena»).
In terzo luogo il narratore è chiamato a scegliere della narrazione (Weinrich 1964 parla in questo caso di «rilievo narrativo»). Questa opposizione determina, ad es., la distribuzione in (8 ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] » che ha assunto nella lingua di oggi), perché producono sensazioni «indeterminate» e «indefinite».
All’opposizione tra termini e parole, Leopardi aggiunge, in un passo dello Zibaldone datato 26 giugno 1821, un terzo elemento, che chiama voci europee ...
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La coerenza è la proprietà che definisce il testo come unità fondamentale della comunicazione linguistica (➔ testo, struttura del). Si tratta di una caratteristica che riguarda l’organizzazione del significato [...] di aver sempre sofferto della noia; il connettivo invece segnala una relazione diopposizione (sostitutiva) tra il punto di una struttura tematica diversa: i temi della seconda e della terza frase si legano in modo indiretto ai temi delle frasi ...
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Il termine anglicismo («una voce o frase dell’idioma inglese; ovvero una maniera di parlare», così nell’enciclopedia di Chambers tradotta a Venezia nel 1747; in ingl. anglicism risaliva al secolo precedente) [...] comitato, costituzionale, legislatura, opposizione, ordine del giorno, senso 721-750.
Dardano, Maurizio et al. (2000), L’italiano di fronte all’inglese alle soglie del terzo millennio, in L’italiano oltre frontiera. V convegno internazionale (Leuven ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] sempre svolto la funzione di modello per l’intera area. In particolare:
(a) opposizione tra vocali lunghe e fuori (– 4,6, circa un terzo). Se però si aggiungono anche coloro che alternano l’uso di dialetto e italiano, la percentuale dei dialettofoni ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] trascritti usualmente -èddha, -ùddhi.
Un’opposizione stabile è quella tra due coppie di affricate, le dentali /ʦ ʣ/ (intrinsecamente & Marra, Piersaverio (2008), Il griko nel terzo millennio. ‘Speculazioni’ su una lingua in agonia, Parabita ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] la tua mamma, la mamma dell’interlocutore
(13) è arrivata la madre, la mamma di un terzo
Nell’italiano antico e letterario è invece ben attestato l’uso appellativo di padre e madre, sia con riferimento proprio sia estesi a significare «Dio» e «Maria ...
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terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe 3°; in numeri romani III): il mio t....
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...