Morena RosatoL’uso comunicativo delle parentesi nei Canti e nelle Operette moraliin AA.VV., Teoria e pratica del testo. Grammatica, nuovi media, didattica, letteraturaa cura di Giuseppe Paternostro e Vincenzo [...] Palermo e l’Università di Basilea, di prossima pubblicazione, sull’uso comunicativo delle parentesi nei Canti e nelle Operette morali di Giacomo Leopardi.Sulla natura e sulle funzioni di questo particolarissimo segno interpuntivo nessuno è stato più ...
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Massimo PalermoTanto per cambiare. La coazione a variare nella storia dell’italianoBologna, il Mulino, 2025 Giorgio Petrocchi, nel presentare alcune tipologie di errori poligenetici all’interno della tradizione [...] progressivo delle lingue e sull’abuso della sinonimia in mancanza di una genuina proprietà di linguaggio) allo stile delle Operette morali («variabile, che si adattava di volta in volta al contenuto, secondo il principio retorico del decorum» [p. 140 ...
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Alessio RicciLa lingua di LeopardiBologna, Il Mulino, 2024 Lo specialista e il lettore appassionato a quella che Contini definiva «lingua degli autori» accoglieranno con giubilo la collana “Italiano d’autore” [...] quelli, e non sono pochi, apparentabili in dittici, come Bruto e Saffo o la Quiete e il Sabato), ogni pezzo delle Operette è un pezzo unico (il che vale anche per quei testi che, vicini nell’ordinamento dell’opera, potrebbero per varie ragioni essere ...
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Nessun testo più di L’artefice aggiunto. Riflessioni sulla traduzione in Italia: 1900-1975 (curato da Angela Albanese e Franco Nasi e apparso nel 2015 per i tipi della ravennate Longo senza suscitare il [...] annullandosi «di fronte all’opera da interpretare»);‒ Gabriele Baldini ([Occorre muoversi] «nel seminato del Manzoni e delle Operette morali»);‒ Fernanda Pivano: «Ancora una volta seguii il mio vecchio trucco di essere fedele all’originale»;‒ Renato ...
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«Questa è l’Italia del futuro: un paese di musichette mentre fuori c’è la morte» – nell’ascoltare il Malati di gioia di Sarafine riecheggia nella mente l’Aprea della terza stagione di Boris: assenza dei [...] d’artificio, (mal)augurio di un futuro da criceti sulla ruota che rimanda in testa l’operetta leopardiana del venditore d’almanacchi (Giacomo Leopardi, Operette morali, Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere, 1834). in un è così che ...
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Presentiamo un estratto del saggio di Mariarosa Bricchi Riflessioni sulla lingua, contenuto nel volume Le parole di Calvino, curato da Mattero Motolese per Treccani Libri (2023). Scrive il curatore nell’Introduzione: [...] , ma anche duttili, plasmabili, capaci infine di incarnare quel principio di economia linguistica che Calvino, riferendosi al Leopardi delle Operette morali, compendia così: «E poi la lingua: la via ch’egli indicò fu quella dei massimi effetti coi ...
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operetta
operétta s. f. [dim. di opera]. – 1. In genere (ma poco com.), breve opera, cioè scritto letterario o componimento poetico di piccola mole: compose in un volumetto, il quale egli intitolò «Vita Nuova», certe o., siccome sonetti e...
Musicista (Vienna 1842 - Baden di Vienna 1899). Studiò al conservatorio di Vienna e poi (per il flauto) con J. Laimegger. Fu concertista di flauto, direttore d'orchestra a Graz e Vienna. Oltre a musiche ballabili, marce, ecc. compose molte operette,...
Librettista inglese di operette (Londra 1836 - Harrow Weald, Middlesex, 1911). Noto soprattutto per i tredici libretti delle famose Savoy operas, tutti musicati da A. Sullivan. Il binomio G. e Sullivan rappresenta a tutt'oggi la sigla delle...