Ippolito Nievo: Opere - Introduzione
Sergio Romagnoli
«Ieri alla fine ho terminato il mio romanzo; son proprio contento di riposarmi. Fu una confessione assai lunga.» Con queste ormai famose parole, [...] letterario. Tutta l'opera del Nievo è protesa verso le Confessioni d'un Italiano. ma esse lasciano ben addietro i romanzi, i racconti, le liriche, le tragedie che a loro fanno corona; e nell'Angelo di Bontà, nel Conte Pecoraio, nelle Lucciole, negli ...
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Gabriele D'Annunzio: Poesie teatro prose
Mario Praz
Ferdinando Gerra
Si può presentare d'Annunzio in forma antologica, con la sola eccezione di Alcyone? Potremmo ricordare a nostro favore come egli [...] a lungo sulle allucinazioni dell'artista che le sue messe in opera a tutti i costi soggettive, le sue ricerche incessantemente rinnovate, che purtroppo dal tempo di Pindaro, di Licofrone, di Orazio lirico giù giù fino a Chaucer e a Foscolo e appunto a ...
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Poeti del Cinquecento, Tomo I, Poeti lirici, burleschi satirici e didascalici - Introduzione
Guglielmo Corni
L'introduzione a questi Poeti del Cinquecento deve farsi carico di una storia editoriale [...] , e che a torto deve aver stimato noioso il Bembo lirico, per il quale si segnalano invece franche e pudiche aperture Castiglione. L'autore del Cortegiano, come si vede dalla scelta qui operata, può guardare sia a Urbino col Tirsi, sia ai «superbi ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Rime - Introduzione
Gianfranco Contini
Meglio che di Canzoniere, come si fa, sembra, sulle orme di Charles Lyell (1835), è prudente discorrere di Rime di Dante: poiché [...] chiudersi della giovinezza, e con l'intenzione di liquidare liricamente un periodo per prepararne un altro più splendido («io consapevolezza e buona grazia il senso della collaborazione a un'opera di poesia oggettiva, e insomma la scuola che più ha ...
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GOZZANO, Guido
Marziano Guglielminetti
Nacque a Torino il 19 dic. 1883, da genitori entrambi canavesani, più precisamente di Agliè. Il padre, Fausto, ingegnere (1839-1900), e la madre, Diodata Mautino, [...] autore nel 1903 di L'Inde (sans les Anglais), opera in un certo senso da lui sminuzzata e trasformata in un volumi: La via del rifugio, Genova-Milano-Torino 1907; I colloqui. Liriche, Milano 1911; I tre talismani, Ostiglia [1914]. Postumi appaiono in ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] in generi romanzeschi e dottrinali non così prestigiosi come la lirica).
Ma non si tratta solo del fatto che il specificamente dantesca ma più generalmente medievale).
Come per ogni altra opera di Dante così per il De vulgari il primo imperativo ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo II
Luigi Baldacci
Giuliano Innamorati
Le nostre pagine altro carattere non vogliono avere che quello di giustificare l'impianto di questo secondo tomo, esercitando [...] n'abbia assai meno del parigino, e perché nell'elemento tra lirico e comico aristofaneo e nel fantastico epico non che nella discordia elegiaca ceda di tanto al Heine» (Opere, cit., XVIII, p. 342). Qui appunto quella sfasatura storico- geografica di ...
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CINELLI CALVOLI, Giovanni
Gino Benzoni
Nato a Firenze, il 26 febbr. 1625, da Domenico di Giovanni - ed è ipotesi azzardabile che il nonno paterno sia quel Giovanni Cinelli "phisico fiorentino" autore, [...] da un "manuscritto... della libraria" del C. (Perugia 1671) alle liriche d'Orazio nella versione di Federico Nomi (Firenze -672); da Ibrindisi de' Ciclopi, sonetti... Opera postuma di Antonio Malatesti (Firenze 1673), tratti da IlPolifemo di questo ...
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Cultura cavalleresca
Maria Luisa Meneghetti
Nell'arco dei cent'anni che precedono gli inizi della Scuola poetica siciliana, un genere letterario del tutto nuovo ‒ il romanzo cortese-cavalleresco ‒ nasce, [...] sulle quali si tornerà più avanti ‒, ma che nei testi lirici, veicolo d'espressione privilegiato della sua cultura letteraria, non di , e cioè il romanzo di Floriant et Florete, è opera tardiva, probabilmente addirittura del XIV secolo.
Che del resto ...
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Trattatisti e narratori del Seicento - Introduzione
Ezio Raimondi
«Secolo del genio», come volle definirlo lo Whitehead in rapporto alla stupefacente avventura della nuova scienza, il Seicento è un'epoca [...] anche nei limiti di una concezione così sostanzialmente astratta, l'opera rivela un'architettura grandiosa e patetica, di un gusto, come linguaggio narrativo. La sua scrittura a placche liriche trapianta moduli ariosteschi e più ancora tassiani negli ...
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lirico
lìrico agg. [dal lat. lyrĭcus, gr. λυρικός, der. di λύρα «lira2»] (pl. m. -ci). – 1. a. Presso gli antichi Greci, poesia l. (o melica), la poesia destinata a essere cantata o recitata con l’accompagnamento della lira; si distingue tradizionalmente...
opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...