Poeta inglese (Londra 1552 circa - ivi 1599). Studiò a Cambridge, dove si legò d'amicizia con G. Harvey, dedicandosi poi agli studî classici (soprattutto Platone, nell'originale e attraverso i neoplatonici [...] 1580-95), è ispirato dall'Orlando Furioso, ma mira a far operadi esaltazione nazionale e religiosa, per cui S. è assai più vicino corte per dodici giorni (quanti dovevano essere i libri del poema), ognuno dei quali porge occasione a un cavaliere di ...
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Poeta (Napoli 1456 circa - ivi 1530); discendente da una nobile famiglia pavese ricordata da Dante, stabilitasi nel Regno di Napoli nel sec. 14º, ma quasi estinta alla nascita di Iacopo. Questi, rimasto [...] di Giuniano Maio; Pontano lo accolse nella sua sodalitas, imponendogli il nome di Actius Syncerus. Nel 1481 entrò a far parte della corte fuori delle pratiche necessità. È operadi squisita eleganza, ricchissima di reminiscenze dai classici greci, ...
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Drammaturgo spagnolo (Madrid 1600 - ivi 1681); dal 1609 al 1614 frequentò a Madrid il Collegio Imperiale tenuto dai gesuiti; studiò diritto canonico nelle università di Alcalá de Henares e di Salamanca. [...] Cappellano del re, visse qualche tempo a corte; passò poi nella congregazione dei preti di Madrid e ne fu nominato cappellano maggiore. Un posto centrale nell'operadi C. per numero (ottanta), per profondità di pensiero e per perfezione artistica, è ...
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Poeta medievale tedesco (n. in Baviera inizi del sec. 13º - m. dopo il 1266). Erede del Minnesang, ne riprese i motivi, profondendo inchini di omaggio al proprio signore, o intrecciando grazie di amor [...] spirito e sensi, alla soluzione nella redenzione tramite il vero amore. L'omonima opera musicale in tre atti, rappresentata per la prima volta al teatro dicortedi Dresda nel 1845, è una delle più alte realizzazioni del Wagner della prima maniera ...
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Scrittore francese (Parigi 1588 - ivi 1672). Erudito e profondo conoscitore dei classici, sostenne quella filosofia del dubbio, che si estendeva per tutto il Seicento francese, con acuta ironia; di questo [...] anciens par Orasius Tubero (pubblicati con falsa data e falso luogo di stampa fra il 1630 e il 1633) e De la vertu des païnes (1642).
Vita e opere
Vicino all'ambiente dicorte, ben voluto da Richelieu, chiamato (1639) nell'Académie appena sorta, fu ...
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Poeta greco (n. circa 315 - m. dopo il 240 a. C.); nato forse a Tarso in Cilicia, fu però cittadino di Soli, nella stessa regione, dove ebbe un monumento e l'effige riprodotta sulle monete. Frequentò ad [...] . fu a Pella poeta ufficiale della cortedi Macedonia, tranne una lunga dimora in Antiochia di Siria presso Antioco I Sotere, dove pubblicò un'edizione dell'Odissea, dopo quella di Zenodoto. Della sua opera poetica (inni, epicedî, elegie, epigrammi e ...
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Poeta e critico francese (Caen 1555 - Parigi 1628). Dopo aver studiato giurisprudenza in Francia e in Germania, si pose al servizio del duca d'Angoulême (1576), trasferendosi a Aix, dove si legò a magistrati [...] umanisti. Nel 1605 divenne poeta dicorte. La sua opera non è copiosa: il poemetto, poi rinnegato, Les larmes de Saint-Pierre (1587), a imitazione del poema di Tansillo, le stanze della Consolation à M. du Périer per la morte della figlia (che è la ...
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Scrittore spagnolo (Treceño, Asturie di Santillana, 1480 circa - Mondoñedo, Lugo, 1545); francescano, inquisitore di Toledo e di Valenza, vescovo di Cadice, poi di Mondoñedo; accompagnò Carlo V nei suoi [...] le differenze tra la vita dicorte e la vita privata, ponendo in rilievo le caratteristiche negative dell'una e dell'altra. Le Epístolas familiares (1539) rispondono a una tradizione tipicamente medievale; l'opera ebbe subito numerose traduzioni in ...
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Scrittore e prelato diplomatico (Santa María de Nueva Segovia 1404 - Roma 1470). Fu dapprima alla corte dei re di Castiglia Giovanni II ed Enrico IV; stabilitosi poi a Roma, vi ricoprì numerose cariche [...] custodia il Platina, che l'introdusse come interlocutore nel De falso et vero bono; fu in relazione anche col Bessarione e apprezzato dagli umanisti. Lo scritto più noto, tradotto in varie lingue, è un'operadi morale, Speculum vitae humanae (1468). ...
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Nome sotto il quale il poeta Pierre Gringore divenne famoso presso i romantici per operadi V. Hugo, che nel suo romanzo Notre-Dame de Paris (1813) ne fece un tipo di scapigliato; e di Th. de Banville [...] che, sulle tracce di Hugo, lo rappresentò, nella commedia in un atto Gringoire (1866), quale poeta famelico della corte dei miracoli. ...
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opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...
pizzo di Stato loc. s.le m. (spreg.) L’imposizione fiscale pubblica interpretata come una forma di taglieggiamento mafioso. ◆ [tit.] Il «pizzo» di Stato [testo] Nuove tasse, imposte e contributi vengono ideati ogni giorno, senza alcuna giustificazione...