Dottrina filosofica e religiosa (detta anche, meno comunemente, emanazionismo), secondo la quale il molteplice trae origine da un principio (l’Uno o altra realtà prima), attraverso un processo detto di [...] della luce da un punto luminoso, che non comporta diminuzione del principio stesso ma che fonda anzi un rapporto ontologico essenziale tra questo e il molteplice. Il tema si trova svolto soprattutto nel neoplatonismo e nelle correnti di pensiero ...
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Filosofo vissuto tra la seconda metà del 5º sec. a. C. e la prima del 4º, scolaro di Zenone e poi di Socrate. Dopo la morte di quest'ultimo, tornato nella città natale, vi fondò una scuola detta appunto [...] "megarica", una delle cosiddette scuole socratiche minori. Essa si collega all'eleatismo, sia perché afferma il valore ontologico e non puramente morale del bene socratico, sia per il suo metodo polemico e la sottigliezza della dialettica negativa ...
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Filosofo neotomista tedesco (Darmstadt 1903 - Monaco di Baviera 1992), prof. di filosofia alla Philosophische Hochschule di Pullach (Monaco di Baviera) e (dal 1952) alla Università Gregoriana di Roma. [...] (1938, nuova ed. col titolo Das Urteil und das Sein, 1957); Metaphysica operationis humanae methodo trascendentali explicata (1958); Ontologia (1963); Der Mensch im Sein (1967); Die Identität von Geist und Sein (1972); Heidegger und Thomas von Aquin ...
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Filosofo neoplatonico (n. Calcide, Celesiria, 250 circa - m. 330 circa). Fu l'iniziatore della scuola neoplatonica di Siria. Scolaro del peripatetico Anatolio e poi di Porfirio, influì fortemente sullo [...] il motivo religioso e teologico da un lato, e quello matematico e geometrico dall'altro, e introducendo, sia nel campo ontologico sia in quello etico, una minuta sistemazione e graduazione gerarchica delle realtà intermedie tra l'uno e il molteplice ...
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Essere e tempo (Sein und Zeit)
Essere e tempo
(Sein und Zeit) Opera di M. Heidegger, pubblicata nel 1927. La riflessione sull’ontologia e sul «problema del senso dell’essere» è condotta a partire dall’uomo, [...] » il cui «modo di essere» è «l’esser-ci» (Da-sein), ossia la cui «peculiarità ontica […] sta nel suo esser-ontologico» (I, 4). L’uomo interrogando sé stesso interroga l’«essere», progettandone e stabilendone il senso, che si manifesta nell’esistenza ...
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concettualismo
Posizione delineatasi nella scolastica (e particolarmente in Abelardo ➔) relativamente al problema degli universali, in rapporto a certi temi di Boezio. Contro la soluzione realistica, [...] generi sia le specie sono puri nomi (flatus vocis), Abelardo e i suoi seguaci postulano un diverso status ontologico degli universali, intesi come conceptus mentis; questo peculiare status permette di salvaguardarne la funzione concettuale di fronte ...
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Scienza egizia. Cosmogonia, cosmologia e teologia
Jan Assmann
Mark Smith
Jürgen Zeidler
Cosmogonia, cosmologia e teologia
Nell'Antico Egitto non è possibile separare la conoscenza che riguarda le [...] , a Esna sono usati i termini sšpw e ḥḏḏwt. Nei testi successivi la prima luce a essere creata appartiene al terzo livello ontologico e la seconda, che è quella solare, al quarto. In questo modo la luce primaria è una creatura del mondo divino, che ...
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Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, senza una sceneggiatura che pianifichi le riprese, [...] a caso nei Paesi anglosassoni si impiega sempre più spesso il termine nonfiction. Alla base del d. c'è un rapporto ontologico con la realtà filmata, che si pretende restituita sullo schermo come si è manifestata davanti alla macchina da presa, senza ...
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PROSPETTIVA
G. Federici Vescovini
Il termine p. ebbe nella tradizione medievale un significato particolare. Tale termine non riguardava le tecniche particolari di rappresentazione pittorica sul piano [...] una problematica di 'metafisica' della luce, per la quale il tema centrale è quello di una causalità gnoseologica e ontologica della realtà, la cui intima essenza è definita come luce intelligibile o spirituale.All'interno di talune trattazioni di ...
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prove dell'esistenza di Dio
prove dell’esistenza di Dio
Nella storia della riflessione filosofica e teologica si danno varie prove dell’esistenza di Dio, strettamente connesse a presupposti logici-metafisici [...] del mondo, risulta possibile inferire al più l’esistenza di un architetto, ma non di un creatore, del mondo.
Argomento ontologico
È il più celebre degli argomenti per dimostrare a priori l’esistenza di Dio. La sua prima formulazione si trova in ...
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ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi ontologica. Con accezione partic., prova...
ontologia
ontologìa s. f. [comp. di onto- e -logia]. – Nel linguaggio filos., la scienza dell’essere in quanto essere: il termine è stato introdotto nel sec. 17° e deve in partic. la sua fortuna al filosofo ted. Christian Wolf (1679-1754)...