Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] o logico, che perciò si distingue dall'«essere» reale, ma è anzi, in virtù dell'originaria indistinzione delle sfere ontologica, logica e linguistica propria della mentalità arcaica, la stessa realtà nella sua più vera e solida forma: e può così ...
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Filosofo inglese (Londra 1919 - Oxford 2006). Esponente tra i più vivaci della scuola di Oxford, si è occupato, nell'ambito dell'analisi del linguaggio, di varî temi di tipo logico-linguistico, con originalità [...] da S. nella sua Introduction to logical theory (1952; trad. it. 1975), con una persistente attenzione alle implicazioni ontologiche delle teorie logiche e alla ricchezza e flessibilità dei procedimenti inferenziali della logica ordinaria. Ma la sua ...
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Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] da H. Kelsen, che ne ha dato una lettura formalistica, qualificando il principio come una norma – ha una valenza ontologica: essa esprime che ciascuno, nessuno escluso, ha sempre qualcosa di propriamente ed esclusivamente suo, ossia è titolare di un ...
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NUMERO (lat. numerus; gr. άειϑμος)
Federigo ENRIQUES
Giacomo DEVOTO
Riccardo BACHI
Nicola Turchi
Matematica. - Nell'uso comune i numeri vengono adoperati:1. per indicare il posto occupato da un oggetto [...] Considerare i numeri come "astratti da ogni materia sensibile secondo la ragione" non significa ritornare alla veduta ontologica dell'ideologia platonica: non invano è passata la controversia del nominalismo contro il realismo nelle scuole medievali ...
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VANNI ROVIGHI, Sofia
Tullio Gregory
(App. IV, III, p. 792)
Storica della filosofia italiana, morta a Bologna l'11 giugno 1990. In ambito medievistico, orientò le sue ricerche soprattutto sui secoli [...] e di intuizione eidetica, in rapporto alla ricerca sulle strutture della coscienza e sui fondamenti della logica e dell'ontologia. Vari studi dedicò a M. Heidegger, alle origini fenomenologiche della sua filosofia e alla sua interpretazione di Kant ...
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Sacro
Giovanni Filoramo
Introduzione
Una presentazione della categoria del sacro non può non iniziare constatando la contraddizione di fondo di fronte a cui si trovano oggi le scienze sociali. Per un [...] il sacro di Otto non è più soltanto oggetto di studio e categoria interpretativa, ma il fondamento stesso, di natura ontologica, di questo studio; la storia delle religioni, di conseguenza, si trasforma in storia del sacro, delle sue manifestazioni e ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] appaiono di derivazione ‘hegeliana’, e quello di L. Pareyson, il quale realizza invece una sorta di equiparazione ontologica, di radicale allineamento ermeneutico tra l’eredità schellinghiana e la letteratura in alcuni dei suoi momenti contemporanei ...
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Sofista
(Σοφιστής) Dialogo di Platone. Vi si discute lo statuto dell’essere a partire dalle relazioni fra uno e molteplice, identico e diverso, riprendendo i temi trattati nel Parmenide (➔) e nel Teeteto [...] ma circa ciò che è in altro modo rispetto a ciò che è realmente (262 d-263 d). Così il non-essere, sia ontologicamente sia logicamente, si riduce all’‘essere altro’, ossia all’alterità (263 d-264 b). Poiché il pensiero può riferirsi all’‘essere altro ...
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Dilthey, Wilhelm
Filosofo e storico tedesco (Biebrich 1833 - Seis-Siusi, Bolzano, 1911). Insegnò a Basilea, Kiel, Breslavia, infine a Berlino, dove successe a Lotze (1882).
Il metodo delle scienze dello [...] metodologico che riduce le scienze dello spirito (Geisteswissenschaften) a scienze empiriche, D. postula una diversa costituzione ontologica dell’oggetto di queste ultime, il «fenomeno storico sociale», rispetto all’oggetto delle scienze della natura ...
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Filosofo (Lublino 1859 - Parigi 1933). Studiò chimica con R. Bunsen. Nel 1880 si trasferì a Parigi e dopo la prima guerra mondiale prese la cittadinanza francese. Influenzato dagli scritti e dalle teorie [...] là delle concezioni "legalistiche" della causalità, la scienza cerca spiegazioni più profonde; il suo fine ultimo è di natura ontologica. Così, attraverso la critica di alcune basilari nozioni e teorie fisiche, M. mette in luce i limiti della ragione ...
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ontologia
ontologìa s. f. [comp. di onto- e -logia]. – Nel linguaggio filos., la scienza dell’essere in quanto essere: il termine è stato introdotto nel sec. 17° e deve in partic. la sua fortuna al filosofo ted. Christian Wolf (1679-1754)...
ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi ontologica. Con accezione partic., prova...