Carattere neotenico
Saverio Forestiero
Tratto dell’organismo determinato dal rallentamento della velocità di sviluppo ontogenetico del discendente rispetto a quella dell’antenato. Il termine neotenia, [...] coniato dallo zoologo e antropologo tedesco Julius Kollmann, indicava originariamente il mantenimento di caratteristiche larvali o giovanili in organismi sessualmente maturi. Questo fenomeno venne descritto ...
Leggi Tutto
Biologia
Termine introdotto da E. Haeckel per indicare il fenomeno espresso dalla «legge biogenetica fondamentale», secondo la quale lo sviluppo ontogenetico di un individuo ricapitola le tappe della sua [...] filogenesi.
Filosofia
Secondo gli stoici, il ‘rinnovamento’ del mondo dopo la conflagrazione periodica. Nell’età moderna tale concezione, intrinsecamente combattuta sia dalla teologia cristiana sia dalla ...
Leggi Tutto
embrione a mosaico
Mauro Capocci
Embrione formato da cellule aventi genotipo differente ma originato da un unico zigote. È una condizione piuttosto frequente che solitamente origina da una mutazione [...] dovuti numerosi casi in cui alcune cellule hanno un numero anormale di cromosomi. A seconda del momento dello sviluppo ontogenetico in cui avviene la mutazione, del tipo di anomalia e della proporzione esistente tra le diverse popolazioni cellulari ...
Leggi Tutto
memoria semantica
Magazzino di memoria a lungo termine specializzato nell’acquisire informazioni su fatti, episodi e conoscenze astratte sul mondo. La memoria semantica è accessibile alla coscienza e [...] conosciuto, di un luogo in cui si è svolta una certa esperienza, oppure di esprimere i vissuti soggettivi. Nell’uomo prende forma solo tardivamente nel corso dello sviluppo ontogenetico. (*)
→ Neuroscienze: basi biologiche dei processi mentali ...
Leggi Tutto
(I, 270; App, II, I, p. 11; III, I, p. 10)
Botanica. − L'obiettivo più importante nello studio dell'a. delle piante è comprendere come l'organismo vegetale si sviluppi partendo da una singola cellula, [...] ; essa è contenuta nei fiori.
Processi di a. hanno luogo sia nella fase aploide che in quella diploide del ciclo ontogenetico e comportano l'incremento definitivo e irreversibile del numero delle cellule che costituiscono l'organismo. L'a. non si può ...
Leggi Tutto
Ontogenesi dell'apprendimento
Gemma Calamandrei
(Laboratorio di Fisiopatologia di Organo e di Sistema, Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia)
Per un neonato di mammifero la capacità di apprendere, [...] di memoria a lungo termine del neonato e quelle dell'adulto. Ciò che appare chiaro dai risultati degli studi ontogenetici è che lo sviluppo della memoria a lungo termine non è un processo unitario mediato dalla progressiva maturazione di strutture ...
Leggi Tutto
IMMUNITÁ
Massimo ALOISI
Medicina. - (XVIII, p. 893; App. II, ii, p. 8). - Posizione di questo campo di studî nei confronti di altri. - L'immunologia non è più - e da lungo tempo - un capitolo, sia pur [...] comune iniziale (per due organi: per es. cervello e milza o cervello e cuore) si sovrappone, nel seguito dello sviluppo ontogenetico, la creazione di uno o più antigeni specifici. Talora la comparsa di antigeni specifici è molto precoce; per es., si ...
Leggi Tutto
pleiotropia
Saverio Forestiero
Fenomeno per cui uno stesso gene manifesta più effetti fenotipici distinti. Quando un gene è pleiotropico si assume che esso determini caratteri fenotipici, almeno all’apparenza, [...] ) a seguito di ripetuti inincroci. Attraverso il mantenimento della variabilità genetica, la pleiotropia diventa così un meccanismo di vincolo ontogenetico alla produzione di nuove varianti fenotipiche.
→ Evoluzione. Plasticità del fenotipo ...
Leggi Tutto
Alla ricerca dei morfogeni
Edoardo Boncinelli
(Dipartimento di Ricerca Biologica e Tecnologica, Istituto Scientifico San Raffaele Milano, Italia)
Lo sviluppo embrionale e postembrionale del cervello [...] milioni di anni e triplicata negli ultimi tre o quattro milioni di anni.
Anche sul piano dello sviluppo ontogenetico, embrionale e postembrionale di un particolare individuo, il cervello occupa una posizione tutta particolare. Per questo organo, come ...
Leggi Tutto
ENRIQUES, Paolo
Federico Di trocchio
Nacque a Livorno il 17 ag. 1878 da Giacomo e da Matilde Coriat. Compi gli studi di medicina e scienze naturali parte a Firenze con G. Fano, parte a Napoli con F. [...] di vista, strutturale e matematico i rapporti che si vengono a stabilire tra forma e funzione nel corso dello sviluppo ontogenetico e filogenetico.
Stabilitosi a Bologna nel 1910, lavorò fino al 1917presso l'istituto di zoologia di quella università ...
Leggi Tutto
disontogenetico
diṡontogenètico agg. [der. di disontogenesi] (pl. m. -ci). – Connesso con una disontogenesi; in partic., tumori d., le neoplasie che si ritengono derivate dalla proliferazione di residui embrionali rimasti incorporati in altri...