Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la [...] della precisione, immerso in un'auscultazione ansiosa della realtà, che tendenzialmente degrada il linguaggio a onomatopea o viceversa a una pura nomenclatura, quasi magicamente sostitutiva della materiale datità degli oggetti designati. Quando ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] kelev, quale sia l'espressione più adatta per l'animale in questione. D'altra parte è noto che ci sono casi di onomatopea e di fonosimbolismo che limitano la nozione di arbitrarietà; che per le forme composte e derivate in base a dati modelli si può ...
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FRAMMENTISMO
Arnaldo Bocelli
Col termine "frammentismo" si suole designare quella teoria dell'arte, quella poetica, quel gusto che furono proprî, in Italia, della generazione di scrittori posteriore [...] Pascoli dal linguaggio prezioso è il Pascoli dal linguaggio borghese, persino vernacolo, e che con il largo uso dell'onomatopea fa posto, a suo modo, alle esigenze della spregiata realtà, e del contemporaneo verismo. Accanto al D'Annunzio proclamante ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Paolo Rinoldi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Primo movimento di avanguardia del Novecento, il futurismo si oppone al culto del passato [...] 1914): “Il rumore, essendo il risultato dello strofinamento o dell’urto di solidi, liquidi o gas in velocità, l’onomatopea, che riproduce il rumore, è necessariamente uno degli elementi più dinamici della poesia”. L’approdo estremo di questa teoria è ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] dai bambini); i secondi, più espressivi, rispecchiano una relazione tra oggetto e suono, e talvolta sono derivati da semplice onomatopea, cioè dall’evocazione della cosa attraverso il suono della parola (per es., il sostantivo latino flumen evoca lo ...
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allitterazione
Francesco Tateo
Denominazione umanistica dello schema indicato dagli antichi con homeoprophoron e dysprophoron, che designano rispettivamente la ripetizione di una lettera o di un gruppo [...] spirti iscoia ed isquatra) è rappresentato fonicamente l'atto violento; in If III 27 (suon di man con elle) si giunge al limite dell'onomatopea, come in XIII 42 e cigola per vento che va via (stessi suoni in Pg X 81 l'aguglie [dei vessilli] ne l'oro ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La complessità della produzione di Giovanni Pascoli e la sua modernità di poeta [...] della lingua poetica di Pascoli, continuamente trascolorante tra un registro a-grammaticale o pre-grammaticale (fonosimbolismo e onomatopea) e uno post-grammaticale (gerghi, linguaggi speciali, tecnici, fino al latino), non però giocata come semplice ...
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IMMANUEL da Roma (Immanuel Romano, 'Immanu'el ben Šelomoh, 'Immanu'el ha-Romi, Manoello Giudeo, Manoello Romano, Emanuele Romano)
Simona Foà
Nacque a Roma (più volte I., nelle sue opere, ricorda le proprie [...] l'evocazione dei suoni che in essa più frequentemente si possono ascoltare e che sono riprodotti con l'uso insistito dell'onomatopea. Nella corte si possono udire e vedere macchine da guerra con i loro soldati e donne impegnate in feste e in ...
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LIRICA
Vittorio SANTOLI
Vittorio SANTOLI
Ciò che diciamo lirica fu in origine poesia destinata a essere cantata con l'accompagnamento d'uno strumento, e da uno strumento postomerico, la lira (λύρα), [...] cose, ricorse spesso largamente a termini tecnici, alle lingue speciali, a parole dialettali, giungendo fino all'estremo dell'onomatopea e, nel futurismo, alla dissoluzione quasi completa della metrica e della sintassi. Sennonché qui siamo ormai al ...
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Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] di una coalizione politica), la metonimia (Eurotower, la Banca centrale europea a Francoforte, dal nome della sua sede), l'onomatopea (tic tac) o l'enfasi espressiva (gggiovane), ma anche dall'introduzione nel lessico comune di quelle forme note come ...
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onomatopea
onomatopèa (meno com. onomatopèia) s. f. [dal lat. tardo onomatopoeia, gr. ὀνοματοποιία, der. di ὀνοματοποιέω, comp. di ὄνομα -ατος «nome» e ποιέω «fare»]. – In linguistica, modo di arricchimento delle capacità espressive della...
onomatopeico
onomatopèico agg. [der. di onomatopea] (pl. m. -ci). – Formato per onomatopea, che costituisce onomatopea: parola, espressione o.; voce di origine o.; versi o.; suoni o. (anche nella musica). ◆ Avv. onomatopeicaménte, per via...