L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il sorgere del Sole; si contrappone a giorno nel significato ristretto di intervallo di tempo tra l’alba e il tramonto. La durata della n. varia con [...] luminosità che sono propri di esso; ma nello stesso tempo s’immagina la dea come carica di oscure possibilità di uscire tramontare del sole, a causa della riflessione ionosferica delle onde elettromagnetiche.
N. dei cristalli (ted. Kristallnacht). La ...
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Editoria
Nelle arti grafiche, l’operazione che permette, mediante l’adeguata utilizzazione degli spazi fra caratteri e segni, e, in altezza, delle interlinee di spaziatura, di ottenere la giustezza prevista [...] ulteriormente la nozione di grazia e con essa quella di g.: per s. Tommaso la g. dell’empio si compie per opera della grazia g. avverrà solo per fede, che è ferma confidenza in Dio, onde Egli copre i nostri peccati con i meriti di Cristo e restituisce ...
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Cardinale, teologo e apologista cattolico inglese (Londra 1801 - Edgbaston, Birmingham, 1890). Figura trainante del cosiddetto Movimento di Oxford e autorevolissimo nel suo paese per la dottrina e le mirabili [...] E. Manning. Ma Leone XIII lo creò (1879) cardinale diacono del titolo di S. Giorgio in Velabro.
Opere
Poeta delicato e raffinato prosatore, N. è noto anche (illative sense) che muove all'assenso (onde N. distingue l'assent, adesione incondizionata a ...
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Espressione con cui si nega, contrario di affermazione.
Filosofia
Il latino negatio corrisponde all’ἀπόϕασις della logica aristotelica, designante il giudizio che connette il soggetto e il predicato in [...] il fattore essenziale nell’articolarsi del divenire, onde Hegel può parlare dell’«immane potenza del negativo diverse sfumature semantiche, i prefissi in-, a-, anti-, dis-, s-: credulo, incredulo; morale, immorale, amorale; uguale, disuguale ecc.). ...
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Ciascuno dei figli nati dagli stessi genitori, nel reciproco rapporto dell’uno con gli altri.
Con riferimento a una comune filiazione divina, già nell’antichità si designarono come f. gli appartenenti [...] gioventù, fondata a Reims, con il concorso di A. Nyel, da s. Giovanni Battista de la Salle (1679). Questi volle che i suoi religiosi -popolare, proibendo loro anche lo studio del latino (onde il soprannome popolare di ‘ignorantelli’) e aggiungendo ai ...
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simonia Compravendita di beni sacri spirituali e anche il peccato commesso da chi fa tale commercio. Il termine deriva dal nome di Simone Mago, il Samaritano che, secondo gli Atti degli Apostoli 8, 18-24, [...] laico, soprattutto ai tempi di Leone IX e Gregorio VII. Ma la s. era intimamente connessa al potere politico ed economico dei benefici ecclesiastici, onde la difficoltà di sopprimerla; anzi, proprio l’accentramento del potere nella curia romana ...
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sepoltura La maniera in cui si dispone del cadavere, in tutte le civiltà condizionata da tradizioni religiose. Secondo l’orientamento generale di ciascuna religione, un aspetto di quella complessa esperienza [...] impuro è anche pericoloso, perché l’impurità è contagiosa; onde la necessità di eliminare il cadavere. La maniera più arcaico), o può anche essere sepolta. In ogni caso, le s. rivestono notevole importanza ai fini storico-archeologici, in quanto si ...
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Edificio dove forestieri e pellegrini potevano trovare temporaneamente alloggio e assistenza; per lo più fondati e mantenuti da ordini religiosi, erano frequenti nei secoli passati; il termine sopravvive [...] per ragioni igieniche, quanto per il terrore che la malattia suscitava: per sostenere tali o. fu fondato l’Ordine di s. Lazzaro, onde il nome di lazzaretti assunto da tali ospizi. Nell’età dei comuni la maggior parte di questi antichi o. si trasformò ...
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1. Patriarca di Antiochia (320 circa - 404); come presbitero, insieme a Diodoro (poi vescovo di Tarso), avversò il vescovo ariano Leonzio e rianimò i fedeli durante gli esilî del vescovo ortodosso Melezio, [...] , non volendo aderire all'altro gruppo ortodosso di Paolino; onde lo scisma continuò, finché F. (398) fu riconosciuto da , così da morire poco dopo; ma si era appellato al papa s. Leone Magno, che gl'indirizzò il famoso Tomus ad Flavianum, in ...
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Dotto ebreo spagnolo (n. Huesca 1062 - m. 1140), battezzato a Huesca nel 1106 il giorno di s. Pietro, padrino re Alfonso: di qui il nome, in sostituzione del precedente nome Mosè. Dopo la conversione scrisse [...] , come esempî che l'ammoniscano a ben vivere. Essa ebbe immensa diffusione, tradotta e ridotta in versi e in prosa, in latino e in volgare, onde ebbe parte importante nella formazione e nello sviluppo della novellistica occidentale del Medioevo. ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...
onde
ónde avv. [lat. ŭnde], letter. – 1. È propr. un avv. di moto da luogo, che significa «da dove» o «da cui» e si adopera (come il sinon. donde) in frasi interrogative, dirette o indirette, e in prop. relative: Onde venisti? quali a noi...