Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] cèmbalo, èmbrice).
Durante la guerra è largamente ascoltata in Italia, in modo clandestino, l’emittente radiofonica britannica a onde corte, Radio Londra (1939-1943), che trasmette in un italiano privo di perentorietà, «con effetti di piano e civile ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] che si proponeva di «offrire un’ordinata esposizione delle norme onde si regolano ora la nostra pronunzia, a cui si fa grave sul valore simbolico della capitale e l’affermarsi della radio che proprio da Roma diffondeva le prime trasmissioni, con ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] moderna in cui offre «un’ordinata esposizione delle norme onde si regolano ora la nostra pronunzia, a cui si serie di iniziative per diffondere la lingua, soprattutto grazie alla radio e, poi, alla televisione. Per quanto concerne l’ortografia ...
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Va chiarito preliminarmente che in ambito musicale l’aggettivo popolare può avere almeno due significati. Nel primo, equivale all’inglese popular (o pop): la locuzione musica popolare (popular music) è [...] uno ha mani e polsi
Uno è su due piedi uno è calvo a onde
uno si nasconde poi non sa in che vano sta
(“Equivoci amici”, 1986 Sanremo, sempre ai vertici degli ascolti), a differenza della radio, sono ormai meno determinanti nell’influenzare i gusti dei ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] , lingua di; ➔ lingua e media; ➔ televisione e lingua; ➔ radio e lingua). Come effetto dell’accesso a microfoni e video, e in , ma anteriormente ciac o ciacche per il frangersi delle onde): in genere si tratta di creazioni occasionali, che trovano ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] era piuttosto frequente nell’italiano antico:
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a. Rimontò per la via onde discese
(Dante, Inf. XIX, 126)
b. Poi fece il segno lor di si registra una differenza tra testi cartacei e testi radio/televisivi o on-line. Nei primi il passato remoto ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] la webserie trasmessa in esclusiva su TvZap e sul sito di Radio Deejay selezionata al LaWebFest, il Festival di Los Angeles in le m. Circuito neurale che segnala, tramite emissione di onde gamma, il momento in cui un soggetto acquisisce la ...
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radio-
ràdio- [dal lat. radius «raggio»]. – Primo elemento di moltissime parole composte della scienza e della tecnica, nelle quali indica genericamente un rapporto con energia radiante o con radiazioni di natura varia (per es., radiometria,...
radar
ràdar s. m. [acronimo dell’ingl. ra(dio) d(etection) a(nd) r(anging) «radiorilevamento e misurazione di distanza»]. – 1. Apparato elettronico impiegato per rivelare e determinare, istante per istante, la posizione di oggetti nello spazio...