gene gatekeeper
Gene capace di regolare negativamente la duplicazione di una cellula (letteralmente gene guardiano). I geni gatekeeper sono anche detti geni oncosoppressori, in grado appunto di frenare [...] delle proteine che partecipano a queste vie di segnalazione sono poco note rispetto a quanto si sa degli oncogeni: è infatti tecnicamente più difficile studiare un segnale cellulare negativo piuttosto che uno positivo. Tuttavia, nonostante le ...
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retrovirus
Mariarita De Felice
Parassiti endocellulari obbligati che infettano le cellule animali e si riproducono al loro interno. Il materiale genetico di un retrovirus è costituito da due molecole [...] e murina e i virus che causano casi di leucemie delle cellule T umane). Alcuni organismi animali contengono virus oncogeni o porzioni di essi nella linea germinale e perciò possono trasmetterli alla progenie, dove saranno presenti nelle cellule di ...
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Biologia molecolare
Vittorio Sgaramella e Arturo Falaschi
sommario: 1. Introduzione. 2. Struttura degli acidi nucleici e delle proteine: a) struttura primaria degli acidi nucleici; b) struttura secondaria [...] introni e un esone può talvolta fungere da unico esone, come nel caso dei geni per i due antigeni T e t del virus oncogeno a DNA SV40.
4. Un quarto tipo di rimozione di un introne dal precursore di un mRNA è stato caratterizzato nel trascritto di un ...
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gene caretaker
Gene coinvolto nei meccanismi di controllo della stabilità del genoma o più semplicemente nei processi di riparazione del DNA. I geni caretaker (letteralmente geni manutentori) fino a [...] . D’altra parte, anche quando il processo della trasformazione neoplastica è iniziato a causa delle mutazioni di oncogeni e oncosoppressori, la compromissione di un gene caretaker innesca il fenomeno dell’instabilità genetica, che causa una rapida ...
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autocrinia
Produzione di una sostanza attiva da parte di una cellula, la quale si lega successivamente ai recettori presenti sulla cellula stessa per innescare una risposta cellulare. Un esempio è costituito [...] incontrarsi all’interno della cellula stessa, dando luogo a uno stimolo particolarmente pericoloso. Un circuito autocrino del PDGF (Platelet-derived growth factor) è coinvolto in alcuni tumori cerebrali detti gliomi. (*)
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adenovirus
Ester De Stefano
Gruppo di virus aventi in comune la forma, la grandezza e un antigene solubile fissante il complemento: il nome deriva dal loro casuale isolamento (1953) effettuato durante [...] noti per il loro potere di trasformare le cellule ospiti, potere che ha conferito loro il nome di virus oncogeni a DNA. Quest’attività trasformante si esplica mediante la produzione di E1A, oncoproteina che interagisce con Ran, piccola proteina ...
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iperplasia
Stefania Azzolini
Aumento delle dimensioni di un organo o di un tessuto (animale o vegetale), causato da un incremento del numero delle cellule che lo compongono. Le iperplasie si suddividono [...] è causato da un’eccessiva esposizione a stimoli estrogenici ed è frequente in menopausa o in donne che abbiano assunto estrogeni non bilanciati da progestinici. Essa può degenerare in adenocarcinoma dell’endometrio.
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instabilità genetica
Stefania Azzolini
Fenomeno che provoca alterazioni del corredo genetico di una cellula. Il genoma è in equilibrio fra eventi che ne causano l’alterazione e sistemi per la riparazione [...] protette da appropriati fattori, che permettono di distinguerle dalle rotture a doppia elica nel DNA. L’instabilità genetica e la tendenza ad accumulare mutazioni crescono in modo evidente nell’ultimo periodo della vita.
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mitogeno
Fattore di crescita, ossia segnale extracellulare capace di indurre la duplicazione e la proliferazione cellulare. I mitogeni svolgono un ruolo fondamentale durante il processo di sviluppo embrionale [...] comprendono fattori di migrazione (detti motogeni), di crescita (i mitogeni), e di differenziamento (detti morfogeni), ed è mediata dall’apparato di trasduzione intracellulare e da fattori trascrizionali specifici. (*)
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oncogene
oncogène s. m. [comp. di onco- e gene]. – In genetica, gene che può potenzialmente indurre trasformazione neoplastica nelle cellule che lo contengono o nelle cellule dove viene introdotto.
oncogeno
oncògeno agg. [comp. di onco- e -geno]. – Nel linguaggio medico, di fattore atto a provocare o a favorire la metaplasia tumorale di cellule di un organismo; anche sostantivato: un o. chimico.