Termine usato per la misura della purezza di leghe di oro. Il numero di c. indica le parti di oro fino contenute in 24 parti di lega (simbolo K); il titolo commerciale dell’oro è 18 K (750/1000).
Unità [...] ulteriormente suddivisi in quarti, sedicesimi ecc. Il valore è variabile a seconda dei vari paesi (in quelli aderenti al sistema metrico decimale è adottato il c. metrico, pari a 200 mg; nel sistema tecnico anglosassone corrisponde a 1/24 di oncia). ...
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SESTERZIO (Sestertius nummus o nummus semplicemente)
Angelo Segrè
La prima monetazione d'argento romana si presenta con denari pari a 10 assi; quinarî, 5 assi; e sesterzî 2½ assi. Il sesterzio rimase [...] di 4 assi. Durante l'impero il sesterzio non fu più un pezzo d'argento, ma una moneta d'ottone del peso di un'oncia romana, e cioè il cosiddetto grande bronzo. Nella seconda metà del sec. III d. C. il sesterzio e gli assi di rame scomparvero dalla ...
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AUGUSTALE
L. Travaini
(o agostaro, agostalo; lat. augustalis, augustarius)
Moneta d'oro fatta coniare da Federico II nelle zecche di Brindisi e Messina a partire dal dicembre 1231. È una delle più belle [...] cosicché l'effettivo contenuto aureo è di gr. 4,44; il suo valore corrispondeva a un quarto dell'oncia siciliana, pari a 7,5 tarì, di titolo inferiore; un'oncia corrispondeva a 5 augustali. Fu emesso anche il mezzo a., con gli stessi tipi.Secondo la ...
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Sinonimo dell'unità, in particolare l'unità monetaria dei popoli latini. È uguale in origine a una libbra (unità ponderale) di rame in barre, che funge come mezzo di scambio tipico in Italia, dovunque [...] nominali; l'asse reca l'immagine di Giano bifronte, il semisse quella di Saturno o Giove, il triente quella di Mercurio, l'oncia quella di Minerva, Roma o Virtus. Le monete sono contrassegnate altresì col loro valore: l'sse ha il segno I, il semisse ...
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De' tuoi begli occhi un molto acuto strale
Vincenzo Pernicone
. Sonetto (Rime dubbie XXVII; schema un po' insolito: abab, baba: cdd, dcc) attribuito a D. nell'unico manoscritto che ce lo ha tramandato, [...] sì da far porre fortemente in dubbio l'attribuzione a Dante.
Uno strale scoccato dagli occhi della donna s'è conficcato più d'un'oncia nel cuore del poeta e lo fa soffrire. Amore ha voluto che egli incontrasse la donna, ma ha anche stabilito che non ...
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Economia
Nel linguaggio tecnico economico, risparmio disponibile per prestiti a breve scadenza (si parla infatti di mercato del d. o mercato monetario, contrapposto a mercato finanziario o dei capitali) [...] di misure ‘troy’ usato in Inghilterra per i metalli preziosi e altre merci, il d. (pennyweight) è la ventesima parte dell’oncia e si divide in 24 grani; equivale a 1,555 g.
Numismatica
Presso gli antichi Romani, moneta emessa la prima volta in ...
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Tavoletta rettangolare usata dagli antichi per eseguire i calcoli; l’ a. dei Romani portava due serie di otto asticciole in cui scorrevano gettoni o palline forate (4 o 5 per asta nella serie inferiore, [...] unità, 5 decine ecc., mentre le tre aste molto piccole nella parte destra inferiore dell’a. segnavano le frazioni di oncia. Gli a. erano indispensabili nelle civiltà antiche (Cina, Babilonia, Grecia, Roma) per la mancanza di un sistema di numerazione ...
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Smithsoniano, accordo
Accordo monetario raggiunto nel dicembre del 1971 fra i Paesi economicamente più avanzati, il ‘Gruppo dei dieci’ (Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Francia, Repubblica Federale [...] dollaro (nonostante ne fosse sospesa la convertibilità) veniva fissata in relazione all’oro (il cui prezzo era di 38 dollari l’oncia), con le altre valute agganciate al dollaro. Ne derivò, per i Paesi europei che aderirono all’accordo, un sistema di ...
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SCRUPULO (scriptulum; scriplum; scripulum e scrupulum)
Serafino Ricci
Voce d'origine etrusca, fu accolta in Roma non per indicare moneta spicciola corrente, ma denaro-base di conto per l'oro e per l'argento [...] ancora oggi esso è citato all'estero (v. scruple), nonché in Italia, come, per es., a Napoli, dove i farmacisti hanno tuttora l'oncia di 30 scrupuli, e ogni scrupulo si divide in 2 oboli, 20 acini (gr. 0,088).
Si usò inoltre anticamente per misura di ...
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Gli strumenti dello scambio: i sistemi di misura
Maria Giovanna Biga
Lorenza-Ilia Manfredi
Nicola Parise
Annalisa Polosa
Maria Emanuela Alberti
Paolo Güll
Daniele Castrizio
Maria Giovanna Stasolla
Liliana [...] , la libbra continua a subire un calo progressivo, fino a pesare 324 g tra il IV e il VI sec. d.C., con un'oncia di 26,667 g (Tab. 2). Nel mondo romano, la pesatura avviene con due tipi di bilance, restituite in gran numero dall'indagine archeologica ...
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oncia
óncia (region. ónza) s. f. [lat. ŭncia, propr. «dodicesima parte» di un’unità; der. di unus «uno»] (pl. -ce). – 1. Nel mondo antico, unità monetaria del sistema siculo-italiota e romano, corrispondente in origine all’unità ponderale...
semioncia
semïóncia s. f. [comp. di semi- e oncia, adattamento del lat. semuncia] (pl. -ce). – Sottomultiplo dell’oncia, equivalente alla metà di un’oncia (ovvero a 1/24 dell’asse), come misura del sistema ponderale o monetario.