BERNARDO Pisano, detto Pisanello
Frank D'Accone
Nacque in Firenze il 12 ott. 1490, da Benedetto di Piero di ser Lorenzo Pagoli (Paoli) e da Annalena di Antonio di Lionardo de' Ferrucci, e fu battezzato [...] 1513) si rifà direttamente ai modelli di precedenti maestri fiorentini, quali Bartolomeo degli Organi e Alessandro Coppini. La scrittura omofona per 3 o 4 voci vi prevale e la composizione si attiene generalmente a forme fisse di ballata o canzonetta ...
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SIGNIFICATO
Federica Casadei
Antonio Rainone
Linguistica. - Cardine della riflessione sul linguaggio, poiché questo serve innanzitutto a significare, e luogo della relazione mondo-pensiero-linguaggio, [...] risulta più chiaro nel caso in cui linguaggio e metalinguaggio siano diversi (ciò che evita l'impressione di banalità suscitata dalla traduzione omofonica), così da avere, per es: ""The grass is green'' è vero in inglese se e solo se l'erba è verde ...
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DONI, Giovanni Battista
Gianfranco Formichetti
Figlio di Francesco e Giustina Lapi del Tovaglia, nacque nel 1594 a Firenze. Iniziò i suoi studi a Bologna per passare poi a Roma presso i gesuiti. Di [...] del canto sia nella scelta e nell'uso degli strumenti, degli antichi sui moderni, rilevando in particolare l'uso della omofonia presso i Greci: ad essi infatti non si adattava, perché troppo elaborata, la polifonia. Le pagine conclusive trattano dell ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] alterati da infermiere. Allo stesso modo è in genere evitato il cambio di genere nel caso di radici lessicali omofone come in busta → bustina ~ busto → bustino.
Un’altra proprietà peculiare dei suffissi alterativi è che spesso più suffissi alterativi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Jacques Arcadelt è, insieme a Philippe Verdelot e Costanzo Festa, il creatore del madrigale [...] già almeno un decennio prima). Un breve testo in forma di ballata (ABBA) viene intonato da quattro voci omofonicamente, cioè con quella recitazione armonica del testo di cui si è detto. Le frasi musicali corrispondono fedelmente alla divisione ...
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GALUPPI, Baldisserra (Baldassarre), detto il Buranello
Fausto Torrefranca
Compositore e cembalista, nato a Burano il 18 ottobre 1706, morto a Venezia il 3 gennaio 1785, figlio di Angelo, barbiere e [...] una modernizzazione - per quell'epoca - del concerto a quattro, se l'ultimo tempo non accogliesse in pieno l'omofonia dello stile premozartiano, nel suo aspetto di grazia piuttosto inquieta che languida. Lo stile, dunque, conferma che tutta la ...
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ritmo
Gian Luigi Beccaria
111. Con accezione metaforica del termìne si è episodicamente parlato per D. come per altri poeti di ritmo (mentale), riguardo all'alternarsi dei personaggi, ricorrere d'immagini [...] espressiva in quanto descrizione collocata nel contesto della disperata landa infuocata dei violenti contro Dio. Né è affatto casuale l'omofonia di cinque accenti nel verso ótto vólte la códa al dósso dúro (XXVII 125), se penso quanto sottolinei l ...
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Malgrado l’enorme diffusione mondiale di singoli tipi di giochi, in particolare del cruciverba, solo in Italia l’assieme dei giochi enigmistici ha dato vita a una tradizione continuativa, e solo in Italia [...] in: castigo di menti. La cesura enigmistica è un fenomeno che appartiene per intero al campo della scrittura, perciò l’eventuale omofonia fra le sequenze (come in l’aura e Laura) non cambia lo statuto dell’ambiguità dell’espressione. Fuori dal campo ...
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WILLAERT, Adrian (Adriano, Adriaan). – Nacque intorno al 1490 nei pressi di Roeselare, nelle Fiandre occidentali (e non a Bruges, come si è lungamente creduto, sulla scorta di François Sweerts, Athenae [...] testo è trattato sillabicamente, ciascun verso è suggellato da una cadenza, l’ordito polifonico è tessuto perlopiù in omofonia (ossia per scansioni accordali): sono caratteristiche che palesano l’influsso dello stile di madrigalisti ‘fiorentini’ come ...
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MOTTETTO (o motetto, Motet, Motellus)
Giulio Cesare Paribeni
Forma di composizione musicale per voci. Il mottetto passò per così varie e persino contrastanti fasi di sviluppo, che non è possibile darne [...] disposti nell'ordine cronologico delle festività per cui servivano. Tutti ammirevoli per l'accorta alternativa della polifonia e dell'omofonia, per la freschezza del contesto armonico, per la varietà dei ritmi, per i festosi Alleluja con cui molti si ...
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omofonia
omofonìa s. f. [dal gr. ὁμοϕωνία «uguaglianza di suono», comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Il fatto di essere omofono, di avere cioè suono uguale: c’è o. tra «la morale» e «l’amorale». In partic., in musicologia, stato di una...
omofonico
omofònico agg. [der. di omofonia] (pl. m. -ci), non com. – Relativo all’omofonia: segmenti o. del discorso parlato; anche, sinon. di omofono, nel sign. musicale.