SIRENA
Giulio Giannelli
Le Sirene (Σειρῆνες, Sirenes o Sirēnae) sono figure mitologiche fra le più note e diffuse nelle credenze popolari, nella letteratura e nell'arte della Grecia antica e, per riflesso, [...] sirene a σείριος "ciò che brilla, che arde", nguardandole come la personificazione dell'incanto del mezzogiorno.
Le Sirene compaiono già in Omero, là dove (Odissea, XII, 39-54; 158-200) Circe le descrive a Ulisse come le muse del mare, che ammaliano ...
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Alcune fonti antiche distinguono due specie di carmi funebri, il treno e l'epicedio, dando all'epicedio il senso di carme eseguito in presenza del cadavere, mentre il treno non avrebbe avuto limitazione [...] delle donne seguiva: il coro intero poi diceva il ritornello. Talora non mancavano degli a solo: si veda la descrizione omerica dei lamenti sul cadavere di Ettore (Il., XXIV, 720-776). Il commo della tragedia ritrae della struttura del canto funebre ...
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DORATURA
L. Vlad Borrelli
Ricopertura con oro di oggetti in altra materia. Tecnica già nota in Egitto alla metà del IV millennio (collana nei Musei di Berlino del 3500 a. C. circa; raffigurazione di [...] mediante battitura fra due lamine di rame (Dioscoride, v, 91). Di tale tecnica dovettero servirsi i Greci dell'età omerica per dorare le corna dei bovini da sacrificio, gli elementi architettonici, il mobilio, le armi, ecc. (Odissea, iii, 384 ...
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POTNΙΕ (Πότνιαι, Ποτνιαί)
A. K. Andreiomenou
Antico sito della Beozia, corrispondente all'incirca all'attuale villaggio di Tachi, situato all'estremità settentrionale della Parasopia, c.a 2 km a SO dal [...] Strabone (IX, 408-409) ed Eliano (Nat. an., XV, 25); secondo Strabone (IX, 412) alcuni identificavano P. con l'omerica Hypothèbai (Hom., II., n, 505).
H. N. Ulrichs dava notizia dell'esistenza nel villaggio di Tachi di blocchi lavorati provenienti da ...
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OINEO (Οἰνεύς)
S. de Marinis
Re di Kalydon; sposò in prime nozze Altea, dalla quale ebbe numerosi figli, fra cui Meleagro e Deianira. Dopo la morte di Altea che si suicidò per il rimorso di aver causato [...] esclusivamente a questi due cicli mitologici. In rapporto con il mito di Meleagro si può ricordare: 1) la scena di ispirazione omerica (cfr. Il., ix, 529), raffigurata per esempio su un vaso a figure rosse da Camarina, databile alla seconda metà del ...
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Filologo (Markowitz, Posnania, 1848 - Charlottenburg, Berlino, 1931). Prof. in diverse univ. tedesche, è stato uno dei più grandi maestri della filologia classica. Non vi è campo della filologia e della [...] , 1900; Geschichte der griechischen Sprache, 1928); alla religione greca (Glaube der Hellenen, 1931-32). Le sue analisi omeriche (Homerische Untersuchungen, 1884; Ilias und Homer, 1916; Die Heimkehr des Odysseus, 1927) segnano uno stadio importante ...
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SENOFANE (Ξενοϕάνης, Xenophanes) di Colofone
Guido Calogero
Poeta e filosofo greco del sec. VI a. C. Nato, secondo Apollodoro, nell'olimpiade 50a (580-77), era ancora in vita a 92 anni (giusta il vanto [...] . Si è, insomma, sul piano mentale del bambino che apprende come "Dio veda oltre le mura", e che è con ciò meno primitivo di Omero, per cui p. es. Ares e Afrodite possono restar celati a tutti i numi, salvo che a Helios, il quale soltanto per la sua ...
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Nacque da nobile e ricca famiglia, probabilmente intorno al 214 a. C. Secondo Strabone (XIII, 609) fu contemporaneo di Cratete e di Aristarco (217-145). Scrisse, per quanto sappiamo, una sola opera, intitolata [...] si propose d'individuare il luogo in cui era avvenuta la guerra di Troia. E mentre era opinione comune che l'Ilio omerica fosse da identificare col Νέον "Ολιον del periodo alessandrino (Hissarlik), egli la pose lontana 30 stadî da essa (Κώμη 'Ιλιέων ...
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MUSEO (Μουσαῖος, Musaeus)
Alessandro Olivieri
Poeta greco, la personalità storica del quale è per altro dubbia. È generalmente detto figlio di Antifemo, discendente da Cercione, il ladrone ucciso da [...] avrebbe nella Telegonia plagiato da M. l'intero suo libro intorno ai Tesproti e nota qualche altro esempio di plagio nella poesia omerica ed esiodea (Strom., VI, 5 e 25). Pausania (I, 22, 7) ritiene spurie tutte le opere attribuite a M. tranne l'inno ...
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MARSUPPINI, Carlo.
Paolo Viti
– Nacque forse nel 1398 ad Arezzo, la città del padre, Gregorio di Domenico di Minuccio, o a Genova, la città della madre, il cui nome non è noto.
Il padre soggiornò a [...] a pochi giorni avrebbe inviato le versioni al pontefice (che però già in ottobre gli aveva scritto di aver letto un «libro» di Omero). La versione del libro I dell’Iliade, dedicata a Niccolò V, è tramandata da un ridotto numero di testimoni (fra cui ...
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omerico
omèrico agg. [dal lat. Homerĭcus, gr. ῾Ομηρικός] (pl. m. -ci). – 1. Di Omèro (gr. ῎Ομηρος, lat. Homērus), il più grande poeta epico dell’antica Grecia: poemi o., l’Iliade e l’Odissea, attribuiti dalla tradizione a Omero; gli dèi, gli...
omerismo
s. m. [der. del nome di Omero]. – Parola, locuzione, forma grammaticale, costruzione sintattica o stilema proprî dei poemi omerici. Meno com., in senso più astratto, il carattere, il tono, la solennità e la sonorità che sono tipici...