MITHQĀL
Carlo Alfonso NALLINO
. Vocabolo arabo che, dal suo senso primitivo di peso in generale, passò (dopo la metà del sec. I eg., VII d. C.) a designare un peso e una moneta particolari. Il peso [...] : ora in Egitto è di gr. 4,6801, in Algeria di gr. 4,679, in Siria di gr. 4,8. Con la riforma monetaria del califfo omayyade ‛Abd al-Malik nel 77 eg., 696 d. C., essendo stato fissato il dīnār aureo nel peso predetto di gr. 4,25, il vocabolo mithqāl ...
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Governo di un califfo e territorio sotto il suo dominio. Istituito dopo la morte di Maometto (8 giugno 632), il califfato ha avuto termine nel 1258, con la conquista di Baghdad da parte dei mongoli.
I [...] un califfato dinastico rimasto in vigore fino al 750 e che spostò da Medina a Damasco la capitale. L'Impero omayyade intanto si ampliava: in Occidente arrivava in Spagna (711), in Oriente giungeva via terra in Transoxiana (attuale Uzbekistan) e via ...
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Califfo arabo, fondatore della dinastia degli Omayyadi; regnò dal 661 al 680 d. C. Governatore della Siria (641), si ribellò al califfo ῾Alī per vendicare l'uccisione del predecessore di quest'ultimo, [...] della storia degli Arabi dell'Islam: attraverso un'intensa attività di organizzazione militare e amministrativa, gettò le basi dello stato omayyade e stabilì le modalità di successione al califfato, carica che da elettiva divenne ereditaria. ...
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Storico dell'islamismo (Gand 1862 - Beirut 1937), gesuita. Insegnò arabo nell'univ. St. Joseph di Beirut dal 1882 fino alla morte, salvo il periodo 1908-19 (nel 1911-14 insegnò arabo al Pontificio istituto [...] e tendenzioso di Maometto e dei suoi primi compagni e successori, rivalutando per converso i califfi omayyadi. Opere principali: Études sur le règne du calife omayyade Mo'awia I, 1906-08; Fatima et les filles de Mahomet, 1912; Le berceau de l ...
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al-Aqsa (ar. «il [tempio] piu lontano»)
al-Aqsa
(ar. «il [tempio] più lontano») Moschea di Gerusalemme, formante, con la Cupola della roccia, il complesso di al-Haram al-Sharif («il nobile santuario»), [...] notturno» e verso di esso egli orientò la preghiera, prima di volgerla verso la Mecca per ordine divino. Su questo sito il califfo ortodosso ‛Omar avrebbe fondato il primo nucleo di una moschea, ricostruita e ampliata in epoca omayyade e abbaside. ...
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(o Mossul; ar. al-Mouṣil) Città dell’Iraq settentrionale (1.400.000 ab. ca. nel 2007), posta sulla destra del Tigri, circa 350 km a NO di Baghdad; capoluogo della provincia di Ninive. Circondata da una [...] le rovine dell’antica Ninive.
M. fu fondata dagli Arabi alla metà del 7° sec. e, sotto Marwān II, ultimo califfo omayyade (744-750), divenne la capitale della provincia di al-Giazīra. Passò sotto il dominio abbaside e nel 9° sec. sotto gli Hamdanidi ...
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I discendenti del califfo Ali (v.). Negli autori musulmani essi sono più spesso designati col nome di Ṭālibiyyūn o di Āl Abī Ṭālib "discendenti di Abū Ṭālib" (il padre di Ali). I figli di Ali furono numerosissimi, [...] col nome di Ibn al-Ḥanafiyyah "il figlio della Ḥanīfita"; durante l'anarchia succeduta nell'‛lrāq alla morte del califfo omayyade Yazīd I venne proclamato dal ribelle sciita al-Mukhtār legittimo pretendente al califfato, ma non secondò attivamente il ...
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R Moneta d'oro fondamentale nel sistema numismatico musulmano durante il Medioevo, così come il dirham (v.) lo era per l'argento. Il nome e la moneta, attraverso i popoli aramaici, erano già venuti agli [...] gli Arabi usarono la moneta aurea bizantina, poi ne coniarono imitazioni; soltanto nel 77 èg. (696 d. C.) il califfo omayyade di Damasco, ‛Abd al-Malik, fece coniare i primi dīnār di tipo prettamente arabo, conservando tuttavia il peso originario di ...
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Fondatore e primo califfo della dinastia araba degli ‛Abbāsidi (v.), dal 132 al 136 dell'èg. (= 750-754 d. C.). Il suo nome è ‛Abd Allāh, mentre Abū non è che la kunyah (v. abū); l'altro soprannome, as-Saffāḥ, [...] , privo di scrupoli, crudele, Abū 'l-‛Abbās si rivelò grande generale, sconfiggendo ripetutamente l'esercito del califfo omayyade Marwān il quale pure era valoroso e intelligente condottiero; nell'azione politica e amministrativa si rimise tuttavia ...
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In Spagna e nel Perù è il capo del municipio (ay'untamiento) e insieme il rappresentante del governo nei villaggi. Il nome viene dall'arabo al-qāḍī (ove al- è l'articolo), cioè giudice, e in antichi testi [...] amministrava le fondazioni pie, esercitava all'occorrenza la tutela dei minorenni, ecc.; quindi allo smembramento del califfato omayyade spagnuolo i qāḍī divennero in alcune città (p. es., Toledo, Siviglia, Valenza, ecc.) la prima magistratura locale ...
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omayyade
omàyyade ‹omàia-› (o omàiade o ommìade) agg. [der. del nome arabo dei Banū Umayya «discendenti di Umayya»]. – Che si riferisce agli Omayyadi, dinastia di califfi arabi che governarono l’impero musulmano dal 661 al 750 d. C.: epoca...
sciita
scïita agg. e s. m. e f. [der. dell’arabo shī῾ī «che è del partito (der. di shī῾a «partito») di Alì e dei suoi discendenti»] (pl. m. -i). – Relativo a sette musulmane la cui origine risale alle guerre civili del primo secolo dell’egira...