Giornalista, commediografo e regista teatrale (Verona 1875 - Milano 1952); dal 1903 redattore del Corriere della sera, nel 1914 succedette a G. Pozza nella critica drammatica, che esercitò fino alla morte, [...] vedova (1902); Carlo Gozzi (1903); Tramonto (1906); Congedo (1910); Il matrimonio di Casanova (1910, in collab. con U. Ojetti) e una "rivista" satirica, Turlupineide (1908), che ebbe grande successo. Compose anche varî libretti d'opera: Madame Sans ...
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Attore (Roma 1884 - ivi 1936). Insuperabile interprete della beffarda anima romanesca, della quale diede a teatro i saggi più saporiti, in un succedersi impetuoso di abili motti, battute, tu per tu col [...] cui Chicchignola, 1931) e a interpretazioni di intensa drammaticità (Il cortile di F. M. Martini, Un garofano di U. Ojetti, ecc.). Fu anche attore cinematografico: Mentre il pubblico ride (1919); Nerone (1930), regia di A. Blasetti; Medico per forza ...
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ANTONA TRAVERSI, Camillo
Mario Quattrucci
Nato a Milano il 27 nov. 1857, fratello di Giannino, nel 1880 si laureò in lettere all'università di Napoli. L'A. si fece presto notare per le numerose pubblicazioni [...] , n. s.,V (1935), pp. 106-108; L. Tonelli, Il teatro contemporaneo italiano, Milano s. d. [ma1936], pp. 128-130, 163; U. Ojetti. Alla scoperta dei letterati, Firenze1946, pp. 208-216; Encicl. dello Spettacolo, I pp. 701-703; Dir. Univers. d. letterat ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo [...] corso la nuova ed. completa diretta da G. Macchia (Opere di L. P., 1973 segg.). Oltre a varî carteggi (tra cui Carteggi inediti con Ojetti-Albertini-Orvieto-Novaro-De Gubernatis-De Filippo, 1980), sono state pubblicate le Lettere a Marta Abba (1995). ...
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BETTI, Ugo
Ferdinando Taviani
Nato a Camerino il 4 febbr. 1892 da Tullio, medico, e da Emilia Mannucci, trascorse l'infanzia e la giovinezza a Parma. Qui si laureò in legge nel 1914 con una tesi di [...] meravigliosa vinceva il premio Governatore di Roma. Nel 1931 venne trasferito a Roma, e iniziò a collaborare alle riviste di Ojetti Pan e Pegaso;l'anno dopo pubblicò per Mondadori la raccolta di poesie Canzonette-La morte ed iniziò la collaborazione ...
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CALABRESI, Oreste
Sisto Sallusti
Nacque a Macerata il 7 maggio 1857 da famiglia borghese. Essendosi questa trasferita a Roma in condizioni economiche disagiate, il C. fece l'apprendista in una oreficeria [...] (27 febbraio) apparve interprete efficacemente colorito, mentre edulcorò la parte di Ninetto nell'atto unico Un garofano di U.Ojetti (31 gennaio).
Ormai sicuro del favore incontrastato del pubblico, si staccò dal Talli e formò compagnia, per il ...
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BRIGNONE, Mercedes
Sisto Sallusti
Nata il 18 maggio 1884 da Giuseppe e da Adelaide Andreani a Madrid, dove erano in tournée, debuttò giovanissima nella compagnia del padre e di P. Marchi Maggi. Dopo [...] nuovo, la televisione, e apparve così, capelli e volto candidissimi, in qualche spettacolo (ad es. ne Ilsalotto di Oscar Wilde di P. Ojetti e B. Randone, regia di D. D'Anza, 21 giugno 1960; ne L'invito al castello di J. Anouilh, regia di E. Fenoglio ...
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GALLINA, Giacinto
Lucia Strappini
Nacque a Venezia il 31 luglio 1852 da Giuseppe, medico, e da Anna Rota. I genitori si separarono ben presto e il piccolo G. andò, con il fratello Enrico (n. nel 1854), [...] inedite), in Quaderni veneti, II (1986), 3, pp. 113-147. Inoltre: R. Barbiera, Mondo sereno: G. G., Cesena 1883; U. Ojetti, Alla scoperta dei letterati, Milano 1895, pp. 263-274; A. Santini, Per G. G., Venezia 1897; G. Gallina, Dal Goldoni al G ...
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pulviscolo
pulvìscolo (non com. polvìscolo) s. m. [dal lat. pulviscŭlus, dim. di pulvis -vĕris «polvere»]. – 1. L’insieme di sottilissime particelle che si trovano stabilmente in sospensione nell’atmosfera o che vengono a formarsi occasionalmente...
impiraressa
impiraréssa s. f. [der. del venez. impiràr «infilare»]. – Nome dato a Venezia alle artigiane che infilano con lunghi aghi perline di vetro colorato: fuor d’ogni porta cinque o sei «impiraresse» sedute in circolo a infilar perle...