Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] , o soltanto per sé, come grandiose rappresentazioni intuitive e visive di ciò che in realtà trascende il potere dell’occhio mortale. Di qui il valore simbolico del mito, che si connette con il suo valore estetico.
Nella filosofia contemporanea ...
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Futurismo
PPär Bergman
Maurizio Calvesi
di Pär Bergman e Maurizio Calvesi
FUTURISMO
Futurismo letterario di Pär Bergman
sommario: 1. Osservazioni preliminari. 2. Il futurismo italiano: a) presupposti; [...] Burljuk; inoltre, ben presto si era aggiunto agli altri B. Livsic, le cui memorie, Polutoraglazyj strelec (L'arciere dall'occhio e mezzo), costituiscono la più vivace descrizione del movimento. E nella tenuta paterna, vicina a Cherson, in Crimea, che ...
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Giandomenico Romagnosi, Carlo Cattaneo, Giuseppe Ferrari: Opere
Ernesto Sestan
Che cosa significhi Gian Domenico Romagnosi nella storia della cultura italiana è rimasto alquanto nel vago, anche dopo [...] d'Italia e gran protettore del Romagnosi] sembrò l'ideale del giustiziere; e invece che a lui, siensi gettati gli occhi sovra un semplice amministratore d'ospedale». Anzi, negli ultimi anni di lui, più che fama, quasi dittatura spirituale. «Qui ose ...
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GRILLO, Clelia (del)
Guido G. Fagioli Vercellone
Nacque a Genova nel 1684 (entro il luglio: alla morte, nell'agosto 1777, aveva già compiuto i 93 anni), in una famiglia patrizia illustre e doviziosa, [...] conosciuti, ministri sospetti, e altri difidenti dell'Augustissima Casa d'Austria". È forse questo un primo accenno, fatto con occhio ostile, alla nascita a palazzo Borromeo del centro di cultura che fu il salotto della G., conosciuto come "Academia ...
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CAPPELLARI, Michele
Gino Benzoni
Nacque a Belluno, il 28 genn. 1630, da Giovanni Antonio e da una Livia, in una famiglia già allora d'un certo prestigio - "onesti e civili parenti" dirà il necrologio [...] di alcun magistrato ecclesiastico o secolare e l'aver scorsi 30 anni continui nelle prime città d'Italia sotto l'occhio dei più cospicui soggetti delle medesime senza demeritarne il compatimento". Ma in realtà non sono le accuse mossegli sul piano ...
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INGENHEIM, Luciano von (pseudonimo: Luciano Zuccoli)
Patrizia Bartoli Amici
Nacque a Calprino, nel Canton Ticino, il 5 dic. 1868, in una famiglia aristocratica di origine tedesca (questi i soli dati [...] . collaborò anche assiduamente al Corriere della sera con racconti, note di cronaca e, nel 1913, con il romanzo d'appendice L'occhio del fanciullo (in volume, ibid. 1914). Nello stesso anno pubblicò sempre a puntate ne La Lettura uno dei suoi romanzi ...
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LA CAVA, Mario
Patrizia Bartoli Amici
Nacque a Bovalino, in Calabria, l'11 sett. 1908 da Rocco, maestro elementare, e da Marianna Procopio.
La madre, donna semplice e poco istruita, era tuttavia dotata [...] Teofrasto, si concretizza un vero e proprio affresco sociale. Il realismo del L., tuttavia, viene osservando il mondo con l'occhio critico di chi non indulge a facili giudizi e non è mai didascalico, giacché tale mondo è analizzato dall'interno, con ...
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CARRARA (Alberti), Giovanni Michele Alberto
Gustav Ineichen
Nacque a Bergamo nel 1438 da Guido, medico e umanista; era il secondo di quattro figli, ma il primo che il padre, vedovo della prima moglie, [...] nel trattato filosofico De fato et fortuna, dedicato a Francesco Pontano di Bergamo. Il giusto umanistico di tener d'occhio, in modo più o meno stilizzato, le vicende della propria vita trova espressione specialmente nell'opera Ad gloriosam virginem ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] , un'esplorazione del mondo popolare che è anche "una discesa agli inferi […], uno sguardo su situazioni spietate con occhio spietato" (I. Calvino). Intitolata Le parità e le storie morali dei nostri villani (Ragusa), l'opera racconta attraverso ...
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LINARES, Vincenzo
Alice Di Stefano
Nacque a Licata il 6 apr. 1804 da Filippo, agiato mercante di origine spagnola, e da Nicoletta Lenzi. Dopo i primi studi nella città natale si trasferì a Palermo, [...] ottenuti presso le più autorevoli accademie siciliane, il L. collaborò a vari giornali palermitani come La Gazzetta dei saloni, L'Occhio e L'Oreteo.
Ammalatosi nel 1845, il L. morì il 18 genn. 1847 per un attacco apoplettico a Palermo.
Fonti ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, pannocchia,...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...