FRANCESCHI, Caterina
Nidia Danelon Vasoli
Nacque a Narni (oggi in prov. di Terni) il 26 genn. 1803 da Antonio, già ministro della Repubblica Romana (1798-99), e da Maria dei conti Spada.
A cinque anni [...] per un incidente perse l'uso di un occhio e, compromesso anche l'altro, rimase cieca per cinque anni. Tale circostanza ebbe influenza decisiva sul suo carattere: la sua vita fu, infatti, improntata dal culto degli affetti familiari, dall'amore per la ...
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Poeta e scrittore estone (n. Tartu 1941 - m. 2021). Poeta, traduttore e saggista, con ampi interessi per le culture primitive e le minoranze etniche e profondamente attento ai problemi filosofici e religiosi, [...] storico si è aperto ai temi antropologici e sociali, che hanno trovato compiuta espressione in Silm. Hektor (2000, "L'occhio. Hektor"): l'approccio originale alle questioni legate all'esistenza, insieme all'autoironia con cui K. presenta le sue idee ...
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Poeta (Catania 1844 - ivi 1912). R. cominciò con versi lirici in cui il facile canto è più o meno infrenato dalla disciplina umanistica (raccolti poi, insieme con altri, nelle Ricordanze, 1872); ma ben [...] presto si volse, per le vie dischiuse in Italia dal Prati, agli ampi poemi d'ispirazione filosofica, per i quali ebbe l'occhio a Goethe, a Byron, a Lamartine e più tardi a V. Hugo. Tra le sue opere più significative si ricordano La Palingenesi, ...
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LAZZARINI, Domenico
Antonio Grimaldi
Nacque, ultimo della numerosa prole di Francesco Maria e Lodovica Gasparrini, entrambi patrizi maceratesi, il 17 ag. 1668 (cfr. Fabroni, p. 257), nel feudo di famiglia [...] da Macerata, dove i genitori solevano trascorrere l'estate.
Una malattia contratta in tenera età lo privò dell'uso di un occhio: la menomazione non gli impedì di frequentare la scuola: fino a diciott'anni fu nelle scuole dei gesuiti, del cui metodo ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la [...] riemergere le cose, la natura, fino ai più umili animali e alle più piccole piante, come se fossero stati appena scoperti dall'occhio umano. La metrica, la musica stessa del verso appare più libera, piena di echi e di rinvii che si prolungano nell ...
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Scrittore portoghese (n. forse 1525 - m. 1580). I dati biografici, desunti in gran parte dalla sua opera, sono quasi tutti incerti. Nacque presumibilmente a Lisbona (o forse a Coimbra) e la sua formazione [...] (forse a causa di un amore per una dama di palazzo, Catarina de Ataíde, cantata col nome di Natércia), dove perdette un occhio combattendo. Di ritorno a Lisbona, frequentò di nuovo la corte finché nel 1553 fu esiliato in India a causa di una rissa. A ...
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Veronesi, Sandro. – Scrittore e giornalista italiano (n. Firenze 1959). Laureatosi in architettura nel corso degli anni Ottanta, si è trasferito a Roma dove ha esordito sulla scena letteraria con il libro [...] è arrivata con La forza del passato (2000, premio Viareggio e Campiello). Autore del libro inchiesta sulla pena di morte Occhio per occhio (1992), tra le sue altre opere si ricordano: Gli sfiorati (1990); Venite, venite B52 (1995); Caos calmo (2005 ...
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KOMÁROM, János
Eugen KOLTAY KASTNER
Romanziere e pubblicista ungherese, nato nel 1890 a Málcza (Malčice, Slovacchia) e morto a Budapest il 7 ottobre 1937. Dopo avere studiato diritto a Budapest entrò [...] estiva, 1936) sono ispirati da un forte amore per la terra e da un vigoroso nazionalismo. Il K. osserva la vita con occhio sereno e con un sorriso tranquillo. Le sue opere furono raccolte nel 1931-33 in 20 volumi.
Bibl.: G. Hankiss, Storia della ...
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Poeta (12º sec.); le poche notizie che abbiamo sulla sua vita (sacerdote, fu deposto da un'importante quanto imprecisata carica, cadendo perciò in miseria) si desumono dal poema che gli antichi editori [...] rivela nell'autore un dotto di cultura classicheggiante, che imita i poeti latini del Medioevo francese, ma che ha sott'occhio soprattutto Ovidio e Boezio. Esso ebbe grande diffusione in Italia e fuori per oltre due secoli; letto e studiato nelle ...
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Poeta (Napoli 1570 circa - ivi 1646 circa); si può considerare il padre della letteratura dialettale napoletana d'arte. Le sue opere principali sono La vajasseide (1612), cioè poema delle serve ("vajasse"); [...] ), anch'esso in ottave e anch'esso in 7 canti, dedicato a un'osteria. Sovente il C. raggiunge una certa vivezza amaramente sarcastica, un effetto comico intenso soprattutto quando il suo occhio si posa sul mondo variopinto della Napoli contemporanea. ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, pannocchia,...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...