Vedi TARQUINIA dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
TARQUINIA (v. vol. vii, p. 619 ss.)
G. Colonna
La scoperta, a partire dal 1958, di una larga messe di nuove tombe dipinte, impone la necessità di una completa [...] Tomba della Scrofa Nera, in cui la cognizione dello stile severo si manifesta nella corretta veduta di profilo dell'occhio, ancora non generalizzata, mentre nella movimentata scena di caccia del frontone principale è vivo il ricordo di composizione ...
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CROSATO, Giovanni Battista
Francesca D'Arcais
Figlio di Giacomo, nacque a Venezia nel 1686.
Poche e scarse le notizie sulla sua attività giovanile, che si presume si sia svolta a Venezia. Nel 1729 (Fiocco, [...] aprono agli angoli in nicchie, superbo sfondo per finte statue dipinte dal C. con un'eleganza quasi accademica; al centro si apre un occhio di cielo ove è raffigurato il Carro di Fetonte e ai lati in controluce Le parti del mondo, a colori caldi che ...
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Vedi CICLADICA, Arte dell'anno: 1959 - 1994
CICLADICA, Arte
S. M. Puglisi
L. Rocchetti
S. M. Puglisi
L. Rocchetti
Il gruppo insulare egeo delle Cicladi, interposto tra l'Anatolia e la Grecia continentale, [...] , si sente lo sforzo di rendere l'anatomia dei muscoli; il profilo della testa, nel quale s'inserisce un grande occhio, è sommario, ma in tutto è evidente la liberazione dallo schema triangolare della figura umana. Tutta la composizione richiama le ...
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BONZAGNI, Aroldo
Luciano Caramel
Nacque a Cento (Ferrara) il 24 sett. 1887 da Felice e Angela Gilli. A Cento, dove poteva vedere gli affreschi giovanili del Guercino, ebbe i primi insegnamenti da un [...] ; R. Giolli, in Pagine d'arte, 15 apr. 1915; Mazz., Note d'arte, in IlResto del Carlino, 24 sett. 1915; M. Ramperti, L'occhio del B., in Arte libera, 14 maggio 1916; Il Popolo d'Italia, 10 sett. 1916; Rivista Città di Milano, 30 sett. 1916; Corriere ...
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CATANEO (Cattaneo), Pietro
Arnaldo Bruschi
È incerta la data di nascita, da porsi presumibilmente nei primissimi anni del sec. XVI, di quest'artista senese, figlio di Giacomo, il quale, benché attivo [...] sia da usare, se non per capriccio... di chi avesse da spendere, la quale harebbe però del grande et all'occhio si dimostrarebbe molto grata".
L'edizione del 1567, accresciuta di alcune significative aggiunte nei primi quattro libri (come cenni sulla ...
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PARASOLE CATANEA, Elisabetta (Isabetta, Isabella). – Figlia del barone Cattaneo di Bergamo – non meglio identificato – e di Faustina, forse romana, nacque presumibilmente a Bergamo intorno al 1580, come [...] and lace illustrations, in Visual resources. An International Journal of documentation, XVII (2001), 1, pp. 1-35; I. Baldriga, L’occhio della lince. I primi lincei tra arte, scienza e collezionismo (1603-1630), Roma 2002, pp. 257-259; F. Di Castro ...
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CONIO
L. Travaini
Con il termine c. si designa uno strumento usato per la lavorazione delle monete, consistente in un blocchetto di metallo che reca incisa in cavo su un'estremità la figurazione e/o [...] fisso come quello voluto da re Carlo per i carlini, e verificato puntualmente sulle monete, poteva essere ottenuto a occhio, magari segnando la posizione corretta sul c. di martello che restava mobile, oppure eventualmente fissando i due c. con ...
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romanticismo
Sergio Parmentola
Antonella Sbrilli
L’arte come espressione del sentimento
Nato in Germania e in Inghilterra alla fine del 18° secolo, il movimento romantico si diffuse in Europa nei primi [...] Oriente e in Africa settentrionale; soprattutto rinnova la maniera di dipingere, in base ad alcune leggi di funzionamento dell’occhio umano di cui faranno tesoro i pittori impressionisti. Vissuto fra il 1798 e il 1863, Delacroix esprime l’importanza ...
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Ceramica
Stella Patitucci Uggeri
Sullo scorcio del sec. XII si assiste in Italia a un radicale rinnovamento delle tecnologie ceramiche per il vasellame da mensa. Vengono introdotti infatti due nuovi [...] di archetti intrecciati, con grossi punti gialli e verdi intercalati, che corrono sulle tese delle scodelle, e una specie di grande occhio, circondato da punti, che riempie il campo sopra e sotto l'uccello o il pesce. La protomaiolica di Gela era ...
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LAGOPESOLE
A. Cadei
Castello a monte dell'omonimo abitato, su una derivazione del massiccio del Vulture tra le valli del Bradano e del Basento, od. frazione del comune di Avigliano (prov. Potenza).Né [...] botanicamente e zoologicamente significativi in una preziosità di cesello, spiegabile con la posizione delle sculture ad altezza d'occhio. Il medesimo tono giocoso e il medesimo dominio della linea che blocca un plasticismo nitido e luminoso informa ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, pannocchia,...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...