Il prevalere, per forza, rapidità e precisione di movimenti, della mano sinistra sulla mano destra, spesso accompagnato dal prevalere di tutta la parte sinistra del corpo (occhio, gamba ecc.) sulla destra [...] (m. omogeneo). Le cause del m. non sono note; secondo alcuni entrerebbero in gioco fattori ereditari, ambientali ed educativi; questa tesi troverebbe una conferma nel fatto che i bambini, nei primi anni ...
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Movimento ritmico, involontario, succedentesi a scosse, che si può verificare in alcuni organi mobili: il capo (n. cefalico), il velo pendulo del palato (n. velico), l’occhio (n. oculare). Quest’ultimo, [...] per la sua rilevanza clinica, rappresenta il n. per antonomasia. La scossa del n. oculare consta di due movimenti: una deviazione lenta del globo oculare (componente lenta) e un veloce ritorno alla posizione ...
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Oftalmologo tedesco (Königsberg 1830 - Londra 1917). Oculista di valore, esercitò a Berlino, a Londra e a Parigi. Descrisse per primo numerose affezioni oculari (retinopatia albuminurica, cisticercosi [...] dell'occhio, distacco della retina). È molto noto il suo oftalmoscopio fisso. ...
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(o occhiorosso) Specie (Sylvia melanocephala; v. fig.) di Uccello Passeriforme Silvide, di dimensioni piccole (ala lunga 6 cm), colore cenerino cupo, bianco nelle parti inferiori, con occhio cerchiato [...] di rosso. Diffuso nel bacino del Mediterraneo, in Italia è stazionario e di doppio passo a sud della Valle Padana ...
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acuità
Sensibilità di un organo. A. uditiva: la capacità dell ’apparato uditivo di distinguere tra differenti livelli di intensità di una stimolazione sonora (eventualmente di frequenza prefissata). [...] di vedere distintamente gli oggetti; due punti luminosi appaiono distinti se l’angolo sotto il quale sono visti dall’occhio non è troppo piccolo: il minimo valore di tale angolo per il quale si ha ancora la visione distinta si assume come misura ...
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Anatomista e antropologo fisico (Quedlinburg 1844 - Strasburgo 1916). Prof. di anatomia a Jena, Königsberg, Strasburgo, rivolse la sua attività all'istologia e alla fisiologia, eseguendo ricerche sull'occhio [...] e sugli altri organi di senso. Quale antropologo studiò i caratteri antropologici degli Alsaziani e fondò una metodica di misure applicabili anche alle forme craniche attuali. Tra le sue opere maggiori: ...
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Nella mitologia greco-romana, trasformazione in astri, per lo più dopo morti, di animali, uomini, oppure di una parte del corpo ritenuta sede di qualità morali (cuore, occhio ecc.). L’attribuzione di un [...] nome d’animale o di personaggio mitico a un gruppo stellare può inserirsi in un mito di metamorfosi o riguardare personaggi già spettanti al mondo del mito. Vi trova espressione anche la divinizzazione ...
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Il grado di capacità funzionale posseduto dall’apparato visivo, ossia l’attitudine a percepire come distinte due immagini puntiformi (detto anche acuità visiva, o potere risolutivo dell’occhio). Tale facoltà [...] discriminativa è tanto più accentuata quanto più le immagini elementari retiniche possono avvicinarsi senza produrre un’impressione unica, vale a dire quanto più piccola è l’immagine retinica capace di ...
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Oculista inglese (n. Shipton, Oxfordshire, 1860 - m. 1933). Specialista in chirurgia oftalmica, svolse la sua attività negli ospedali di Edimburgo. Ha pubblicato lavori sulla fisiologia e patologia dell'occhio. ...
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PIETRA della LUNA
Piero Aloisi
. È la varietà dell'adularia (ortoclasio) usata in gioielleria, e deve il nome al riflesso biancastro, paragonato alla luce della luna; è detta anche girasole, occhio [...] di pesce, occhio di lupo, opale d'acqua, opale di Ceylon, e forse corrisponde alla selenite di Plinio. Il giuoco di luce (adularescenza), un riflesso bianco-azzurrognolo o azzurro, quasi madreperlaceo, che ondeggia se si muove la pietra, è dovuto a ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, pannocchia,...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...