DISEGNO
C. A. Petrucci
R. Bianchi Bandinelli
Base del d. è la linea, la quale non esiste né in natura né nel senso. L'occhio infatti percepisce macchie di diverso colore e di diversa intensità luminosa [...] e perduti porta a una robusta chiarezza. Il potere espressivo della linea risiede nella sua direzione e nella sua intensità. L'occhio è condotto a seguirne il percorso, ciò che permette di far convergere dove è necessario l'attenzione di chi guarda ...
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invisibile
invisìbile [Der. del lat. invisibilis "non visibile", comp. di in- neg. e visibilis "visibile"] [OTT] [FME] Di cose che appaiono o sono non visibili nella visione a occhio nudo, e precis.: [...] che per la loro piccolezza o per la loro grande distanza danno luogo nell'occhio a immagini retiniche le cui dimensioni lineari sono minori del potere risolutore dell'occhio e che quindi non possono essere percepite dai fotorecettori retinici; (b) di ...
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In biologia, organi il cui sviluppo è limitato a stadi precoci ontogenetici o evolutivi. Un esempio è quello delle modificazioni regressive cui può andare incontro l’occhio nell’oscurità del sottosuolo [...] con l’annessa ghiandola di Harder, ridotte rispettivamente alla plica semilunare e alla caruncola dell’angolo interno dell’occhio; i muscoli del padiglione auricolare; la regressione di muscoli diversi in rapporto alla stazione eretta e alla ...
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Sottoclasse di Crostacei Malacostraci, comprendente il solo ordine Stomatopodi. Hanno occhi peduncolati, pleopodi laminari e ramificati, 2° paio di appendici toraciche trasformate in organi predatori, [...] occhio naupliare presente anche nell’adulto; vi appartiene la pannocchia. ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] . La sfera esterna è la volta del cielo che ci avvolge: la sfera celeste. O è il centro della Terra ove supponiamo il nostro occhio; Z il punto ov'è la nave, che si proietta nel cielo in Z′ (zenit); QeQe′. l'equatore celeste, proiezione dell'equatore ...
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Fisica
L’insieme delle tecniche di misurazione delle grandezze (grandezze fotometriche) che caratterizzano la luce: quantità di luce, illuminamento, luminanza ecc., che si introducono in ottica per individuare [...] −26,8; la Luna −12,5; Venere −4; Sirio, la stella che ci appare più luminosa dopo il Sole, −1,5. A occhio nudo, si riescono a osservare le stelle fino alla sesta magnitudine; con i più potenti telescopi, quelle fino alla 26-esima. La magnitudine ...
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Graefe, Albrecht von
Oculista tedesco (Berlino 1828 - ivi 1870). Direttore della clinica oculistica dell’univ. di Berlino. Fu un notevole innovatore della chirurgia dell’occhio; ideò un metodo per l’estrazione [...] della cataratta e propose (1857) l’iridectomia per la cura chirurgica del glaucoma. Segno di G.: mancato sinergismo oculo-palpebrale per cui, ruotando in basso il bulbo oculare, la palpebra superiore, ...
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VIA LATTEA (o Galassia, dal greco γαλαξίας; lat. via lactea)
Emilio BIANCHI
Gino CECCHINI
Livio GRATTON
È una fascia luminosa e irregolare per contorno e larghezza che solca il cielo lungo un cerchio [...] uno strato sottile di materia oscurante che si trova in prossimità del piano galattico. Le stelle ad elio, visibili a occhio nudo, sono concentrate intorno a una fascia (fascia di Gould), inclinata di 12° sull'equatore galattico; invece le stelle ad ...
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flocculazione
flocculazióne [Der. di flocculo] [CHF] [FML] La fase che segue la coagulazione di un colloide, con la formazione di flocculi, talora non visibili a occhio nudo (coagulazione microscopica). ...
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Poeta austriaco (n. 1310 circa - m. 1375 circa), di origine borghese. Scrisse oltre 700 composizioni, per circa 70.000 versi, di contenuto preminentemente morale. Con occhio vigile e più ancora preoccupato, [...] osservò il contegno di prelati, nobili, soldati, borghesi e contadini, unendo al biasimo i tentativi d'edificazione. Ebbe successo soprattutto per la singolarità della sua posizione, che lo portava, ormai ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, pannocchia,...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...