Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] di ordine minore rispetto ad altre lingue, sono comunque numerose. Per es., il fonema /k/ è reso dai grafemi ‹c› (cane, oca), ma anche dai digrammi ‹ch› (chiedere) e ‹qu› (quale). A complicare il quadro, occorre considerare che lo stesso grafema ‹c ...
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istinti
Monica Mazzotto
Il termine istinto è usato in contesti e discipline diversi ed eterogenei e la sua definizione non è quindi univoca. Generalmente si definisce istinto un impulso innato ad agire [...] verso di sé nel nido.
Lorenz notò che, se l’uovo veniva tolto dallo sperimentatore durante questa azione di recupero, l’oca non interrompeva il movimento, ma lo completava come se l’uovo fosse ancora sotto il suo becco. I comportamenti innati sono ...
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CASORATI, Felice
Giuseppe Marchiori
Figlio di Francesco, ufficiale dell'esercito, e di Carolina Borgarels, nacque a Novara il 4 dic. 1883. Dotato di un'acuta e vasta intelligenza e di multiformi interessi [...] a una nuova visione dell'arte, continuavano ad ammirare, più o meno segretamente, Luigi Nono ed Ettore Tito, Dall'Oca Bianca e Italico Brass. La mocernità degli scorci e delle deformazioni del C. poteva essere interpretata come una stilizzazione ...
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POTHOS (Πόϑος)
A. Gallina
Personificazione del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana. L'antica letteratura greca lo considera, insieme ad Eros e ad Himeros, [...] , Berlino, Napoli, presentano una figura giovanile, snella e mossa da un'elegante torsione, mollemente appoggiata ad un tirso con un'oca ai piedi. Posta in relazione con le fonti letterarie (Paus., i, 43, 6 e Plin., Nat. hist., xxxvi, 25) relative ...
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Padre del monachesimo in Occidente (Savaria, Pannonia, 315 circa - Candes, Turenna, 397). Figlio di un ufficiale romano, fu arruolato a 15 anni nella guardia imperiale a cavallo; ad Amiens, intorno al [...] è celebrata nelle campagne con la consumazione di cibi particolari sia in Italia (tacchino, cicerchiata) sia altrove (Germania: oca, dolci speciali). Essa comporta anche usanze tipiche di "capodanno", o di "carnevale", cioè di cambiamento annuale di ...
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Tra la fine del 20° e i primi anni del 21° sec., l'a. ha subito profonde trasformazioni. A fianco della moltitudine di tendenze, che ha visto coesistere una gran quantità di stili (v. moda), determinata [...] : quali le giacche trapuntate di nylon, note come Husky; le Moncler, giacche a vento imbottite con piume d'oca, mutuate dall'alpinismo; le Barbour, giacche di cotone, impermeabilizzato paraffinato, dalla caccia e dalla pesca. Ancora più evidenti ...
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FRACCAROLI, Giuseppe
Piero Treves
Nacque a Verona da Gabriele e da Antonia Bettini il 5 maggio 1849, in una antica e culta famiglia (era suo congiunto l'egregio scultore Innocenzo). Dopo aver frequentato [...] .
In realtà, di concerto con gli amici V. Betteloni, G.L. Patuzzi, B. Barbarani e il pittore A. Dall'Oca Bianca, il F. partecipava in nome del "realismo" all'eversione dell'"aleardismo". Del realismo poteva divenir maestro severo G. Carducci ...
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RASINI, Baldassarre
Simona Iaria
RASINI (Aresino, de Raxinis, de Rexinis), Baldassarre. – Ignoto è l’anno di nascita, collocabile tuttavia nella prima decade del XV secolo.
Rasini appartenne quasi certamente [...] «lectura rethorice» sarà tenuta da Rasini per tutta la vita – in alcuni anni da solo, in altri in concorrenza con Francesco Oca – e con un progressivo aumento di stipendio: dai 60 fiorini iniziali si giunse al notevole salario di 425 fiorini per il ...
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Il nome di Egitto, con cui già i Greci e i Romani designarono la regione del Basso Nilo, e che è divenuta la denominazione comune del paese, è tratto da quello dell'antica città di Menfi, reso in babilonese [...] pare essere il dio Gêbb, per ignoti motivi divenuto dio della terra. La capitale della XXI provincia alto-egiziana si chiama Śemn-ḥûr "Oca di Hor" (Kafr-‛Ammār) certo in relazione a un culto locale. Lo stesso animale e la rondine sono adorati a Tebe ...
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PENNELLO
Carlo Alberto PETRUCCI
Lidia MORELLI
Lucia MORPURGO
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. Nella sua forma più comune è un mazzo di peli fissato all'estremità di un manico di legno o costretto nel cannello di una penna d'uccello. [...] e sodi, bagnati in acqua chiara, legati con filo o seta incerata, e messi su per un cannello di penna d'avvoltoio, d'oca, di gallina o di colombo, sostenuto da una asticciuola di legno a fuso, si facevano pennelli per più ragioni, modellandoli con le ...
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oca2
òca2 s. f. [lat. tardo auca, da *avĭca, der. di avis «uccello»]. – 1. a. Nome comune di varie specie di uccelli anseriformi anatidi, che vivono nelle zone umide o costiere di tutto il mondo; al genere Anser appartengono le specie più...
zampa
s. f. [forse incrocio di zanca con gamba]. – 1. a. L’intero arto di un animale, dall’articolazione prossimale alla parte che tocca terra: le z. del cane, del gatto, del cavallo, del leone, ecc.; le z. della lucertola, del rospo, ecc.;...