Re degli elfi e delle fate nella letteratura cavalleresca. W. Shakespeare ne fa un personaggio, ma di secondo piano, in A midsummer night's dream (Sogno di una notte di mezza estate), e Ch. M. Wieland [...] un amore puro, e Huon (dopo essere caduto nel peccato) mostrerà di amare con purezza e fedeltà una fanciulla, Rezia, figlia del califfo.
Dall'Oberon di Wieland J. R. Planché trasse il libretto per l'omonima opera musicale (1826) di C.M. von Weber. ...
Leggi Tutto
Personaggio della commedia A midsummer night's dream (1595 circa; Sogno d'una notte di mezza estate) di W. Shakespeare, e del poema Oberon (1780) di Ch.M. Wieland; regina delle fate, moglie di Oberon, [...] è come questi preda delle irresistibili passioni umane ...
Leggi Tutto
Scrittore tedesco (Oberholzheim, Svevia, 1733 - Ossmannstädt, Weimar, 1813). Inizialmente attratto dall'Illuminismo, fu il maggior esponente del rococò letterario tedesco. Tra le sue opere spiccano i romanzi [...] esaurito. Eppure, a esso successivo è quello che unanimemente viene ritenuto il suo capolavoro, il poema cavalleresco Oberon, fusione preziosa di spirito favoleggiante e di controllo che non è solamente estetico. Spirito recettivo, tradusse, oltre ...
Leggi Tutto
Scrittore inglese (Londra 1796 - ivi 1880). Specialmente versato nella storia del costume e dell'araldica inglese, lavorò per il teatro; numerosi i testi da lui adattati per melodrammi (fornì il libretto [...] per l'ultima opera di C. M. von Weber, Oberon, 1826). Si deve a lui il primo allestimento di un dramma storico in costumi dell'epoca (1823). Fu attivo per più di trent'anni nei più noti teatri di Londra come direttore dei costumi e della messa in ...
Leggi Tutto
(Sogno d'una notte di mezza estate) Commedia (1595 circa) in cinque atti, in versi e prosa, di W. Shakespeare, in cui si fondono elementi compositi ispirati ad Apuleio, Ovidio, Chaucer, e a leggende popolari.
Nella [...] modo migliore.
Dalla commedia di Shakespeare sono state tratte varie opere musicali, da The fairy queen (1692) di H. Purcell, all'Oberon (1826) di C.M. von Weber e alle musiche di scena di J.L.F. Mendelssohn-Bartholdy (1826).
Fra gli adattamenti ...
Leggi Tutto
ANSALDO, Giovanni
Salvatore Pintacuda
Scenotecnico, nacque a Genova il 9 febbr. 1857. Appartenne a una famiglia vissuta sempre per il teatro (suo padre fu macchinista capo al teatro Carlo Felice di [...] . Tra le sue scenografie più riuscite si ricordano particolarmente quelle dell'Africana di G. Meyerbeer, del Cristoforo Colombo di A. Franchetti, dell'Oberon di C. M. von Weber, del Nerone di A. Boito e di Turandot di G. Puccini.
Morì a Milano il 12 ...
Leggi Tutto
Attrice teatrale italiana (Napoli 1910 - Roma 1999). Figlia d'arte, attiva nel varietà e nelle compagnie di "sceneggiata" napoletana, nel 1955 fu scritturata dalla compagnia La Scarpettiana. Nel 1959, [...] L. Salce (1969); Amarcord di F. Fellini (1973); I giorni del commissario Ambrosio di S. Corbucci (1988); Nuovo cinema paradiso di G. Tornatore (1988); Fate come noi di F. Apolloni (2001). Nel 1995 tornò in teatro per interpretare Oberon di U. Chiti. ...
Leggi Tutto
BARTOLOZZI, Lucia Elizabeth
Raoul Meloncelli
Figlia di Gaetano Stefano e nipote del celebre incisore Francesco Bartolozzi, nacque a Londra il 3 genn. 1797. Dopo aver studiato canto con D. Corri, debuttò [...] fu la prima interprete inglese della Zelmira,in cui interpretò il personaggio di Emma.
Il 12 apr. 1826 fu la prima Fatima nell'Oberon di C. M. von Weber, rappresentato al Covent Garden. Sempre nello stesso teatro, il 24 nov. 1827, fu Blonde in una ...
Leggi Tutto
COCCHI, Francesco
Elena Tamburini Santucci
Figlio di Clemente, agiato commerciante, nacque a Budrio (Bologna) il 13 febbr. 1788. Solo a diciotto anni, superata l'ostilità paterna, prese le prime lezioni [...] , che aveva appena schiuso i battenti.
Notevoli, tra le altre, nella testimonianza dei contemporanei, le sue realizzazioni sceniche per l'Oberon di K. M. v. Weber (1829), il Flauto magico di W. A. Mozart (18301, l'Omino grigio di E. Devrients ...
Leggi Tutto
Teatro e società
Guido Davico Bonino
La socialità del teatro tra protostoria e cultura primitiva
In una sintesi ancor oggi autorevole (v. Dumur, 1965) A. Schaeffner proponeva agli esperti del fatto [...] ; tr. it., pp. 214-215). Inutile dire che Giacomo I Stuart giunse a spendere per un solo masque, come quello di Oberon del 1611, più di ventimila sterline, oltre metà delle quali investite in costumi d'uno sfarzo considerato, presso le altre grandi ...
Leggi Tutto