Uomo di stato, presidente degli Stati Uniti (Brookline, Massachussets, 1917 - Dallas, Texas, 1963). Figlio del senatore Joseph (Boston 1888 - Hyannisport, Massachusetts, 1969), ricco finanziere di origine [...] 1946 per il partito democratico, senatore nel 1952 e di nuovo nel 1958, pubblicò una raccolta di saggi sulle più cospicue Latina, considerata da K. "la zona più critica del mondo", per fronteggiare sia la reazione dei militari sia il castrismo, ...
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Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] quella con Poggio Bracciolini) significarono l'affermazione d'un metodo filologico e storico, in stretta connessione con le esigenze di una nuova comprensione del mondo latino e della elaborazione di strumenti idonei a una vita nella città terrena. ...
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Tribuno e riformatore di Roma (Roma 1313 - ivi 1354). Figlio di un Lorenzo taverniere, benché più tardi lasciasse credere d'essere figlio illegittimo dell'imperatore Arrigo VII, Nicola si diede agli studî [...] fantastico suo reclamare per Roma la dignità di capitale del mondo, pur dichiarando di non voler attentare ai diritti della da lui commessi, per un'esaltazione che parve follia, di nuovo gli alienarono la popolarità e cadde ucciso in un tumulto. La ...
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Poeta (Recanati 29 giugno 1798 - Napoli 14 giugno 1837). Tra i massimi scrittori della letteratura italiana di tutti i tempi, nella sua opera risulta centrale il tema dell’infelicità costitutiva dell’essere [...] nel 1825, L. si decise a pubblicare nel Nuovo ricoglitore di Milano, con il titolo di Idilli, 1972; L. e la letteratura italiana dal Duecento al Seicento, 1976; L. e il mondo antico, 1980; Il pensiero storico e politico di G. L., 1984; Le città di ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] Sfinge, figura ambigua di animale e di uomo e perciò stesso espressione più alta del simbolico. Nella nuova fase storica che si apre con il mondo greco, lo spirito giunge a un grado di consapevolezza dell'idea che trova piena e adeguata espressione ...
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L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo [...] di Dio e la salvezza eterna, ma la vita nel mondo, all’interno della comunità e dei suoi ordinamenti, costituisce lo senso dell’humanitas, il termine nel quale si esprime il nuovo ideale della cultura. Nutrita dalle humanae litterae, vale a ...
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Poeta, narratore, drammaturgo tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832). Genio fra i più poderosi e poliedrici della storia moderna, si manifestò in un'epoca in cui ormai risultava operante la [...] d'ambiente Die Mitschuldigen ("I correi"), quadro acuto e scettico del mondo borghese. Marginali composizioni poetiche, raccolte in Buch Annette ("Libro per Annette") e in Neue Lieder ("Canti nuovi") fanno avvertire, oltre la moda, la ricerca d'un ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] sia l'esistenza di Dio, sia l'esistenza di un mondo esterno, o res extensa. Analizzando il contenuto della nostra conoscenza D. è stato grande matematico, particolarmente per il nuovo metodo di indagine geometrica da lui introdotto e chiaramente ...
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Giuseppe Vacca
Uomo politico italiano (Genova 1893 - Jalta 1964). Animatore con A. Gramsci del giornale l'Ordine nuovo, aderì al Partito comunista d'Italia (1921); dopo l'arresto di Gramsci divenne segretario [...] di Salvemini e il pensiero del giovane Gramsci. L'esperienza dell'Ordine Nuovo costituì il punto di incontro di Gramsci e T. con il sull'ipotesi che le "sfere di influenza" in cui il mondo si era diviso alla fine della seconda guerra mondiale non si ...
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Filosofo (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900). Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate [...] e attivo e porta gli uomini a vivere in un mondo irreale, un mondo di ombre come se non vi fosse più nessun'altra uomini, a guidarne la vita e a provocare la scoperta di nuovi valori, ma si pone come ostacolo a ogni forma di rinnovamento. ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a recente, attuale, moderno, ma con notevole...
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...