Western
Carlo Gaberscek
Le origini
Uno dei primi esempi di uso sostantivato del termine western per designare un film è databile intorno al 1910, ma tale denominazione divenne comune una decina d'anni [...] gold (1936; L'ebbrezza dell'oro) di J. Cruze e Wells Fargo (1937; Un mondo che sorge) di Frank Lloyd. L'avvento del colore, nella seconda metà del decennio, offrì al w. nuove opportunità, rivalutando, tra l'altro, l'uso degli esterni, come per es. in ...
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Mangano, Silvana
Serafino Murri
Attrice cinematografica, di padre siciliano e di madre inglese, nata a Roma il 21 aprile 1930 e morta a Madrid il 16 dicembre 1989. Tra le interpreti più importanti del [...] divenne una delle icone femminili del Neorealismo italiano nel mondo in seguito all'interpretazione del melodramma di Giuseppe De 'originale Il disco volante (1964) di Brass. Dopo un nuovo periodo di assenza dal set, diede un'eccellente prova come ...
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Barbaro, Umberto
Edoardo Bruno
Critico, teorico, sceneggiatore e regista cinematografico, scrittore e autore teatrale, nato ad Acireale il 3 gennaio 1902 e morto a Roma il 19 marzo 1959. Fu figura di [...] lo avesse appassionato tanto da annunciare di voler scrivere un Nuovo Laocoonte (titolo che era stato poi utilizzato da Rudolf Arnheim propria personalità. Il poeta crea, presupponendo il suo mondo, ed è critico in quanto commisura ogni elemento ...
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Canudo, Ricciotto
Alberto Boschi
Teorico e critico cinematografico, nato a Gioia del Colle (Bari) il 2 gennaio 1877 e morto a Parigi il 10 novembre 1923. Poeta, drammaturgo, romanziere, saggista e instancabile [...] , e al tempo stesso celebra in esso l'avvento di una nuova forma di culto e di un nuovo rito collettivo. Accomuna infatti i suoi scritti sulla musica e sul cinema la convinzione che nel mondo moderno spetti all'arte il compito di colmare il vuoto ...
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Malasomma, Nunzio
Orio Caldiron
Regista cinematografico, nato a Caserta il 4 febbraio 1894 e morto a Roma il 12 gennaio 1974. Dopo un significativo apprendistato nel cinema muto, fu uno dei più prolifici [...] ambientato in una prigione-modello statunitense (Cose dell'altro mondo, 1939), e Dopo divorzieremo (1940), dall'omonima commedia da Amedeo Nazzari e Lilia Silvi, che si ritrovarono di nuovo insieme in Scampolo (1941), tratto dalla commedia di D. ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] », 6-7, 1963, pp. 260-267.
87 M. Muscolino, Il cinema che è nel mondo, cit., p. 117; cfr. L. Miccichè, Una generazione senza monumenti nel nuovo cinema cecoslovacco, «Bianco e Nero», 9, 1965; G. Buttafava, Il giovane cinema sovietico, «Bianco ...
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Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] al cinema degli effetti speciali, non solo 'giocattolo', ma anche nuova maniera di concepire il mondo); o si pensi a quei casi in cui il film opera da innesco o da terminale di nuove forme di esperienza visiva (per es., quando consolida l'uso di ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] Le Cinéma et les cinéastes, Paris, Cinémathèque Française, 1985).
V. De Marchi, M. C. Ercolessi, Terzo mondo e quarto potere, Roma-Torino, Rai-Nuova ERI, 1991.
P. Dorfles, Atlante della radio e della televisione 1991, Roma-Torino, Rai-ERI, 1991.
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Restauro e conservazione
Gianluca Farinelli
Davide Pozzi
La disciplina del restauro cinematografico è un territorio dai confini incerti, ancora privo di regole codificate, di metodologie condivise, [...] trentina d'anni, nei depositi di tutto il mondo iniziò a presentarsi un nuovo pericolo, la Vinegar syndrome: il triacetato decade nero; le ricerche condotte presso le cineteche di tutto il mondo hanno permesso di scoprire che il film era in realtà ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] non è una percezione ma un "altrove perpetuo", "una negazione d'essere al mondo" (p. 284). Le immagini sono poi naturalmente il fondamento dell'arte e l un vettore di allucinazione senza dubbio nuovo nel mondo della comunicazione, che ha una ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a recente, attuale, moderno, ma con notevole...
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...