Flaherty, Robert Joseph
Francesca Vatteroni
Regista statunitense, nato a Iron Mountain (Michigan) il 16 febbraio 1884 e morto a Brattleboro (Vermont) il 23 luglio 1951. Il suo lavoro influì in modo [...] tenuti fino a quel momento lontani dal cinema, ritenendo il nuovo mezzo più una forma di intrattenimento che mondo poetico, più solare e fiducioso rispetto a quello del regista tedesco. Invitato dal gruppo di documentaristi che faceva capo a John ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La stagione provocatoria del movimento dadaista è tanto intensa quanto breve: prende [...] . In proposito lo scultore e pittore tedesco Hans Arp afferma: “La legge del sa produrre arte, ma colui che sa proporre nuovi significati all’arte.
Marcel Duchamp e il ready- che Man Ray introduce anche nel cinema, nella scultura e nei ready-made. ...
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Eisler, Hanns (propr. Johannes)
Lorenzo Dorelli
Compositore tedesco, nato a Lipsia il 6 luglio 1898 e morto a Berlino Est il 6 settembre 1962. Cresciuto musicalmente alla Scuola di Vienna (A. Schönberg [...] didattici', partecipò alla breve avventura del cinema proletario tedesco, realizzando colonne sonore innovative, di tutti sanno chi è" (p. 23), sostenne la causa dei nuovi linguaggi e sviluppò l'idea del contrappunto drammaturgico, cioè di una ...
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SJOBERG, Alf
Riccardo Martelli
Sjöberg, Alf (propr. Alf Sven Erik)
Regista teatrale e cinematografico svedese, nato a Stoccolma il 21 giugno 1903 e morto ivi il 17 aprile 1980. Fu, insieme a Gustaf [...] fu influenzato dall'Espressionismo tedesco e dall'avanguardia sovietica , affrontava però un tema troppo nuovo per gli spettatori, e soprattutto ottenne il premio per la fotografia alla Mostra del cinema di Venezia nel 1950, tratto dal romanzo di ...
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Benjamin, Walter
Daniele Dottorini
Filosofo, saggista e critico letterario tedesco, di famiglia ebrea, nato a Berlino il 15 luglio 1892 e morto a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Nell'ambito [...] città, maturò il progetto di un libro sul dramma barocco tedesco che terminò agli inizi del 1925; ma il tentativo di parte e di illuminarlo da nuovi punti di vista. In questo senso, la rivoluzione operata dal cinema, e già preparata dalle fratture ...
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Leni, Paul
Giovanni Spagnoletti
Nome d'arte di Paul Josef Levi, scenografo e regista tedesco, di origine ebraica, nato a Stoccarda l'8 luglio 1885 e morto a Hollywood il 2 settembre 1929. Tra le figure [...] tedesca, senza comunque assurgere al ruolo di assoluto protagonista, L. contribuì con il suo occhio pittorico e la sua grande abilità scenografica a far sì che il cinema medici da campo. Dal 1917 fu di nuovo attivo a Berlino come scenografo (e a ...
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BELLINCIONI, Gemma
Angelo Mattera
Figlia d'arte (il padre, Cesare, era un basso, la madre, Carlotta Soroldoni, un contralto), la B. nacque a Monza il 17 ag. 1864. Esordì, bambina prodigio, il 6 ott. [...] rappresentata nell'autunno 1880 al Teatro Nuovo di Napoli, riportandovi un, testo ital., francese, inglese e tedesco). Nel 1930, instancabilmente operosa, a Majella. La B. s'interessò anche al cinema, tra il 1916 e il 1919: come produttrice fondò ...
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Litvak, Anatole (propr. Litwak, Michael Anatol)
Leonardo Gandini
Regista cinematografico ucraino, naturalizzato statunitense, nato a Kiev il 21 maggio 1902 e morto a Neuilly-sur-Seine il 15 dicembre [...] del cinema europeo, Berlino e Parigi, quindi a Hollywood ‒ dove si svolse la stagione più importante della sua carriera ‒ e di nuovo in (film girati contemporaneamente in inglese, francese e tedesco). Tra i suoi maggiori successi di questo periodo ...
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Wegener, Paul
Giovanni Spagnoletti
Attore cinematografico e teatrale e regista cinematografico tedesco, nato a Jerrentowitz/Arnoldsdorf l'11 dicembre 1874 e morto a Berlino il 13 settembre 1948. Dalle [...] genere pilota del cinema degli anni Dieci, in cui si accavallano tratti tipici della cultura tedesca a elementi di in cui si accostò, non per mera opportunità economica, al cinema, il nuovo medium di cui, tra i primi, intravide le possibilità ...
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Neeson, Liam (propr. William John)
Simona Pellino
Attore teatrale e cinematografico irlandese, nato a Balleymena (Irlanda del Nord) il 7 giugno 1952. Il fisico atletico, lo sguardo virile e rassicurante [...] miglior attore alla Mostra del cinema di Venezia per il drammatico dubbi sulla propria vocazione, e ha rivestito di nuovo l'abito religioso, questa volta di un gesuita ruolo di Oskar Schindler, l'industriale tedesco che salvò la vita a un migliaio ...
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nonfiction (non-fiction, non fiction) s. f. inv. 1. Genere che include opere letterarie, filmiche e prodotti televisivi che presentano elementi non finzionali e fondati sulla realtà. | In senso concreto, la singola opera appartenente a tale...
nouvelle vague
〈nuvèl vaġ〉 locuz. f., fr. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – Denominazione assunta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento da un gruppo di giovani cineasti francesi (Godard, Malle,...