Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La parabola espressionista segna un tempo importante nella cultura tedesca ed europea, [...] un interesse per forme di espressioni più moderne (il cinema, ad esempio). Ma la complessità dell’esperienza espressionista, di uscire dall’eclettismo e dare uno stile alla nuova nazione tedesca.
Il primo a imboccare questa strada è Peter Behrens ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Hollywood attinge sin dai suoi esordi all’Europa come a una fonte miracolosa e sicura, [...] nuova generazione di artisti europei, la storia sembra ripetersi, anche se la stessa Hollywood è sottoposta a mutamenti di grande importanza. In questo caso, infatti, il cinema Basic Instinct (1992); del tedesco Roland Emmerich , regista di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Convenzionalmente fissata alla sera del 28 dicembre 1895, data della prima proiezione a [...] autore di una ripresa cinematografica già nel 1888, al tedesco Max Skladanowsky (1863-1939) e all’italiano Filoteo comincia a utilizzare il cinema per ricreare i trucchi che allestisce in palcoscenico e inventarne di nuovi. Il repertorio di Méliès ...
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Arnheim, Rudolf
Daniele Dottorini
Psicologo, teorico del cinema e critico dell'arte tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Berlino il 15 luglio 1904. Tra i maggiori rappresentanti della Gestaltpsychologie, [...] A. anche negli anni successivi. Nel Nuovo Laocoonte, pur attenuando in parte il proprio giudizio negativo sulla commistione di più mezzi espressivi nella creazione artistica (v. estetica del cinema), il teorico tedesco ribadisce la sua avversione nei ...
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Nacque a Rovereto (Trento) il 10 dic. 1896, da Leopoldo, calzolaio, e da Maria Casetti, sesto di nove figli. Nel 1906, alla morte del padre, venne accolto nell'istituto orfanotrofio della sua città, dove [...] prima opera architettonica, la facciata della nuova chiesa di Vallarsa, in Trentino.
iniziò l'attività scenografica per il cinema e il teatro, che sarebbe fortemente permeata dalle suggestioni dell'espressionismo tedesco, cui egli era stato vicino ...
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Romania
Redazione
Cinematografia
La prima proiezione avvenne a Bucarest il 27 maggio 1896, e nel 1897 dei brevi documentari furono realizzati da Paul Menu. I primi lungometraggi a soggetto, diretti [...] da letto) dell'austriaco Alfred Halm, girato in R. con capitali tedeschi e olandesi ma interpretato da attori locali, che diede l'avvio a talvolta in vivace polemica con il nuovo, ambiguo establishment. Ma il cinema romeno, se ha dimostrato un' ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Volto e metropoli, stati d’animo e paesaggio, scena e realtà; il cinema europeo esprime [...] di vista di una pluralità di soggetti. Il cinema, che per Vertov non è arte né spettacolo tanti popoli e culture che formano il nuovo Paese, fino all’ultimo grande affresco sviluppato nel campo documentario come il tedesco Walter Ruttmann e il suo ...
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Loach, Ken (propr. Kenneth)
Emanuela Martini
Regista cinematografico e televisivo inglese, nato a Nuneaton (Warwickshire) il 17 giugno 1936. Esordì negli anni Sessanta in televisione e si affermò subito [...] Channel Four.
L. ritornò a lavorare per il cinema nel 1979 con Black Jack, il suo primo film (1986), su un cantautore tedesco-orientale che fugge all'Ovest L. si è spostato dal vecchio al nuovo continente, però con esiti insoddisfacenti: la parte ...
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Clément, René
Bruno Roberti
Regista cinematografico francese, nato a Bordeaux il 18 marzo 1913 e morto nel Principato di Monaco il 17 marzo del 1996. Al centro del suo cinema vi è la nozione di conflitto, [...] cupio dissolvi. Il tema della guerra e dell'occupazione tedesca sarebbe stato successivamente ripreso da C. anche in Le anges, in "Cahiers du cinéma", 1952, 13, p. 64.
A. Bazin, Il più dopoguerra dei registi francesi, in "Cinemanuovo", 1953, 2, pp. ...
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Cecchi, Emilio
Scrittore e saggista, nato a Firenze il 14 luglio 1884 e morto a Roma il 5 settembre 1966. Tra i protagonisti della saggistica e del giornalismo del Novecento, spaziò dalla critica letteraria [...] ricorso a cineasti stranieri già affermati, come il tedesco Walter Ruttmann. Dedicò grande attenzione anche a un aspetto sarebbero poi passati al cinema a soggetto. I film, prodotti sotto la sua gestione, mostrarono quanto la 'nuova visività' da C. ...
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nonfiction (non-fiction, non fiction) s. f. inv. 1. Genere che include opere letterarie, filmiche e prodotti televisivi che presentano elementi non finzionali e fondati sulla realtà. | In senso concreto, la singola opera appartenente a tale...
nouvelle vague
〈nuvèl vaġ〉 locuz. f., fr. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – Denominazione assunta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento da un gruppo di giovani cineasti francesi (Godard, Malle,...